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[uaar] Lettera aperta di protesta per visita papa al parlamento



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Comitato di Presidenza dell'UAAR
Laura Balbo, Margherita Hack, Piergiorgio Odifreddi, Floriano Papi,
Emilio
Rosini

LETTERA APERTA per i Presidenti del Senato della Repubblica e della
Camera
dei Deputati,
per il Presidente della Repubblica e il Presidente della Corte
Costituzionale.

Padova, 14 novembre 2002

Il 25 luglio 2002 i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera
dei Deputati hanno invitato il Papa a visitare il Parlamento italiano,
riunito in seduta comune nonostante l'Art. 55 della Costituzione,
"ribadendo la loro più sicura ammirazione per l'opera instancabile che il
Pontefice profonde al servizio dell'uomo". I nove-dieci milioni di
cittadini italiani che non professano nessuna reli-gione non condividono
questa acritica deferenza che sorvola su posizioni inaccettabili della
Chiesa cattolica sul controllo delle nascite, sulla sessualità, sulla
ricerca scientifica e sul rispetto dei diritti delle donne, dei gay e degli
atei.

Questo omaggio al Papa non rientra nei doveri che lo Stato si è assunto con
i patti lateranensi. Rappresenta, invece, una grave discriminazione nei
confronti delle altre confessioni religiose e dell'organizzazione degli
atei ed agnostici, in base al principio di uguaglianza stabilito dall'art.7
della Costituzione. Purtroppo, alcuni rappresentanti delle istituzioni
repubblicane si comportano come se in Italia esistesse una confessione
religiosa ufficiale dello Stato.

Il Capo della Chiesa cattolica è venuto a raccogliere quell'omaggio che non
contraccambia quando attacca tenacemente alcune leggi che in quell'aula
sono state approvate ed hanno permesso all'Italia di raggiungere gli altri
paesi civili dell'Europa, per esempio la legge sul divorzio e la legge
sull'interruzione volontaria della gravidanza e, in dispregio da quanto
previsto dalla nostra Costituzione, ribadisce il concetto di parità fra
scuola pubblica e scuola privata.

L'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, UAAR, comunica che ha
organizzato a Roma una "Passeggiata di protesta in difesa della laicità
dello Stato italiano e delle sue Istituzioni" per manifestare il dissenso
alla visita di Giovanni Paolo II al Parlamento italiano, che è avvenuta
secondo modi e con motivazioni inaccettabili per uno Stato laico.

La Passeggiata avverrà nel centro di Roma presso le sedi delle Istituzioni
che più devono vigilare perché la Costituzione sia rispettata e per
ribadire la necessità imprescindibile del rispetto della laicità dello
stato e di tutti i suoi cittadini, indipendentemente da ogni credo e
concezione del mondo, laicità che è la premessa indispensabile alla
convivenza civile e pacifica in un contesto sempre più pluralista e
secolarizzato. La solidarietà dell'UAAR va a quei parlamentari che non
hanno partecipato all'evento me-diatico e che hanno inteso difendere, così,
la laicità dello Stato e la dignità e l'indipendenza delle Istituzioni
repubblicane. Giorgio Villella
Segretario nazionale dell'UAAR