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nonnismo: uomini o caporali?
- Subject: nonnismo: uomini o caporali?
- From: Alessandro Marescotti <kfqma at tin.it>
- Date: Sun, 30 Jan 2000 21:39:51 +0100
From: "Silvia" <cervelle at sincon.it> Il disgusto, l'amarezza e la comprensione mi hanno spinta a scrivere quest'e-mail, per commentare ulteriormente la commossa vicenda dell'ex-allievo ufficiale Alessandro Marescotti. Prima di iniziare, devo ammettere che il punto di vista di noi "gente comune", di chi vive al dì fuori di queste storie squallide dove la prevaricazione e l'ingiustizia sono all'ordine del giorno, non può certo avvicinarsi minimamente a differenza di chi queste situazioni le ha vissute o le vive. Io, PER FORTUNA, posso soltanto riportare quanto ho appreso da un ragazzo, PURTROPPO, invischiato nella vita militare. Vorrei raccontarvi, in particolare, un episodio che mi ha piuttosto sconvolta. un ragazzo considerato nella sua scuola militare "anziano" mi ha raccontato questa storia. Dopo la triste vicenda del parà di Pisa, adesso i capitani stanno cercando di proteggere i cosiddetti "cappelloni" del primo anno. Nonostante questa premura, le ingiustizie continuano ad esistere, divenute forse ancora più gustose perché fuori legge. Ad un cappellone, con una vicenda familiare tragica, è stato vietato l'uso del cellulare. A prima vista, può sembrare una cosa stupida. Ma purtroppo non lo è. Il ragazzo portava sempre con sé il cellulare non per parlare con la propria fidanzata o con un suo caro amico (anche se non ci sarebbe niente di male...), bensì per avere notizie della propria madre dilaniata da un tumore e dalla chemio. Il ragazzo che mi ha raccontato questa vicenda è una sorta di "padrino" per questo "figlioccio". Quando è venuto a conoscenza di questi fatti, non solo non si è schierato contro il povero "kaps", ma lo ha punito facendolo "pompare", cioè con delle innumerevoli serie di flessioni. Il comportamento suo e degli altri "anziani" è davvero da considerare INUMANO. Come si può negare ad un figlio la possibilità di mantenere un contatto con la madre in fin di vita?? Qual è il motivo di tanto cinismo?? Condivido pienamente la tesi di Alessandro: una sorta di rivalsa nei confronti di chi è più vulnerabile e ha il dovere di sottostare agli ordini di ragazzi in cerca di una valvola di sfogo...Tutti, in quella scuola, sono stati vittime di ingiustizie e abusi. Tutti potrebbero esporre denuncia per nonnismo lì dentro. Credetemi, TUTTI. Ma invece di combattere questo squallido fenomeno, invece di cercare di far scomparire del tutto questo pericolosissimo fenomeno, si continua questo giro vizioso al grido di: "Hanno fatto del male a me, perché non dovrei farne a te?". Vorrei riportarvi per intero una tradizione che avviene sempre in questa scuola: il canto della "pompa". Immaginate un po', questi ragazzi impauriti, che non sanno cosa li aspetta, non sanno quale sarà il loro futuro, vengono raccolti in sala mensa per dover subire le ingiurie degli anziani che cantano sulle loro teste rasate questa canzone: "Questo è il canto della pompa, che noi vi canteremo, e nel silenzio sacro (ci mettono di mezzo perfino i santi!), voi lo ascolterete queste son le tradizioni, queste son le antiche usanze che gli anziani e i cappelloni forniranno forniranno in quantità. Chi te l'ha fatto fare, povero cappellone, qui sei venuto a imparare l'arte di Napoleone. Cappellone che qui sei venuto dalla casa ricordati che della scuola noi siamo i padroni, del collegio noi siamo i re; se la scuola per te sarà dura, ben più dura la vita sarà. Non ci sono per noi collettoni (raccomandati), tutti quanti dovrete schiatta'. Oh su, rassegnati, o cappellone... Pompa, pompa, povero cappellone. SCHIATTA!" Quando ho cercato di far ragionare questo ragazzo sulla stupidaggine del suo gesto, mi sono sentita dire: "Tu non puoi capire". IO non posso capire? E cosa dovrei capire? Ci sono cose che non hanno bisogno di essere capite o spiegate, perché si sa che sono ingiuste; non possono esistere modi di giudicare differenti...Io ho cercato di comprendere i motivi, ma non ne trovo neanche mezzo per poter giustificare questi gesti. Sono tradizioni che vanno conservate, come era una tradizione per gli americani del '600 avere i propri schiavi. Sono tradizioni che non possono essere abolite anche se amorali. Questa è la vita militare. Una serie di ingiustizie e prevaricazioni. E dovrebbero prepararti per la vita vera. La vita ancora più dura, come dice il canto. Ho riportato un breve episodio. Ce ne sarebbero tanti altri ma tutti simili e tutti condannabili alla stessa maniera. E non è questione di essere fascisti o comunisti, scusatemi...E' questione di essere persone umane. Non scorderò mai l'odio e la rabbia negli occhi di quei ragazzi, le loro braccia tese...Non credevo si potesse odiare così profondamente a soli 18 anni.
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