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12 Agosto 1999  


FINANZA IL DATO EMERGE DALLA RELAZIONE '98 DI PALAZZO CHIGI

Export di armi, in difficoltà le banche italiane
Ora è dell'Ubae il primato nei finanziamenti per il commercio bellico 

- GIO. C. - ROMA 



Con una sola operazione verso la Siria, per un importo autorizzato di 357
miliardi, l'Ubae, l'Arab Italian Bank, ha tolto agli istituti italiani il
primato della classifica per il finanziamento dell'export di armi. E' quanto
emerge dalla relazione '98 della presidenza del consiglio al parlamento. Il
documento, nel fascicolo curato dal ministero del Tesoro, indica le cifre
delle transazioni bancarie autorizzate connesse all'esportazione di armi.
Con l'operazione in questione, l'Ubae ha finanziato una maxi commessa della
Finmeccanica verso la Siria, paese che lo scorso anno è diventato il maggior
partner per l'export italiano di armi assorbendo più di un quinto del valore
"franco dogana" delle transazioni. La Comit è progressivamente scesa dai
794,5 miliardi del '96 ai quasi 105 dello scorso anno, perdendo uno "storico
primato", mentre Unicredit è salita a 307 e il San Paolo Imi a 157. Tra le
33 banche autorizzate lo scorso anno ad operazioni import-export di
materiale bellico figurano - con importi inferiori ai 100 miliardi - Bnl,
Banca di Roma, Cariplo e Banco di Napoli, oltre a numerosi istituti esteri
tra i quali Il Banco di Bilbao y Vizcaya, il Credit Agricole Indosuez, la
Barclays Bank, l'Ubs, ed il Banco do Brasil.

Il valore totale delle esportazioni autorizzate nel '98 ammonta a 2426
miliardi in crescita di oltre il 30% rispetto ai 1824 miliardi del 1997. Al
netto della cifra contabilizzata ai soli fini doganali l'ammotare scende
tuttavia a 1838 miliardi con un incremento del 6,28%; ma, stando a quanto
scritto nella relazione, "questo valore non può comunque essere ritenuto
indicativo per l'esiguità della cifre in gioco, che può dare luogo a forti
oscillazioni". In effetti confrontando l'ammontare delle esportazioni
autorizzate nel '98 con i valori medi relativi agli ultimi otto anni si
evidenzia una "flessione della movimentazione per l'anno '98 pari a 100
miliardi". Fra le aziende esportatrici di armi, rileva ancora la presidenza
del consiglio, "primeggia come volume finanziario la Finmeccanica spa con
oltre il 43%" seguita da Whitehead Alenia Sistemi Subacquei con il 15%;
seguono La Fiar la Elmer e la Simmel Difesa.

Questi dati, sottolinea la relazione, confermano "la tendenza alla
contrazione delle esportazioni di materiali di armamento, che coincide con
la modificazione dello scenario mondiale verificatasi nell'ultimo decennio"
che avrebbe provocato una diminuzione degli stanziamenti per la difesa ed un
conseguente impoverimento del settore. In tale ottica - si legge nel
documento - il rigore della normativa vigente, può aver posto gli operatori
nazionali in una posizione di difficoltà rispetto alla concorrenza straniera.

Nel frattempo, Italia Francia e Gran Bretagna ufficializzavano il lancio di
un progetto comune riguardante "lo sviluppo di un sistema di difesa
anti-aereo e la fornitura di sistemi completi missilistici per ciascuno dei
paesi coinvolti". 


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