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FW: [A.d.B.] domenica 14 luglio 2002, "Uno sgombero vergognoso"
14 luglio 2002
Uno sgombero vergognoso
Scrivi al Sindaco la tua indignazione per la distruzione del campo Masini:
sindaco@comune.firenze.it
Venerdì a mezzogiorno una delegazione della popolazione Rom e Ascalia del
campo Masini si è presentata a Palazzo Vecchio per chiedere al Comune un
intervento urgente di risanamento del campo. Ad accompagnarli, alcune
associazioni impegnate nella difesa dei diritti umani, firmatarie di un
appello* per chiedere assistenza per le vittime dello sgombero della
settimana scorsa. La delegazione ha incontrato una rappresentanza comunale
- composta dal vicesindaco Giuseppe Matulli, dall'assessore
all'immigrazione Marzia Monciatti e da alcuni consiglieri comunali - a cui
ha espresso gravi preoccupazioni per il futuro delle decine di persone
senza un tetto.
La distruzione "umanitaria"
Ciò che è avvenuto venerdì 5 luglio all'alba per ordinanza comunale non è
stata una "semplice" operazione di sgombero, ma una distruzione vera e
propria. Il Masini versava già in una situazione gravissima sul piano
sanitario. Adesso, con la demolizione delle baracche, è diventato
ulteriormente invivibile. Mancano luce e ripari per una decina di famiglie,
anche i viveri scarseggiano. Chi è andato a vedere con i propri occhi è
rimasto incredulo di fronte allo spettacolo proposto: qualche roulotte,
alcune tende arrangiate (intese come pali cui sono fissate delle lenzuola).
Molte persone costrette a vivere e a dormire per terra, su una sterpaglia
antigienica, senza più il tetto di una baracca, anche se fatiscente, di
legno o di cartone. Superare con un'ordinanza di sgombero la logica
ghettizzante dei campi significa trasformare una questione di civiltà in
una questione di ordine pubblico. Una decisione grave, considerando
l'attuale situazione politica nazionale. La recente approvazione della
legge Bossi-Fini, infatti, rende rischiosa la sorte dei rifugiati e
richiedenti asilo.
Nessuna difesa dei campi ghetto
Nessuno tra i rappresentanti istituzionali ha ovviamente difeso l'esistenza
del campo: una vergogna per questa città! Anche se il Masini, come il
Poderaccio e l'Olmatello, è un'area comunale, e quindi, in teoria, dovrebbe
essere a "norma di legge". Invece, almeno al Masini, non sono mai esistite
le condizioni basilari per garantire una residenza in qualche modo
"normale" per chi vi abita. Le accuse delle associazioni riguardano la
latitanza dell'amministrazione locale per un confronto reale, che permetta
di uscire dalla logica dei campi e per l'attuale mancanza di interventi
d'emergenza. Monciatti e Matulli hanno proposto di lavorare insieme per
trovare una soluzione, ossia "convincere le persone ad accettare di
trasferirsi presso i centri di accoglienza della Caritas e dell'Antella",
in vista della costruzione del nuovo "villaggetto" (che però non sembra di
imminente realizzazione). Le donne del campo, invece, vogliono stare al
Masini. Perché? Masochismo? Ostinazione? Semplicemente molte di loro sono
sole e non vogliono dividersi dagli altri familiari.
L'amministrazione locale spera poi una presa in carico del problema da
parte della Regione. Intanto, Rom e Ascalia rimangono senza risposte.
L'unico provvedimento deciso dal Comune fino ad oggi è l'acquisto di gruppi
elettrogeni sufficienti a garantire l'erogazione di energia elettrica
temporanea (secondo quanto dichiarato in un comunicato stampa).
Un sistema politico-sociale inefficace
Se la civiltà di una città si misura sull'impegno civico e morale di
trovare delle risposte prima dell'intervento delle ruspe, Firenze risulta
inclassificabile. Lo sgombero del Masini è il manifesto dell'intolleranza,
della violazione dei diritti fondamentali, delle barbarie che il nostro
sistema sociale compie nell'affrontare i problemi.
A te, che ci leggi su Agenzia di Base, chiediamo l'invio di una e-mail per
pressare il Comune nella ricerca di una soluzione di civiltà, che rispetti
la dignità delle persone ospiti nella nostra città. Per sostenere il
diritto ad un'abitazione dignitosa per i residenti del campo Masini inviate
una e-mail al sindaco sindaco@comune.fi.it, e per conoscenza alla nostra
redazione redazione@altracitta.org, contro la continuazione dello sgombero
in mancanza di una sistemazione adeguata e per richiedere assistenza
sanitaria, viveri e alloggi.
*Le associazioni che hanno sottoscritto l'appello sono: ADM, Associazione
Il Muretto, Centro socio-culturale DEA, Casa dei diritti sociali, Comunità
delle Piagge, Cooperativa Il Pozzo, Forum Sociale Migranti, Fuori Binario,
Medicina Democratica.