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Petizione per una lapide a Gaetano Bresci
Cari corrispondenti
vi inviamo un appello per apporre una ladide a Milano in ricordo di Gaetano
Bresci e per riattivare la "nostra" memoria storica. L'appello è stato
promosso, fra gli altri, dal consigliere comunale di Milano "Atomo"
Tinelli e dal Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa.
Vi ringraziamo per l'attenzione. Un caro saluto.
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PETIZIONE PER UNA LAPIDE A GAETANO BRESCI
Tra il 1897 e il 1898, tutto il territorio dei Regno d'Italia è percorso da
fiammate di rivolta: il popolo scende in piazza per chiedere pane e lavoro.
La reazione dei governo è durissima.
A Milano, dove viene inviato il generale Bava Beccaris, la repressIone
raggiunge il culmine della brutalità nei primi giorni di maggio dei 1898.
In seguito ad uno sciopero spontaneo che paralizza la città, viene
decretato lo stato d'assedio. Piazza del Duomo diventa una caserma dove
vengono acquartierate le truppe, mentre il resto della città si trasforma
in un mattatoio: i cannoni sparano in continuazione, spesso anche a
mitraglia; la fanteria bersaglia la folla con i moschetti e la cavalleria
carica i manifestanti, incurante di donne e bambini. Si arriva al punto dì
prendere d'assalto, dopo averlo cannoneggiato, il convento dei Cappuccini
di corso Monforte.
Sedata la "rivolta", si contano sul terreno oltre 100 morti e migliaia di
feriti. Gli arresti, tra cui quello dei socialista Filippo Turati, sono più
di 3000; tutti i circoli politici vengono chiusi e i giornali di sinistra
soppressi. Al Corriere della Sera viene imposta una severa censura e
licenziato il direttore, reo di essere stato troppo morbido con i rivoltosi.
Neanche gli Austriaci di Radetzky durante le 5 Giornate erano stati così duri.
Ristabilito l'ordine, re Umberto premia il generale Bava Beccaris con la
nomina a senatore e la croce di Grand'Ufficiale.
Due anni dopo, Gaetano Bresci, operaio anarchico costretto ad emigrare
negli Stati Uniti per motivi politici, decide di rientrare in Italia per
far giustizia di questo massacro.
Il 29 luglio dei 1900, con tre colpi di pistola, pone fine allo scellerato
regno di Umberto I, mostrando al mondo intero che simili infamie non
possono restare impunite.
Arrestato, tenuto in totale isolamento dopo un processo sommario e
farsesco, privato di ogni diritto e dignità, nel 1901 verrà fatto trovare
"suicidato" in carcere. La sua famiglia verrà perseguitata e distrutta.
Per ricordare l'eroico gesto d'altruismo e solidarietà che ha vendicato la
vergogna di quell'eccidio, vogliamo porre una lapide a GAETANO BRESCI in
occasione dei centenario dei suo martirio, a memoria futura contro ogni
regime liberticida, dispotico e repressivo, per una società libera ed
egualitaria.
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