[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
La Stampa, la NATO e gli ordigni atomici
- Subject: La Stampa, la NATO e gli ordigni atomici
- From: Marco Trotta <mrta at libero.it>
- Date: Thu, 21 Oct 1999 17:29:52 +0200
Salve a tutti, ecco la reazione alla notizia di ieri ("Trenta atomiche americane in Italia", La Stampa del 20/10/99), pubblicata dallo stesso giornale. E' piuttosto singolare come si cerchi di sminuire la portata di questa informazione: "Facciamo parte di un'alleanza che ha un programma di armamenti nucleari, quindi...". E' piuttosto interessante come invece una non-notizia sia diventata una notizia proprio in questo momento. Ovvero come una faccenda denunciata da tempo sia stata portata all'attenzione dell'opinione pubblica, tramite le prime pagine dei giornali, proprio ora. Se non c'era nulla di che scandalizzarsi, perche' non si e` saputo prima? Evidentemente non e` del tutto vero che, come scrive Boris Biancheri editorialista de "La Stampa", gli italiani siano comunque, benche' scandalizzati, interessati all'adesione dell'Italia alla NATO. O meglio, ne sono interessati nella misura in cui tutti gli aspetti di questo patto, le implicazioni, le conseguenze vicine e lontane vengano, una volta per tutte, spiegate all'opinione pubblica. Per la deterrenza nucleare non e` stato cosi`, si continuano a definire piani strategici di "difesa" al di fuori di ogni canale istituzionale e di controllo democratico parlamentare. L'ultima guerra e` stata un esempio perfetto in tal senso e con la violazione perfino dello statuto della NATO si e` sancito il passaggio da un'alleanza difensiva ad una offensiva. Il Nuovo Modello di Difesa e` diventato un punto di riferimento e l'Italia, ultima in ordine di tempo, si sta adeguando (anche se con una certa resistenza). Tutto questo con buona pace degli oltranzisti dell'atlantismo, fans del dossier Mitrokin, che dalle ipotesi piu` drammatiche dell'ingerenza dei servizi segreti esteri nella politica interna italiana fino alla strage del Cermis, trovano sempre piu` auspicabile il silenzio dei critici della NATO piuttosto che un ripensamento ampio, dal basso e democratico dei paradigmi di difesa della comunita` di questo paese. A presto. Marco. _[Ripostato da: La Stampa - http://www.lastampa.it ]______________________ [http://www.lastampa.it/LST/PRIMAPAG/BIANCHERI.htm] Giovedi` 21 Ottobre 1999 VECCHIA NATO NUOVI TRATTATI Boris Biancheri LA notizia che dei ricercatori americani avrebbero individuato la dislocazione in alcune basi italiane di una trentina di ordigni nucleari tattici e` di quelle che sconcertano l'opinione pubblica. Come e` compatibile questo - ci si chiede - da un punto di vista logico e giuridico con un trattato di "non proliferazione" da poco ratificato che vieta la produzione, lo stoccaggio, la sperimentazione e l'uso alle forze armate nazionali di armi nucleari? Una risposta potrebbe articolarsi cosi`: primo, anche se si trovano in delle basi su cui l'Italia ha giurisdizione, gli ordigni non sono sotto il controllo italiano ne' ne e` previsto l'impiego da parte delle Forze Armate italiane; non vi e` quindi contraddizione con il trattato. Secondo, il principio della deterrenza nucleare resta tra quelli strategici dell'Alleanza Atlantica anche dopo la fine della guerra fredda, seppure la sua importanza sia fortemente diminuita e l'arsenale nucleare fortemente ridotto. Se un'alleanza di cui l'Italia fa parte prevede, come ultima ratio, l'uso dell'arma nucleare e` evidente che in qualche luogo tali ordigni devono essere. Terzo, ogni alleanza, in quanto tale, si fonda su una distribuzione degli oneri e delle responsabilita` e l'Italia, anche se ha abdicato al nucleare, non puo` sottrarsi ne' agli uni ne' alle altre. Non c'e` quindi da sorprendersi che anche in Italia siano stoccate queste armi. E' probabile che la notizia continuera` a non essere confermata, ma neppure smentita, da fonti ufficiali. Altri Paesi come Olanda, Germania o Grecia, dove l'avversione al nucleare e` forte come da noi e dove pure vi sono testate atomiche, faranno probabilmente altrettanto. E' pero` anche probabile che l'episodio dia voce a chi chiede da tempo la revisione dello status delle basi americane nel nostro Paese. Commentatori autorevoli, e non certo di sinistra, come Sergio Romano lo hanno fatto recentemente. Ma e` bene si sappia che una revisione dello status delle basi puo` avvenire solo nel quadro di una decisione concordata in seno alla Nato in cui i concetti strategici e le responsabilita` di ciascuno vengano riesaminati. Probabilmente e` tempo che cio` avvenga. Ma operare altrimenti significherebbe dissociarsi da un'alleanza su cui si fonda tuttora la nostra sicurezza. Dubito che gli italiani, per quanto sconcertati, la pensino cosi`. __________________________________________________________________________
- Prev by Date: armi nucleari
- Next by Date: Link alla Risoluzione ONU contro le Armi Nucleari
- Previous by thread: armi nucleari
- Next by thread: Link alla Risoluzione ONU contro le Armi Nucleari
- Indice: