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UE e diritti umani: un'agenzia anche per le minoranze



www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041105it.html

UE e diritti umani
Un'agenzia anche per le minoranze

Bolzano, 5 novembre 2004

L'Unione Europea ha in progetto di trasformare l'osservatorio sul razzismo di Vienna in un'agenzia dei diritti di base. La base per i diritti fondamentali è data dalla Carta dei Diritti fondamentali dell'UE ed è contenuta nella Costituzione europea. Fanno parte del decalogo dei diritti fondamentali anche la tutela e il sostegno delle minoranze. Per questi motivi la futura agenzia dovrebbe assumersi il lavoro finora svolto dall'ufficio per le minoranze Eblul. Nell'Unione Europea vengono quotidianamente usate oltre 100 lingue autoctone, di cui 25 sono anche lingue ufficiali dell'UE. Degli oltre 450 milioni di cittadini dell'UE, quasi 100 milioni parlano una lingua diversa da quella ufficiale del proprio paese. Quasi un cittadino europeo su sette appartiene ad una minoranza linguistica.

Indipendentemente dal riconoscimento delle lingue minoritarie da parte dell'Unione Europea, lo status giuridico si differenzia da paese a paese, dal pieno riconoscimento fino all'assoluta negazione dell'esistenza di minoranze linguistiche sul proprio territorio statale. Nei 25 paesi membri dell'Unione si parla almeno una seconda lingua oltre a quella ufficiale. Ecco dunque che il sostegno di queste lingue costituirebbe la base per un'Europa multilingue. L'UE ha chiesto ai nuovi paesi membri di risolvere ancora prima dell'entrata nell'UE le questioni minoritarie irrisolte, rispecchiando così i principi del Parlamento Europeo che fin dalla sua nascita si è impegnato a favore delle questioni minoritarie. Ciò costituisce un motivo in più affinché le istituzioni dell'UE concedano finalmente nuovi spazi alle minoranze.

Con l'assunzione dei poteri del primo governo popolar-liberale in Austria, i tre saggi Athisari, Frowein e Oreja hanno sollecitato l'UE a regolamentare la questioni dei diritti umani all'interno dell'Unione. I tre saggi (vedi: Rapporto dei Saggi dell'UE: www.initiative.minderheiten.at/Dokumente/bericht_de.pdf) si erano pronunciati a favore della creazione di un ufficio per i diritti umani all'interno del Consiglio Europeo. Rappresentanti delle minoranze, come la parlamentare dei Verdi austriaci Terezija Stoisits hanno chiesto l'istituzione di un commissario per le minoranze. Una richiesta simile è stata avanzata dall'Unione Federale dei gruppi etnici europei. Dopo le proteste dei Rom in Slovacchia, Rudolf Sarközi dell'Associazione culturale dei Rom austriaci (www.kv-roma.at) ha chiesto la creazione della figura del commissario europeo per i Rom.

Milioni di cittadini europei appartengono a minoranze linguistiche e, nel caso di una mancata regolamentazione giuridica dei diritti delle minoranze, le minoranze baltiche potrebbero trasformarsi in un problema tra Europa e Russia. L'Europa dovrebbe agire prima che sia troppo tardi. Auspichiamo che la futura agenzia per i diritti fondamentali diventi un'istituzione efficace per la difesa dei diritti umani e delle minoranze in Europa. Chiediamo quindi:

un commissario per i diritti umani e minoritari all'interno del Consiglio Europeo, che, come il ministro degli esteri europeo (GASP), abbia voce e voto anche nella Commissione europea;
la fusione dell'ufficio per le questioni minoritarie European Bureau for lesser used languages (Eblul: www.eblul.org) a Bruxelles con l'osservatorio razzismo dell'UE a Vienna (eumc.eu.int/eumc/index.php) e la Direzione Generale per gli Affari Sociali (a cui la Carta per i diritti fondamentali e la Costituzione europea affidano il monitoraggio per la "non discriminazione"), con il fine di creare un'istituzione per i diritti umani veramente efficace. Questa nuova istituzione dovrebbe altresì collaborare con l'Assemblea delle Regioni dell'UE (www.cor.eu.int/it/index.html e con i dipartimenti dell'UE competenti;
l'agenzia per i diritti umani deve monitorare la ratifica e realizzazione della Convenzione Europea per i Diritti Umani, la Convenzione Quadro per la tutela delle minoranze nazionali e la Carte del Consiglio Europeo per le lingue regionali e minoritarie (www.coe.int/T/I/Diritti_dell'Uomo).
Le ONG europee dovrebbero sfruttare l'occasione di intervenire e contribuire alla creazione di questa nuova agenzia. Vedi anche: volksgruppen.orf.at/volksgruppen/aktuell/stories/19744/


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Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040921it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040820it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040806it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040715it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040628it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040624it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/031015it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/031001it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030630ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030925it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030326ait.html | www.gfbv.it/3dossier/eu-min/eu-cost.html | www.gfbv.it/3dossier/dir-min.html | www.gfbv.it/3dossier/eu-min/altrelingue.html | www.gfbv.it/3dossier/cost-ue-it.html | www.gfbv.it/3dossier/eu-min/eu-lingue.html


* www: www.eblul.org | europa.eu.int/futurum/