(Fwd) mozione per comuni a difesa L185/90



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From:           	"Tamborini Marco" <jackiron at libero.it>
Subject:        	mozione per comuni a   difesa L185/90
Date sent:      	Fri, 8 Mar 2002 15:28:44 +0100

Carissim* porto a conoscenza esempio di mozione da presentare 
ai comuni proposta da Padre Marcello di Missione Oggi che ritengo 
significativa.  
Cordialmente  

Marco

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MOZIONE

A difesa della Legge 185/90 sul controllo della vendita delle armi

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BRESCIA

Premesso che:

- il Parlamento italiano si appresta a discutere un disegno di legge 
d'iniziativa governativa (Atto Camera 1927) in materia di industria 
della difesa;  

- il progetto prevede la ratifica dell'accordo quadro sottoscritto 
dall'Italia e da altri cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per 
"facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la 
difesa" ed è stato già licenziato dalle competenti Commissioni 
della Camera dei Deputati in data 30 gennaio 2002;  

- tale accordo imporrebbe il "tempestivo adeguamento della nostra 
normativa" e, infatti, 12 dei 14 articoli che compongono il testo 
proposto sono volti a modificare la legge n.185 del 1990 che 
disciplina attualmente l'import-export di armi del nostro Paese;  

- la nota più rilevante è costituita dall'introduzione di un nuovo tipo 
di autorizzazione per il commercio delle armi, la "licenza globale di 
progetto", riferita ai programmi inter governativi o industriali 
congiunti ai quali le imprese partecipano e ai quali non si 
applicheranno più le norme sulle trattative contrattuali, rendendo 
meno trasparenti e controllabili tutte le operazioni.  


Considerato che:

- le norme sulle attività bancarie relative a questo nuovo tipo di 
"licenza globale" verranno modificate, non essendo più notificate al 
Ministero del Tesoro e da questo autorizzate, e non comparendo 
più nello specifico capitolo dell'annuale Relazione al Parlamento;  

- la legge 185/90 faceva tesoro delle indagini della magistratura e 
poneva rigorosi controlli sull'utente finale del sistema  d'armi 
venduto, evitando le "triangolazione" che avevano reso  tristemente 
noto nel mondo il "made in Italy" bellico prima del 1990;  

- in nome della "razionalizzazione ", della "competitività" e della 
"identità europea"  verrà stravolta una legge ritenuta da tutti "severa 
e rigida" e che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al 
mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel 
rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della 
trasparenza  (ricordiamo che quella legge fu ottenuta grazie 
all'impegno tenace della Campagna "Contro i mercanti di morte" 
promossa dal ACLI, Mani Tese, Missioni Oggi, MLAL, Pax Christi); 
 
- anche il riferimento al "Codice di condotta dell'Unione Europea per 
le esportazioni di armi" (che non è assolutamente vincolante) 
costringerebbe l'Italia a rinunciare alla propria normativa nazionale 
che in questo verrebbe peggiorata;  


Il Consiglio Comunale

- valutando paradossale che mentre da un lato si vuole combattere 
una guerra totale contro il terrorismo, dall'altro si allarghino le 
maglie del controllo della vendita di armi con tutti i rischi che ne 
conseguono;  

- chiede ai membri  del parlamento di votare contro questo disegno 
di legge che costituisce un grave passo  indietro per la pace e la 
giustizia;  

- invita i parlamentari eletti nei collegi del Comune di Brescia ad 
attivarsi affinché l'Italia si faccia promotrice, a livello internazionale, 
di un'iniziativa volta a una maggiore severità nel controllo del 
commercio di armi, incluse le armi leggere, e ad un maggiore 
impegno nella prevenzione dei conflitti.  


Brescia, li - - -


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