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02/02 Roma: "Chiama l'Africa" per una moratoria di cinque anni sulle esportazioni italiane di armi leggere in Africa
- Subject: 02/02 Roma: "Chiama l'Africa" per una moratoria di cinque anni sulle esportazioni italiane di armi leggere in Africa
- From: "Chiama l'Africa" <chiama.africa at agora.stm.it>
- Date: Mon, 31 Jan 2000 17:16:42 +0100
Chiama l'Africa campagna 2000 Nell'ambito della settimana di mobilitazione nazionale del 28 gennaio - 6 febbraio Conferenza stampa Mercoledì 2 febbraio 2000 Roma, Sala della Sacrestia, ore 11.00 Camera dei Deputati, vicolo Valdina 3/a Presentazione della mozione parlamentare per una moratoria di cinque anni sulle esportazioni italiane di armi leggere in Africa Interverranno i parlamentari firmatari Per gli uomini: si ricorda che per accedere alla Camera dei Deputati è obbligatorio indossare la giacca ---------- Il Senato/Parlamento della Repubblica Premesso che: l'accumulazione e la diffusione eccessiva e incontrollata di armi portatili e di armi leggere sono diventate un problema preoccupante per la comunità internazionale, e che tale fenomeno costituisce una minaccia per la pace e la sicurezza e riduce le prospettive di sviluppo sostenibile in numerose regioni del mondo; rientrano nella categoria di armi portatili e accessori appositamente progettati per impegno militare: mitragliatrici (comprese le mitragliatrici pesanti), pistole e mitragliatrici, compresi i moschetti mitragliatori, fucili automatici, fucili semiautomatici, se sviluppati e/o presentati quali modelli per le forze armate, silenziatori. Rientrano nelle armi leggere portatili di tipo individuale o collettivo: cannoni (compresi i cannoni automatici), obici e mortai di calibro inferiore ai cento millimetri, lanciabombe, armi anticarro, lanciatori senza rinculo (razzi lanciati con dispositivi da spalla), missili anticarro e lanciatori, missili contraerei e sistemi di difesa aerea portatili; il 19 novembre 1998 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una risoluzione sulla situazione dei flussi di armi leggere verso l'Africa e al suo interno, incoraggiando gli stati africani a legiferare in materia di detenzione e di utilizzazione delle armi all'interno dei paesi, compresa la costituzione di meccanismi giuridici e giudiziari per l'applicazione effettiva di questa legislazione, e a controllare efficacemente le importazioni, le esportazioni e le re-esportazioni di armi; e incoraggiando gli stati membri, in particolare gli stati che fabbricano o commercializzano armi a limitare, anche attraverso moratorie volontarie, i trasferimenti di armi suscettibili di provocare o di prolungare conflitti armati o di aggravare le tensioni e i conflitti esistenti in Africa; il 17 dicembre 1998 il Consiglio dell''Unione Europea, accogliendo con favore l'adozione e la dichiarazione di una moratoria sull'importazione, l'esportazione e la produzione di armi leggere da parte della Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale (ECOWAS), sottoscritta dai suoi capi di stato e di governo, ha fatto propria la risoluzione del Consiglio di Sicurezza, in una azione comune sul contributo dell'Unione Europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere; l'assemblea generale delle Nazioni Unite ha affrontato i problemi derivanti dall'accumulazione e dalla diffusioni di armi leggere adottando risoluzioni sulle armi leggere e sul consolidamento della pace mediante provvedimenti pratici di disarmo; il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite ha raccomandato che gli stati si adoperino affinché venga individuato uno strumento internazionale atto a contrastare la fabbricazione illecita e il traffico di armi da fuoco, di loro parti e componenti e di munizioni nel contesto di una convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale; l'Unione Europea, nel 1997, ha approvato un programma di prevenzione e lotta contro il traffico illecito di armi convenzionali ed il Consiglio dell'Unione ha adottato un codice di condotta per l'esportazione di armi mentre l'Unione Europea ha appoggiato azioni di smobilitazione e reinserimento di ex combattenti e di raccolta di armi nel quadro della sua politica di aiuto umanitario, ricostruzione e aiuto allo sviluppo Impegna il Governo a intraprendere ogni iniziativa presso l'Unione Europea e nell'ambito delle competenti sedi regionali e internazionali (Nazioni Unite, OSCE, ecc.) e fra gli stati interessati volta a contrastare l'accumulazione e la diffusione di armi leggere fino a ridurle a livello compatibile con le esigenze di autodifesa e sicurezza dei paesi; a dichiarare unilateralmente una moratoria volontaria di cinque anni nell'esportazione di armi leggere verso i paesi africani, facendo proprio l'invito di cui al numero 3 della risoluzione 1209/98 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite; a sollecitare gli altri stati membri dell'Unione Europea perché adottino analogo provvedimento di moratoria e perché a livello internazionale si adotti la massima trasparenza su tale commercio mediante la creazione di registri nazionali sulle armi leggere e scambi periodici delle informazioni disponibili; ad appoggiare, anche economicamente, i programmi di raccolta, neutralizzazione e distruzione di armi in atto nel continente africano e a sostenere i programmi di riconversione e di rieducazione nei conflitti delle persone coinvolte. Chiama l'Africa campagna nazionale di solidarietà con i popoli africani http://www.agora.stm.it/chiamalafrica
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