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alcune considerazioni sulla strage di Mosca
ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA STRAGE DI MOSCA
Quando si parla di ciò che è accaduto a Mosca, con l'assalto delle teste di
cuoio putiniane, precedute dal lancio di gas chimici, non si può, come dato
principale, prescindere da un giudizio politico su ciò che esso ha
significato.
La prima cosa da dire è che esso è stato il primo caso in cui davanti
all'opinione pubblica il potere dispiega tutta la sua forza distruttiva,
senza preoccuparsi di nascondere il cinismo e la ferocia, di cui è capace.
Infatti non è certo la prima volta che il potere usa metodi nazisti nel
raggiungimento dei suoi obiettivi, non è certo la prima volta che vengono
usate armi non convenzionali: se si pensa all'uso spregiudicato dell'uranio
impoverito nella guerra dei Balcani, ma anche di armi chimiche nella guerra
del Golfo1, non sarebbe certo un fatto degno di cronaca quest'assalto al
teatro di Mosca. Ma come dicevamo prima questa volta la protervia del potere
sbatte in faccia al mondo questi comportamenti, anzi arriva a dichiarare che
d'ora in avanti sarà sempre così, e magari peggio. Gli amerikani quando
hanno usato gas e uranio hanno sempre, almeno finora, cercato di nascondere
quello che succedeva, e quando non potevano hanno sempre cercato di
minimizzare usando termini come danni collaterali e simili.
Dopo l'11 settembre delle torri, con la scusa della lotta al terrorismo
questa pruderiè cade in disuso, e prende piede la logica secondo cui quando
ci si difende dal terrorismo tutto è permesso.
Badate bene, qua non si sta facendo un attacco ai russi che non nascondono,
al contrario degli yankee mistificatori. Stiamo dicendo che i fatti di Mosca
rischiano di diventare la regola del potere, disposto a tutto pur di
mantenere e allargare il suo dominio. Non è un caso che gli amerikani si
sono congratulati subito con Putin e che il macellaio nazista di Tel Aviv si
sia dichiarato uno sperticato ammiratore del suddetto Putin.
Abbiamo letto in giro di tutto su questo caso di Mosca, e in molti
interventi anche di compagni abbiamo letto una certa acquiescenza più o meno
dichiarata all'azione di Putin. Secondo noi questa posizione è aberrante:
nessuna concezione bipolarista può giustificare la logica dell'annientamento
in nome della salvaguardia delle istituzioni, primo perchéquesto discorso è
inconcepibile in sé, secondo perchéquesto nuovo codice di comportamento
rischia di diventare la regola, non solo del legittimo (si fa per dire)
rappresentante del potere mafioso russo, ma di qualsiasi potere, che in
qualche modo si senta, o dichiari di esserlo, minacciato. Lo stesso governo
dell'antennato di Arcore si è sentito legittimato a dichiarare che è in
grado di garantire l'ordine pubblico a Firenze (in occasione del SF), ma non
è in grado di dire a quale prezzo!!! Magari non voleva dire, forse, che
useranno i gas nervini, ma sicuramente usa la stessa logica putiniana,
secondo cui per garantire gli obiettivi tutti i mezzi sono legittimi.
Siamo ormai alla barbarie vera e propria: la vita umana e la sua
salvaguardia diventano un optional di fronte al vero centro motore, la
salvaguardia del potere. Di fronte a questa barbarie spicca la politica di
cedimento e di assuefazione anche di alcune frange dei cosiddetti no-global.
Invece di denunciare la protervia terroristica dei poteri, per esempio
quello italiano, che dichiara di non poter dire a quale prezzo difenderà
l'ordine pubblico a Firenze, che fra l'altro non risulta essere mai stato
seriamente minacciato, ci si affanna sin da subito a prendere le solite
distanze, questa volta addirittura preventive, non si capisce nemmeno da
chi!!!
Ma ritorniamo all'argomento in oggetto per fare qualche altra
considerazione. Abbiamo letto altre dichiarazioni, oltre a quelle deliranti
di giustificazione dell'operato di Putin, secondo noi sbagliate
politicamente anche se non farneticanti come quelle di prima.
