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[WWW][MAN] Export di armi, in difficoltà le banche italiane
- Subject: [WWW][MAN] Export di armi, in difficoltà le banche italiane
- From: Marco Trotta <matro at www.zzz.it>
- Date: Sat, 14 Aug 1999 09:06:18 +0200
_[Ripostato da: Il Manifesto - http://www.ilmanifesto.it ]________________ [http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/12-Agosto-1999/art37.html] 12 Agosto 1999 FINANZA IL DATO EMERGE DALLA RELAZIONE '98 DI PALAZZO CHIGI Export di armi, in difficoltà le banche italiane Ora è dell'Ubae il primato nei finanziamenti per il commercio bellico - GIO. C. - ROMA Con una sola operazione verso la Siria, per un importo autorizzato di 357 miliardi, l'Ubae, l'Arab Italian Bank, ha tolto agli istituti italiani il primato della classifica per il finanziamento dell'export di armi. E' quanto emerge dalla relazione '98 della presidenza del consiglio al parlamento. Il documento, nel fascicolo curato dal ministero del Tesoro, indica le cifre delle transazioni bancarie autorizzate connesse all'esportazione di armi. Con l'operazione in questione, l'Ubae ha finanziato una maxi commessa della Finmeccanica verso la Siria, paese che lo scorso anno è diventato il maggior partner per l'export italiano di armi assorbendo più di un quinto del valore "franco dogana" delle transazioni. La Comit è progressivamente scesa dai 794,5 miliardi del '96 ai quasi 105 dello scorso anno, perdendo uno "storico primato", mentre Unicredit è salita a 307 e il San Paolo Imi a 157. Tra le 33 banche autorizzate lo scorso anno ad operazioni import-export di materiale bellico figurano - con importi inferiori ai 100 miliardi - Bnl, Banca di Roma, Cariplo e Banco di Napoli, oltre a numerosi istituti esteri tra i quali Il Banco di Bilbao y Vizcaya, il Credit Agricole Indosuez, la Barclays Bank, l'Ubs, ed il Banco do Brasil. Il valore totale delle esportazioni autorizzate nel '98 ammonta a 2426 miliardi in crescita di oltre il 30% rispetto ai 1824 miliardi del 1997. Al netto della cifra contabilizzata ai soli fini doganali l'ammotare scende tuttavia a 1838 miliardi con un incremento del 6,28%; ma, stando a quanto scritto nella relazione, "questo valore non può comunque essere ritenuto indicativo per l'esiguità della cifre in gioco, che può dare luogo a forti oscillazioni". In effetti confrontando l'ammontare delle esportazioni autorizzate nel '98 con i valori medi relativi agli ultimi otto anni si evidenzia una "flessione della movimentazione per l'anno '98 pari a 100 miliardi". Fra le aziende esportatrici di armi, rileva ancora la presidenza del consiglio, "primeggia come volume finanziario la Finmeccanica spa con oltre il 43%" seguita da Whitehead Alenia Sistemi Subacquei con il 15%; seguono La Fiar la Elmer e la Simmel Difesa. Questi dati, sottolinea la relazione, confermano "la tendenza alla contrazione delle esportazioni di materiali di armamento, che coincide con la modificazione dello scenario mondiale verificatasi nell'ultimo decennio" che avrebbe provocato una diminuzione degli stanziamenti per la difesa ed un conseguente impoverimento del settore. In tale ottica - si legge nel documento - il rigore della normativa vigente, può aver posto gli operatori nazionali in una posizione di difficoltà rispetto alla concorrenza straniera. Nel frattempo, Italia Francia e Gran Bretagna ufficializzavano il lancio di un progetto comune riguardante "lo sviluppo di un sistema di difesa anti-aereo e la fornitura di sistemi completi missilistici per ciascuno dei paesi coinvolti". __________________________________________________________________________
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