ALTRA REALTA'
Sfrattata, viveva in tenda da giugno: malore fatale per la donna
Posted: 08 Jul 2015 01:38 AM PDT
Macerata, 8 luglio 2015 - Costretta a vivere in tenda da giugno dopo essere stata sfrattata, è morta la donna la cui storia disperata era stata raccontata dal Carlino domenica scorsa. Il dramma di Luana Brugè, 45 anni, di Porto Recanati, si è tragicamente concluso lunedì notte nell’abitazione della madre a Loreto, dove la donna si è spenta dopo un malore. Probabilmente sfiancata dalle precarie condizioni in cui si trovava, disidratata, dopo essersi accampata per giorni vicino al fiume Potenza, la 45enne era stata accompagnata a Loreto dal compagno. La donna, oltre a un figlio di 25 anni, lascia una piccola di appena 6 anni avuta dall’attuale compagno e affidata ai nonni materni. «Non ce la faccio più a vivere così – aveva raccontato Brugè in lacrime al Carlino –. Mi sento male. Mi sento morire». E così purtroppo è stato. Lunedì notte Brugè è spirata in una casa vera, quella della madre. La donna, dopo aver perso l’abitazione perché non riusciva più a pagare l’affitto e senza un lavoro che potesse garantirle un guadagno anche minimo, aveva trovato riparo nella tenda acquistata per una manciata di euro al supermercato, nonostante il caldo torrido di questo periodo. Ma per lei era l’unica soluzione. Aveva detto di aver cercato un’occupazione come donna delle pulizie, ma senza risultati. E anche il compagno, che lavorava come operaio, è disoccupato. Quindi, prima di decidere di rifugiarsi nella tenda, alla coppia non era rimasto altro da fare che affidare la bimba alla nonna. «Almeno mia figlia vive decorosamente – aveva spiegato la 45enne –. Non posso portarla in questo tugurio. Noi ci arrangiamo come possibile ma lei non deve sapere nulla. Appena ho un passaggio vado a trovarla da mia madre. Qui non voglio che venga». Brugè aveva abitato, fino ai primi di giugno, in via San Giovanni Bosco, nel centro di Porto Recanati. «Mio marito ha perso il lavoro da mesi e non ha trovato più nulla – aveva proseguito nel racconto delle sue difficili condizioni di vita –. Io non trovo un posto da oltre un anno. Nemmeno come donna delle pulizie. Ho provato anche negli chalet per la stagione estiva, ma già avevano il personale al completo. Ho girato dappertutto e chiesto anche aiuto al Comune, ma senza ottenere qualcosa di concreto. Non mi ha ascoltato nessuno. Il proprietario di casa, che mi aveva garantito di riuscire a farmi rimanere in casa fino a fine mese, mi ha detto che dovevo andarmene». La 45enne si era già sentita male sabato scorso, a causa del gran caldo. La donna era stata soccorsa dalla Croce Azzurra che l’aveva trovata in un forte stato di disidratazione. Quella mattina erano intervenuti anche i vigili urbani e gli assistenti sociali che si erano resi disponibili ad aiutare la coppia. Purtroppo non è stato possibile. La 45enne è morta prima per un collasso cardio-circolatorio. Nessun commento da parte della famiglia della donna che si è chiusa nel proprio dolore, per proteggere la nipotina.
di Emanuela Addario
http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/luana-bruge-tenda-donna-morta-malore-1.1128289 http://altrarealta.blogspot.it/
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E MENTRE TUTTI GUARDANO L’ACCIUGA IN ATENE, IL DINOSAURO SBAVA SANGUE E IL PIANETA TREMA.
