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Sciopero generalizzato - cronache dal nordest dei disobbedienti
Cronache dal Nordest
Mercoledi’ 16 ottobre
Nordest
Giornata mondiale contro i Mc.Donald’s. In tutto il nordest gli IWW,
Invisible workers of the world rendono inagibili i Mc “ I nostri atti di
disobbedienza attiva hanno dannegggiato e inceppato il funzionamento dei
negozi Mc.Donald’s….e facciamo appello a due giorni dallo sciopero generale
del 18 ottobre per i diritti vecchi e nuovi a tutti i lavoratori e
lavoratrici che non hanno un posto fisso, che sono in nero, che non hanno
un contratto, che sono ricattati e hanno paura a scioperare: Disobbedite
inceppando le macchine che vi sfruttano”.
Bologna
Occupazione dell’ex albergo ferrovieri in via Casarini 23 per trasformarlo
nello SCALO INTERNAZIONALE MIGRANTI, contro la legge Bossi Fini e per i
diritti di cittadinanza universale.
Trieste
Critical mass invade il centro citta’. Atttivisti in bicicletta bloccano
il traffico fermandosi con comizi volanti davanti alle agenzie del lavoro
interinale, costrette cosi’ a chiudere.
Giovedi 17 ottobre
Padova
L’Associazione razzismo Stop coordina l’occupazione di due case con
famiglie migranti per riaffermare il diritto per ogni essere umano ad una
vita degna.
I lavoratori dell’Associazione difesa Lavoratori bloccano dalle 12 alle
13.00 la partenza degli autobus contro l’utilizzo del lavoro interinale nei
“servizi pubblici” .
I Comitati per l’ambiente “per non trattenere il respiro” irrompono con
striscioni e cartelli alla riunione organizzata dall’Assessore per
l’Ambiente sull’Agenda 21 protestando contro la cementificazione della
citta’.
Venezia
L'Agenzia sociale per la casa a Sacca Fivola ha occupato tre alloggi vuoti
dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale. I giovani li hanno
messi a disposizionie di altrettante famiglie dell’isola.
"La casa è un diritto per tutti! Generalizziamo lo sciopero, estendiamo i
diritti", recita il volantino.
PADOVA MESTRE BOLOGNA
Critical Mass: centinaia di attivisti bloccano la circolazione rivendicando
una qualita’ della vita urbana migliore ed il blocco dei ritmi della
produzione sociale.
Venerdi 18 ottobre ’02
Padova
3000 manifestanti attraversano dietro lo striscione STOP GLOBAL WAR la
manifestazione sindacale. Immigrati, studenti, lavoratori caraterizzano la
mattinata riempiendo di contenuti generali il corteo. Nella piazza del
comizio il corteo disobbediente dopo aver avvolto in uno striscione contro
la guerra globale la sede della BNL, responsabile del finanziamento del
devastante oleodotto OCP in Ecuador, continua la strada con un percorso
attivo ed autonomo.
La mattina continua con l’autorecupero attraverso l’occupazione di una casa
sfitta da parte del Movimento per il diritto alla casa.
Monselice
Nel pomeriggio in Via Piave a Monselice occupato un posto chiuso da tre
anni, per riaprire l’esperienza del Laboratorio sociale No War e per
riconsegnare spazi alla città.
Bologna
I Disobbenti in corteo con i precari Omnitel e gli studenti. Dal comizio
finale del sindacato un corteo autonomo è andato verso lo “Scalo
Internazionale Migranti”, occupato mercoledì scorso.
Trieste
Più della metà del corteo del sindacato era degli studenti dietro lo
striscione dei disobbedienti.
Questo spezzone di corteo ha attraversato il comizio ufficiale per
continuare la manifestazione con un percorso non autorizzato.
Rovigo
Durante la manifestazione un grande striscione “generalizziamo lo sciopero
per estendere i diritti” firmato “i disobbedienti” viene calato dalla torre
storica nel centro città. Alla fine dell’azione alcuni attivisti vengono
fermati dalla digos e poi rilasciati.
Monfalcone
Dal corteo ufficiale devia uno spezzone di più di 200 disobbedienti che
occupa l’ex-ospedale civile dove si è tenuta un’assemblea pubblica
partecipatissima per riaffermare la necessità di uno spazio sociale stabile
in città.
Mestre
Da un concentramento autonomo parte lo spezzone dei disobbedienti che si
conquista il diritto di parola dal palco ufficiale fra gli applausi
“generalizzati”, dopo aver attaccato striscioni con scritto “Boicotta le
banche di guerra” alla BNL.
Tantissimi gli studenti dietro la Stop global war parade.
Vicenza
In città e provincia diverse agenzie interinali non riescono ad aprire le
serrande. Nella mattinata più di mille disobbedienti nella moltitudine del
corteo conquistano il diritto a manifestare nel centro città che era stato
proibito alla manifestazione.
Treviso
Il Comitato M21 e studenti hanno portato in piazza i contenuti delle molte
altre figure sociali ricordando la campagna contro la legge
sull’immigrazione Bossi Fini e un forte no alla guerra.
Belluno
Duemila persone hanno partecipato allo sciopero di cittadinanza sfilando in
corteo aperto da uno striscione, scritto in diverse lingue, contro la
guerra.
I tre giorni di iniziativa hanno messo in luce la straordinaria
potenzialità, ricchezza ed efficacia pratica di concetti quali “sciopero
generalizzato” e “disobbedienza sociale”.
“Sciopero generalizzato” vale a dire l’invenzione, la scoperta, la
sperimentazione di una grande varietà di pratiche e forme di lotta in grado
di attraversare tutte le figure e segmenti del lavoro sociale diffuso.
Non solo “estensione dello sciopero” dunque, ma anche l’emergere di una
soggettività, di una qualità nuova dell’antagonismo, attraverso la capacità
di bloccare e di inceppare la macchina imperiale dello sfruttamento e del
comando in tutte le sue articolazioni.
Anche l’immaginario è profondamente diverso: “sciopero generale” evoca una
situazione ed una rappresentazione unica, “sciopero generalizzato” richiama
una molteplicità di situazioni ed una grande varietà di forme.
“Potenza della moltitudine” più che “potere operaio”!
Detto questo dobbiamo fare un’ulteriore riflessione: quest’ultima fase fase
di lotte e iniziative si colloca alla fine di un ciclo e all’inizio di un
ciclo nuovo. Infatti lo “sciopero generalizzato” è stato finora legato alla
logica delle scadenze: si trattava, e non poteva essere altro che cosi’” di
generalizzare lo sciopero generale.
Oggi, all’interno di un nuovo potente ciclo di lotte che si disegna
all’orizzzonte, lo “sciopero generalizzato” deve vivere quotidianamente, di
vita propria, di una continua capacità di sabotare, la macchina del comando
e della produzione sociale. Se, fino a questo punto, le pratiche e le
iniziative di disobbedienza si sono inserite in quadro “resistenziale”, vi
è la grande possibilità oggi di aprire una fase offensiva, in cui il
sabotaggio sociale nelle sue forme, le più varie e creative, a tutti i
livelli, individuali oltre chè collettive e organizzate diventa lo
strumento di attacco di una nuova soggettività di massa.
Diffusione di pratiche quotidiane, dunque, dove si rinnova la grande
tradizione delle “lotte contro le macchine”, o meglio contro la “macchina”
complessa del comando imperiale, così potente, così fragile!
Disobbedienti alla guerra globale
Gli invisibili
Sherwood Comunicazione
www.sherwood.it