nucleare in mare: risponde Paolo Guerrini (Partito dei Comunisti Italiani)



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Questa e' la risposta che il sottosegretario alla Difesa Paolo Guerrini
(Partito dei Comunisti Italiani) ha dato in merito all'interrogazione
presentata dal sen.Giovanni Russo Spena sulla presenza di testate nucleari
nel territorio italiano.

COMMISSIONE DIFESA DEL SENATO-SEDUTA DEL 1 FEBBRAIO 2000

Il sottosegretario GUERRINI risponde all'interrogazione n. 3-00404
ricordando che sulla materia il Ministro della difesa pro-tempore ha
ampiamente riferito presso questo ramo del Parlamento il 21 ottobre 1999.
Nel fare, pertanto, rinvio a quanto prospettato in quella occasione, con
riferimento alla presente interrogazione ritiene di dover sottolineare che
il concetto strategico dell'Alleanza stabilisce che lo scopo fondamentale
delle forze nucleari degli Alleati è politico: preserva la pace e previene
ogni forma di coercizione o guerra. A tal fine, è necessario per l'Alleanza
continuare a mantenere un adeguato bilanciamento di forze nucleari, che,
hanno la capacità di rendere incalcolabile ed inaccettabile il rischio di
una eventuale aggressione e coercizione contro l'Alleanza, determinando una
totale incertezza nella mente del potenziale avversario e convincendolo che
una aggressione contro la NATO non è un'opzione percorribile. La deterrenza
nucleare ed il dispiegamento di forze nucleari in Europa costituisce,
inoltre, un elemento indispensabile di quel vincolo che lega tutti gli
Alleati tra loro ed in particolare gli Stati Uniti alla sicurezza europea.
Le forze nucleari dell'Alleanza rappresentano, dunque, la garanzia suprema
della sicurezza degli Alleati e assicurano l'indispensabile solidarietà e
coesione all'interno dell'Alleanza medesima, ma richiedono, al contempo,
anche la condivisione e la suddivisione collettiva della responsabilità
nucleare. In tal senso, la presenza di armi nucleari in Europa, sul
territorio di Paesi alleati non detentori di armi nucleari, è un aspetto
essenziale del nuovo concetto strategico della NATO che assicura la
copertura, ma anche il coinvolgimento di tutta l'Alleanza nell'ombrello
nucleare NATO. L'Alleanza Atlantica - che fermamente sostiene gli sforzi
per la riduzione delle armi atomiche in modo graduale e responsabile e che
vede nel deterrente nucleare solo l'ultima remotissima risorsa - ha molto
diminuito il proprio affidamento sulle forze nucleari mentre ha
completamente rinunciato alle armi biologiche e chimiche. Dagli anni '80 ad
oggi, infatti, l'Alleanza ha drasticamente ridotto il suo arsenale
nucleare, in qualità e quantità, di oltre l'80 per cento. Questa riduzione
è stata completata nel 1993. Le uniche armi nucleari dell'Alleanza basate a
terra in Europa sono oggi rappresentate da bombe per aerei a doppia
capacità, cioè convenzionale o nucleare. E' un quantitativo molto limitato
conservato in un numero ridotto di siti in condizioni di massima sicurezza,
senza alcuna possibilità che esse possano essere utilizzate accidentalmente
o per errore. A conferma di ciò, si osserva come in tutti questi anni nelle
dotazioni nucleari alleate basate a terra in Europa non si sia mai
verificata una situazione di pericolo né dal punto di vista della sicurezza
militare, né da quello del rischio ambientale. E' ovviamente compito dei
Governi nazionali garantire la sicurezza e l'incolumità dei propri
cittadini. Questi principi hanno guidato il Governo italiano assieme agli
altri Paesi alleati nel determinare i criteri di monitoraggio delle
condizioni di sicurezza.
Conseguentemente, al di là della sicurezza intrinseca di questa tipologia
di armamenti, i Governi dell'Alleanza hanno costituito un gruppo collegiale
internazionale di esperti di alto livello che tratta e segue esclusivamente
i problemi della sicurezza nucleare degli armamenti NATO e ne risponde
direttamente ai vertici militari e politici dell'Alleanza. Inoltre, il
processo di pianificazione e consultazione nucleare ed i sistemi di comando
e controllo di questi armamenti assicurano il pieno coinvolgimento di tutti
i Paesi alleati nel processo decisionale riguardante le armi nucleari. Le
decisioni politiche sulla gestione di queste armi spettano infatti al
Consiglio Atlantico nella sua collegialità, che, come è noto, delibera
sulla base del criterio di unanimità. 

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Replica il senatore RUSSO SPENA per dichiararsi insoddisfatto