[Diritti] Israele, attacco alle ONG e alla solidarietà internazionale
- Subject: [Diritti] Israele, attacco alle ONG e alla solidarietà internazionale
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Thu, 29 May 2025 14:19:40 +0200
Una nuova proposta di legge sta avanzando rapidamente alla Knesset e minaccia di distruggere ciò che resta della società civile in Israele. Se approvata, imporrà un’imposta dell’80% su qualsiasi finanziamento ricevuto da governi stranieri da parte delle ONG israeliane – un attacco deliberato e mirato alle organizzazioni per i diritti umani e per la pace.
La legge si applica in modo selettivo solo alle organizzazioni considerate “politiche”, lasciando al governo la discrezionalità di definirle tali. Questo significa che i gruppi che difendono i diritti dei palestinesi, documentano gli abusi legati all’occupazione o promuovono pace e uguaglianza saranno tassati fino al collasso. Al contrario, le organizzazioni dei coloni e le istituzioni allineate con le politiche governative – molte delle quali ricevono anch’esse fondi da governi stranieri – saranno esentate. Anche le ONG finanziate direttamente dal governo israeliano saranno completamente esentate.
Questa non è una discussione politica. È un tentativo di mettere a tacere il dissenso.
Da anni, la società civile in Israele è sotto pressione crescente: gli attivisti vengono demonizzati, le organizzazioni delegittimate, le voci per la pace e la giustizia sistematicamente escluse dallo spazio pubblico. Ma questa legge va oltre. È pensata per decimare la società civile indipendente e cancellare ogni forma di controllo sul potere governativo.
Questa non è democrazia!
Esistono precedenti a livello globale per leggi di questo tipo, e sono preoccupanti. Nel 2012, la Russia introdusse la famigerata legge sugli “agenti stranieri” per etichettare e reprimere le organizzazioni sostenute dall’estero. Il risultato? ONG chiuse, giornalisti incarcerati, voci di opposizione messe a tacere. Ora Israele sta seguendo la stessa strada: trasformare la legge in un’arma per mettere a tacere i suoi critici.
Le conseguenze di questo disegno di legge sono enormi:
I diritti dei palestinesi verranno ancora più oscurati.
L’espansione delle colonie incontrerà ancora meno controllo e opposizione.
Ogni speranza di una risoluzione pacifica sarà ancora più difficile da sostenere.
Rendere conto delle violazioni dei diritti umani sarà quasi impossibile.
Combatants for Peace è l’unico movimento congiunto israelo-palestinese che opera attivamente sul campo in Cisgiordania, unendo palestinesi dei Territori Occupati e israeliani in una co-resistenza nonviolenta. Siamo la prova vivente che cooperazione, riconoscimento reciproco e nonviolenza sono possibili – anche di fronte alla brutalità, anche nei tempi più oscuri. Organizziamo insieme. Resistiamo insieme all’occupazione. Piangiamo insieme. Costruiamo speranza dove altri cercano di seminare paura e odio.
Questa legge non è solo un attacco alle ONG – è un attacco a tutti noi. È un attacco all’idea che israeliani e palestinesi possano unirsi per la pace e la giustizia. Se passerà, soffocherà lo spazio fragile in cui questa speranza ancora sopravvive.
Dobbiamo fare tutto il possibile per fermarla. Sappiamo che la guerra a Gaza è brutale e che la violenza in Cisgiordania è grave. È difficile sapere cosa fare, come agire di fronte a tanta sofferenza. Ma se questa legge verrà approvata, la nostra capacità di intervenire – per salvare vite, difendere i diritti, opporci al meccanismo dell’occupazione – sarà drasticamente ridotta.
Facciamo appello ai nostri sostenitori, partner e alleati internazionali:
Fate sentire la vostra voce. Contattate i vostri rappresentanti. Condividete questo messaggio 📢
Aiutateci a tenere viva la società civile. Aiutateci a continuare a lavorare per la pace.
In solidarietà,
Laura Morris