[Diritti] I terroristi usano le Playstation? Una balla inventata da giornalisti a caccia di clic | Il Disinformatico




I terroristi usano le Playstation? Una balla inventata da giornalisti a caccia di clic
http://attivissimo.blogspot.it/2015/11/i-terroristi-usano-le-playstation-una.html

“I terroristi in azione a Parigi hanno comunicato con i vertici dell’Isis attraverso la chat della Playstation 4”
: lo afferma categoricamente Leggo.it, citando il tabloid britannico Mirror, che a sua volta cita il ministro dell’interno belga Jan Jambon. Lo afferma altrettanto risolutamente Repubblica insieme a tante altre testate in tutto il mondo.

Ma non correte a togliere dalle mani dei vostri figli (o coniugi) la celeberrima console di gioco per paura che vengano scambiati per fiancheggiatori del terrorismo internazionale. La notizia è una panzana fabbricata dall’entusiasmo di molti giornalisti per i titoli sensazionali.

La bufala è nata da una dichiarazione effettivamente fatta dal ministro dell'interno belga Jambon e riportata erroneamente da un giornalista, Paul Tassi, su Forbes.com. Ma la dichiarazione di Jambon era stata fatta tre giorni prima degli attentati ed era semplicemente una sua considerazione sulla difficoltà generale di intercettare le chat fatte dagli utenti di Playstation (“The most difficult communication between these terrorists is the Playstation 4. It's very, very difficult for our services – not only for our Belgian services but all the international services – to decrypt the communication that's done via Playstation 4”). Forbes ha poi rettificato, ma la rettifica non si è propagata. Tutto qui.

Fra l’altro, nessuno ha presentato, finora, prove che i terroristi di Parigi abbiano usato davvero le chat delle Playstation 4 per comunicare. Più in generale, dovrebbe essere evidente che qualunque dispositivo che consenta a due persone di scambiarsi messaggi in qualunque forma (scritta, disegnata, video o altro ancora) potrebbe essere usata per comunicazioni terroristiche. Graham Cluley, esperto di sicurezza informatica, ha fatto notare che persino un’innocua app per giocare a scacchi potrebbe essere usata per comunicare istruzioni di attentati: basta che i terroristi si mettano d’accordo sul significato delle mosse fatte dai giocatori. Ma un’app scacchistica non è demonizzabile quanto una console di gioco e non consente titoloni ad effetto.

In compenso, questo genere di paranoia generalizzata è esattamente quello che il terrorismo cerca di creare. E come al solito ci sono alcuni governanti che usano questa paranoia per giustificare una costosissima e inutile sorveglianza di massa, che è l’antitesi di una sorveglianza mirata (anche in termini di efficacia). Non è tecnicamente possibile sorvegliare e decifrare tutte le comunicazioni su tutti i canali: prima si accetta questo fatto e prima si smetterà di fare teatrino della sicurezza per sembrare operosi agli occhi degli elettori.

©2015 by Paolo Attivissimo (http://disinformatico.info). Distribuzione libera, purché sia inclusa la presente dicitura.


Beyond Privacy: Articulating the Broader Harms of Pervasive Mass Surveillance
http://www.cogitatiopress.com/ojs/index.php/mediaandcommunication/article/view/263
http://www.cogitatiopress.com/ojs/index.php/mediaandcommunication/article/download/263/263

NSA, sorveglianza senza confini
http://punto-informatico.it/4286034/PI/News/nsa-sorveglianza-senza-confini.aspx

Freedom on the Net 2015 - Freedom House

https://freedomhouse.org/sites/default/files/FOTN%202015%20Full%20Report.pdf

Information Controls during Military Operations: The case of Yemen during the 2015 political and armed conflict
https://citizenlab.org/wp-content/uploads/2015/10/information-controls-yemen.pdf