Gli elicotteri dei turchi



Grande fermento in questi ultimi giorni per una commessa miliardaria della 
Turchia riguardante 145 elicotteri da combattimento, particolarmente 
adatti per l'uso nelle zone montagnose del Kurdistan.
In ballo ci sono 4 miliardi e mezzo di dollari, per i 145 elicotteri che 
verranno in parte costruiti direttamente in Turchia, in una fabbrica di 
prossima costruzione vicino Ankara; e' evidente che la Turchia non 
vuole solo comprare armi, ma anche acquisire la tecnologia necessaria 
per produrle in proprio.
Lunedi' scorso il primo ministro turco Ecevit ha annunciato l'esclusione 
del consorzio franco-tedesco Eurocopter e della Boeing; ora in corsa per 
l'affare sono rimaste l'italiana Augusta, la russa Kamov e l'americana 
Textron. Questo e' stato anche l'argomento di discussione della visita in 
Turchia del primo ministro russo Klebanov, che ha chiaramente premuto 
per la fornitura russa.
In passato il congresso statunitense aveva posto il veto contro la 
vendita di elicotteri alla Turchia (che attualmente dispone di "soli" nove 
elicotteri, fra l'altro americani), con la motivazione che sarebbero stati 
evidentemente usati per oppressione interna contro i kurdi.
Pero' ora la Turchia si sta trovando altri fornitori, e l'italiana Augusta e' in 
prima fila.
L'offerta italiana aveva corso il rischio di essere tagliata fuori quando 
Ocalan aveva trovato rifugio in Italia, ma la mancata concessione 
dell'asilo politico ha riaggiustato i rapporti commerciali italo-turchi.
E d'altronde, proprio per sterminare le popolazioni kurde verranno 
utilizzati questi elicotteri.

ciao
francesco

francesco iannuzzelli
francesco at dialogo.org
centro delle culture
http://www.dialogo.org
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Non c'e' luce senza occhio