Posted: 07 Jul 2015 11:35 PM PDT
(“Barnard, sarai un genio, ma offendi tutti, sei oltre il limite!”) Ok, cari miei gentili lettori, come ho già scritto 2 mila volte, la storia della Grecia è una farsa. Essa è come l’acciuga morta stramorta secca e nera che una volta si legava alla corda sulla tavola per insaporire la polenta. La polenta è la guerra dei cambi fra USA, UE, e Cina. Ma...!!!! Ma la notizia nucleare del giorno, ma anche del mese, ma anche credo dell’anno, è che mentre voi idiot… cioè no!, voi pregiati lettori siete tutti lì a guardare l’acciughina rinsecchita ad Atene, il dinosauro cinese è impazzito, è fuori controllo, perde sangue dalla bocca, ed è soprattutto, al contrario della defunta acciughina greca, VIVO E MOSTRUOSAMENTE PERICOLOSO. Pechino ha voluto negli ultimi 10 anni seguire i consigli dei Chicago Boys, cioè vai con la tua atomica a tutta potenza sull’Export (lo stesso che vorrebbero i cago boys italiani per l’Italia, cioè Borghi, Bagnai, Rinaldi ecc), ma ora il gioco dell’export cinese, come sempre fu previsto dalla Mosler Economics, si è rotto. Con bassa crescita, crollo dei salari reali, e della domanda interna (tutti tipici dell’export), la Cina sta soffrendo il più colossale, cataclismatico e micidiale assets-run della Storia umana, cioè gli investitori stanno svendendo tutto ciò che hanno comprato di cinese alla velocità del lampo, dai Corporate Bonds alle azioni, soprattutto azioni, titoli di Stato, riso cantonese, bastoncini, grappa alla rosa, e ciabattine…. tutto, ma dico tutto. Le perdite complessive per la Cina sono arrivate in meno di due mesi a tremila miliardi di dollari solo in azioni! Immaginate il resto. Ma quando il DINOSAURO CINESE IMPAZZISCE E NON MANGIA PIU’ COME E QUANTO PRIMA, noi non gli vendiamo più come prima, il petrolio crolla in prezzo, i minerali pure, e come sempre in questo bel gioco che si chiama Capitalismo ad Alti Ottani (High Octane Capitalism Ahead, Barnard 1999), chi ci smena il culo siamo noi cittadini e il futuro dei nostri figli, aziende ecc. Ma voi teste di ca… oh! no, voi cari istruiti amici oggi sarete tutti incollati all’acciughina morta e nera. Io tengo d’occhio il dinosauro impazzito. Scusate, sono stupido, ignorante, e offensivo. (ah! anche cattivo, e squarto esseri umani innocenti mentre gli amo le bambine, sostiene un cervello dotato).
Paolo Barnard
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GRANDE DIEGO FUSARO
Posted: 07 Jul 2015 11:23 PM PDT
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L'INFAME RENZI SI PRENDE ANCHE LA PRIMA CASA
Posted: 07 Jul 2015 01:13 PM PDT
"Il governo e la maggioranza hanno votato contro la nostra mozione a protezione della prima casa. Avevamo chiesto la sospensione per 36 mesi delle espropriazioni immobiliari e l'istituzione di un fondo da dieci milioni di euro, a favore dei loro creditori, che avrebbe salvaguardato oltre undicimila famiglie che, già da domani, possono trovarsi in mezzo ad una strada. Invece si è preferito dare dieci milioni di euro al porto di Molfetta per fare un favore al senatore Azzollini su cui pende una richiesta di arresto. Rinunciando ad un F35 si potrebbero salvare 144mila famiglie, con i debiti del giornale l'Unità, pari a 95 milioni di euro, si potrebbero salvare 105mila famiglie. Il no significa che a questo governo non importa nulla delle famiglie italiane". I membri M5S della commissione Giustizia ritengono vergognoso il voto contrario alla mozione sulla sospensione dell'espropriazione della prima casa a prima firma Andrea Colletti che rimarca come:
"I cittadini in difficoltà non sono nulla per i partiti politici, possono vivere sotto ad un ponte. La mozione che abbiamo presentato si può cancellare se ci fosse il reddito di cittadinanza, un aiuto concreto a chi è in momentanea difficoltà. In Italia non c'è solidarietà verso chi è in difficoltà, il voto contrario di tutta la maggioranza permette da oggi di perdere la prima casa anche per un piccolo debito, diciamo grazie a Renzi, è lui che porta via il bene primario degli italiani. Siamo un paese dove il Governo porta sempre più alla disperazione ed alla povertà le famiglie".
