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LEGGE BOSSI-FINI E VESCOVO DI CASERTA, RAFFAELE NOGARO



Bologna, 11 giugno 2002

Leggo da il Manifesto del 2 giugno 2002 questa splendide parole del vescovo
di Caserta: le invio a tutti gli amici (VEDI QUI DI SEGUITO E ANCHE IN
ALLEGATO)come segno di speranza e di fiducia in una Chiesa che ha ancora
qualche voce davvero evangelica.

Sahlom-salaam a tutti, ma proprio a tutti! Domenico Manaresi

Mitt. Domenico Manaresi - via Gubellini, 6 - 40141 Bologna - tel&fax
051-6233923 - e-mail:
<mailto:bon4084@iperbole.bologna.it>bon4084@iperbole.bologna.it

Legge Bossi-Fini: "Una legge senza speranza" - Disumana, oppressiva, lesiva
di diritti inalienabili. Il vescovo di Caserta Raffeale Nogaro punta
l'indice contro la legge Bossi-Fini: "Riduce l'immigrato a merce, lo fa
vivere sotto una spada di Damocle, minaccia il diritto d'asilo" - di MIMMO
DE CILLIS

La definisce "una legge disumana, oppressiva, che calpesta i diritti più
elementari dell'uomo". Se fosse approvata così com'è, "sarebbe un fatto
indegno di un paese civile". Raffaele Nogaro, vescovo di Caserta, parla con
tono sofferto, sembra perfino addolorato, ma con parole estremamente chiare
contesta lo spirito e l'architettura globale del decreto legge Bossi-Fini.
Il vescovo, noto per essere un alfiere dei diritti di poveri e diseredati,
ha spesso lanciato appelli e denunce coraggiose, che gli hanno procurato
parole di censura dentro e fuori dal mondo cattolico. Nel novembre scorso,
quando cominciò la guerra in Afghanistan, dichiarò di non condividere
l'intervento armato, non ritenendolo in linea con lo spirito cristiano, e
attirò su di sé una pioggia di critiche. Oggi si batte anima e corpo per la
tutela dei diritti degli immigrati, partecipando a manifestazioni
pubbliche, marce di protesta, conferenze. Lui, a volte "voce fuori dal
coro", oggi esprime una posizione comune a tutta la chiesa italiana.

DOMANDA: Monsignor Nogaro, come valuta il decreto legge Bossi-Fini
sull'immigrazione?

E' difficile esprimersi in questo momento. La legge è in via di
approvazione, magari ci saranno modifiche, non so quale sarà il prodotto
finito. Ma ho sempre combattuto questa legge nel suo impianto complessivo.
Già la legge Turco-Napolitano aveva una impostazione restrittiva, ma quella
attuale è addirittura repressiva. Sono totalmente deluso: non mi aspettavo
che si potesse arrivare a questo grado di severità. Ho fatto tutti i passi
necessari per gridare che questa è una legge-capestro, oppressiva e
brutale, che priva l'uomo dei suoi diritti basilari. E' inconcepibile che
questo accada in Italia: non posso credere che un governo, in un paese
civile e umano, possa giungere a un tale grado di disprezzo dell'umanità,
trattando un uomo con tanta brutalità e cieca violenza, privandolo della
sua dignità. L'uomo è la sede di tutti i diritti: invece l'immigrato è
considerato un uomo di serie B e ridotto alla stregua di merce.

D: Quali punti contesta con maggiore forza?

Tutta la legge è disumana e calpesta i diritti essenziali degli immigrati.
Da un lato rende i lavoratori regolari instabili, riducendo la loro
possibilità di integrazione. Agli "irregolari" riserva poi l'espulsione
senza appello o possibilità di ricorso. Nessuno può esser trattato in modo
così tremendo: in un paese democratico ogni uomo deve avere la possibilità
di spiegare le sue ragioni. Al clandestino si dà una reclusione immediata,
senza il riconoscimento di diritti o di tutela legale. La "clandestinità"
diviene reato in sé, e compiono un reato anche quei soggetti che appoggiano
i clandestini, come tantissime associazioni di volontariato, cattoliche e
non, che assistono gli immigrati.

D: Come commenta la parte del testo che regola i ricongiungimenti
famigliari e l'asilo politico?

Su questi temi il dettato di legge è sconcertante: permettere che una
famiglia si ricongiunga diventa davvero impossibile, perché l'immigrato
dovrebbe disporre di una riserva di capitale molto elevata. Ma vivere unito
alla propria famiglia è un diritto indispensabile dell'uomo! L'Italia,
inoltre, diventerebbe un paese che nega il diritto di asilo politico,
proprio di ogni stato democratico, permesso in tutta Europa. In tal modo si
distrugge ogni speranza per immigrati che fuggono da regimi dittatoriali,
dove si reprimono i diritti umani.

D: Cosa pensa della modifica che ha introdotto l'obbligo da parte
dell'immigrato di lasciare le impronte digitali?

E' una modifica veramente indegna. Nessun uomo può essere "catalogato",
nessuno può vivere sotto una spada di Damocle, senza poter esercitare il
pensiero e l'azione in modo libero. E' davvero inconcepibile che si possa
colpire in modo così crudele l'identità stessa di un essere umano

D: Pensa che le sue forti perplessità siano condivise da tutta la Chiesa
italiana?

Credo che la Chiesa italiana, in larghi segmenti, condivida questa
posizione di critica sostanziale alla legge. Da più parti si sono avute
proteste forti e chiare. Oggi abbiamo anche il pieno conforto della chiesa
istituzionale: la conferenza episcopale italiana ha inviato una richiesta
al governo chiedendo una modifica solida e radicale. Il governo ha risposto
che farà il possibile per ascoltare le obiezioni poste da parti della
chiesa come Caritas e Migrantes, che lavorano con gli immigrati. Ma, come
uomo di vangelo, dico che le modifiche non servono: questa legge dev'essere
semplicemente cestinata.

D: Cosa chiede al parlamento italiano che nei prossimi giorni discuterà di
questa legge e la voterà?

Al parlamento chiedo che questo testo non venga approvato, e che sia
rielaborato nella sua globalità, secondo un filosofia del tutto diversa.
Chiedo anche al centro-sinistra di formulare pronunciamenti perentori, che
ribadiscano la necessità di tutelare i diritti degli immigrati, in quanto
prima di tutto "persone"", titolari di diritti inalienabili. In questo
momento tutti i cittadini con un barlume di coscienza civile, cattolici e
non, devono sollevarsi. Se questa legge venisse approvata, significa che il
nostro paese non ha capito nulla del valore della vita e dell'umanità. Un
fatto davvero allucinante. Prego e spero che questo non accada.

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Mi scuso con coloro che già conoscono questo testo, e con tutti
per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo tipo di documenti.
Domenico Manaresi
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Con la solita nota: chi desidera essere depennato da questa
mailing list me ne dia un cenno, possibilmente con gentilezza
E IN MODO CIVILE CIOE' FIRMANDOSI PER ESTESO. Grazie!
Domenico Manaresi
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