Ci riferiamo a quelle che giustificano l'azione dei ceceni, come azioni in
sostegno delle aspirazioni di libertà del popolo ceceno.
Che il popolo ceceno non sia un popolo di terroristi senza giustificazione è
chiaro. Ma è altrettanto chiaro che coloro che, in nome del popolo ceceno,
hanno condotto questa azione, non sono dei patrioti difensori della libertà.
Non ci riferiamo alle voci secondo cui questi siano dei banditi comuni, che
si muovono per ingrandire il loro potere mafioso. Ci riferiamo al fatto che
queste bande sono utilizzate dal subimpero turco nella lotta per il
controllo del petrolio caucasico. Non c'è solo Bin Ladin a sponsorizzare la
"causa cecena", anzi dopo la guerra afghana quelli di Al Qaida hanno perso
molti contatti in quella zona. Ad addestrare e sostenere i ceceni ci sono in
questa fase i Lupi Grigi turchi. D'altronde, è pure logico. In un mondo
capitalista e imperialista il fatto che alcuni paesi forti fomentino
guerriglie, che indeboliscono un possibile concorrente è prassi normale. Per
cui niente di strano che gli USA utilizzino la situazione cecena. Ma se
quest'appoggio non sminuisce le ragioni del popolo ceceno, sicuramente mette
seri dubbi sulla trasparenza di certe organizzazioni secessioniste. Questa
azione specifica, poi, secondo noi, ha sicuramente visto la longa manus
amerikana, che in questo modo ha ottenuto due scopi: ha frantumato
l'alleanza russo-francese sulla questione iraqena, e ha scaricato sui russi
la grossa responsabilità di sancire la tesi citata prima secondo cui tutto è
lecito per mantenere il potere.
Adesso gli yankee hanno una giustificazione in più per tutte le eventuali
azioni che intraprenderanno e per tutti i "danni collaterali" che
causeranno.
E allora urge rilanciare la lotta contro ogni forma di terrorismo del
potere, da quella delle liste nere a quella delle guerre preventive passando
dalle blindature armate contro il dissenso. Questo è il vero e unico
terrorismo esistente a livello mondiale e contro questo terrorismo bisogna
lottare, senza acquiescenze e senza prese di distanza, preventive o no.
Altrimenti è tutto inutile: abbiamo perso.
Adesso ci sarà Firenze, sempre che non spostino il SF a Canicattì o a
qualche posto similare.
Non si tratta di fare dichiarazioni roboanti in stile casariniano. Si tratta
però di dire che non si può accettare la logica terrorista del governo, per
cui o si accetta di cambiare l'appuntamento oppure il governo manterrà
l'ordine pubblico senza dire a quale prezzo.
A quello che risulta dai fatti, gli unici che hanno minacciato sfracelli a
Firenze sono i politici di governo appoggiati dalla solita campagna
preventiva dei soliti giornali-PM.
Forse per evitare incidenti a Firenze basterebbe che il governo si mettesse
un pò tranquillo e la smettesse di fare dichiarazioni roboanti. Ma siamo
sicuri che non lo farà, e che magari sta cercando la provocazione, per
giustificare l'intervento repressivo.
E molto probabilmente l'intervento repressivo lo farà anche senza
provocazione, visto che invece di far svolgere il corteo al centro di
Firenze, vorrebbero farlo a Campo di Marte. Pure lo sanno tutti che anche i
cattivi BB non sono vandali distruttori dei beni culturali: a Genova a
quanto pare hanno rispettato persino le 500 e il chiosco della fioraia. Al
massimo se la sarebbero presa con qualche McDonald, che però, e pensiamo che
su questo anche Sgarbi ci darà ragione, è il vero distruttore del centro
storico di Firenze, e anche di tutti gli altri centri storici.
Invece preferiscono Campo di Marte, perché eventuali provocazioni di regime,
a Campo di Marte riusciranno meglio.
A Campo di Marte potranno caricare il corteo senza sporcare di fumo
lacrimogeno o altro i monumenti storici: magari faranno dei morti, ma almeno
ricuciranno lo strappo con Vittorio Sgarbi!!!
L'Avamposto degli Incompatibili
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