Re: [Diritti] Pubblico impiego



    Nell'anno in cui "Fantozzi subisce ancora" è diventato un documentario distopico , in linea teorica potrei darti ragione.
    Ma penso che il risultato sarebbe il passaggio da un poltronismo statico ad un gioco delle tre scatolette , più dinamico, ma giocato solo sulla carta
    In Italia, molto spesso il problema sono gli Italiani; nel pubblico e nel privato .
    Fai una proposta concreta su qualche sito di petizioni online (che non hanno un valore legale, ma è un inizio), e prometto di darle tutta la mia attenzione.

    Pep

"Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi governa".
Ennio Flaiano





Il 28/11/2015 18:04, Laboratorio Eudemonia ha scritto:
On 28/11/2015 17:46, Pep C. wrote:
Erdogan ha fatto *mettere sotto stato di accusa ed espellere* i
"/carrieristi pubblici ... assunti a vita nel pubblico "impiego"
turco/" che avevano sequestrato i camion carichi di armi del MIT
destinati alla Siria. Nel *ciclo dell'alternanza*, chi prenderà il
loro posto sarà indubbiamente più malleabile...

Pep




Parliamone, ragioniamoci, non fermiamoci alla superficie delle cose.
Su cosa, o meglio CHI, su quali figure si regge un potere tiranno?

Ogni despota si regge su una concrezione di potere. E', sì, vero che anche all'interno di strutture statiche alcuni cercano di reagire nel modo migliore ma se la massa del potere è costituita da carrieristi, da gente che ha fondato la propria vita sulla carriera "pubblica", è chiaro che anche i migliori finiranno per adeguarsi.

Immaginiamo una struttura pubblica fatta invece da persone che torneranno comuni cittadini dopo un mandato temporaneo: pensi che un despota si potrebbe instaurare su di una base pubblica così democratica?

La giusta pulsione verso una certezza del reddito ci ha fatto accantonare per decenni il bisogno di democrazia.

E' per questo che le tirannidi sono sopravvissute fino ad oggi ed anzi godono ottima salute.

Abbi pazienza e guarda cosa dice un carrierista pubblico italiano:



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professore: <<... da noi la burocrazia è un contropotere, più che uno Stato nello Stato è un mondo nel mondo>>

conduttore: <<ma com'è che si forma, cioè, nessuno la vuole, nemmeno quelli che la fanno, a chi dà vantaggio la burocrazia?>>

professore: <<... questo è un ??? ed è una cosa da sfatare, in realtà una burocrazia così, impermeabile, autosufficiente, molti la vogliono. Prima di tutto la vuole la burocrazia. La burocrazia è un sistema di potere.>>

conduttore: <<ma a chi giova?>>

professore: <<ai burocrati.>>

conduttore: <<ma son cambiati così tanti Governi da sei anni a questa parte ...>>

professore: <<cambiano tanti governi, ma nella storia del nostro paese, come nella storia di tutti i paesi di un certo tipo, la macchina amministrativa, il motore amministrativo non cambia mai. Cambiano i governi, cambiano le ideologie, cambiano i momenti storici, ma le formule e i personali della macchina amministrativa>>

conduttore: <<gli ingranaggi ...>>

professore: << gli ingranaggi sono sempre gli stessi. Basta vedere l'Italia dal passaggio dal fascismo all'antifascismo, se poi si va a vedere nome per nome, dirigenza per dirigenza, i gangli della burocrazia italiana, la macchina amministrativa dello Stato è rimasta esattamente la stessa.>>

segue silenzio di sbigottimento ...

##

Trascrizione da Radio2 Rai - "NON_È_UN_PAESE_PER_GIOVANI"_del_28_10_2015 - un professore viene intervistato dai conduttori.


Perdonami se assillo, ma 'sto pubblico impiego lo dobbiamo cominciare a guardare con altri occhi se davvero vogliamo cambiare le cose.

Ciao e grazie per l'attenzione,

danilo






















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