Beppe Grillo Blog
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UN UOMO E UN TORO
Posted: 07 Jul 2015 11:57 AM PDT
Questa foto segna la fine della carriera di Álvaro Múnera come torero "matador". Il ragazzo crollò pieno di rimorso nella metà della corrida quando si rese conto che il toro si rifiutava di lottare per la sua vita. Alvaro si è trasformato in un avversario accanito delle corride di tori. Múnera ricorda quel momento:.. Ed improvvisamente, guardai il toro... Aveva l'innocenza che tutti gli animali hanno nei suoi occhi, ed egli mi guardò, sentendo dentro di me un: Perché? Era come un grido di giustizia in fondo a me, e sentii (guardate sopra), lo descriverei come ..una connessione, perché se uno si confessa, e si aspetta di essere perdonato... (silenzio, lacrimei contenute) mi sentii come la peggiore merda nella terra... Questa foto mostra il collasso del torero Álvaro Múnera, rendendosi conto dell'ingiustizia verso l'animale proprio in mezzo alla sua ultima lite. A partire da questo giorno in poi si trasformò in un grande oppositore delle corride di tori. http://altrarealta.blogspot.it/
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L’Austria se ne va davvero
Posted: 07 Jul 2015 09:39 AM PDT
Occorrevano 100mila firme, in un settimana ne hanno raccolte 261.000 ma solo perchè hanno dovuto fermarsi: la Corte Costituzionale austriaca aveva concesso sette giorni e non uno di più per raccogliere le firme necessarie ad ammettere la petizione popolare per l’uscita dell’Austria dall’Unione Europea, sperando che non sarebbero stati sufficienti. Ne avesse dati quindici, probabilmente la gran parte dei sei milioni e mezzo di elettori austriaci (in Austria il diritto di voto scatta a 16 anni) avrebbe votato a favore della ‘ Volksbegehren EU Austritt‘. Un successo, nonostante il boicottaggio dei media nazionali ed europei (ancora oggi e nonostante tutto la stampa italiana non parla di questo avvenimento e quella austriaca lo fa giusto perchè costretta dalla situazione), nonostante le difficoltà del voto ammesso solo nelle sedi comunali e nei tribunali. Nonostante tutto 261mila Austriaci hanno deciso che il Parlamento deliberi immediatamente oppure indica un Referendum popolare perchè sia il popolo a decidere se restare o meno nell’Unione Europea. Una grossa rogna per il Governo socialdemocratico e per i Partiti nazionali che dovranno ora prendere posizione apertamente con il rischio di entrare in rotta di collisione con i loro stessi elettori perchè le ragioni del Volksbegehren EU Austritt non si prestano ad ‘interpretazioni’: recuperare la sovranità nazionale fagocitata da Bruxelles che, senza alcuna legittimazione, decide del destino dell’Austria, scacciare l’Euro responsabile del progressivo impoverimento della popolazione, riacquistare la propria neutralità, abbandonare la politica guerrafondaia dell’Unione sempre più schiava delle mire imperialistiche USA, ripristinare le leggi nazionali sul controllo dell’ambiente, delle tecniche di manipolazione genetica, del traffico, del trattameno degli animali, sulle politiche agricole ed economiche, sui confini, ripristinare normali rapporti commerciali con la Russia … insomma, i promotori della Petizione le hanno precisate così bene le loro ragioni e gli Austriaci le hanno così chiaramente condivise che Parlamento e Partiti dovranno scegliere tra due sole strade: mettersi dalla parte dell’Unione contro la volontà del popolo oppure indire un Referendum che già da ora si può prevedere come andrà a finire. Ne vedremo delle belle nei prossimi tempi e per il subito questo voto austriaco ha tolto un altro importante mattone all’edificio di questa congregazione di lobbyes chiamata Unione Europea https://sadefenza.wordpress.com/2015/07/07/laustria-se-ne-va-davvero/http://altrarealta.blogspot.it/
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