[Diritti] Anarres-info. Educare per la libertà
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- Date: Tue, 25 Nov 2014 01:28:30 +0100 (CET)
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Anarres-info. Educare per la libertà
Martedì
25 novembre
Educare per la libertà
Incontro su pedagogia
libertaria e scuole autogestite
Interverrà Francesco
Codello della rete delle scuole libertarie
ore 21 corso Palermo
46
Qui
puoi ascoltare l’intervista di Anarres a Codello che presenta la
serata
°°°°°°°°°°°
Mercoledì 26 novembre
ore
21
assemblea
popolare No Tav al Polivalente di Bussoleno
°°°°°°°°°°°
Venerdì 28 novembre
Con i Venti in poppa!
Festa per
i primi vent’anni della FAT
ore 20 cena benefit a
seguire concerto con i Suoni erranti dal Salento
in corso
Palermo 46
Per info e prenotazioni cena 338 6594261 – fai_to at inrete.it
Sabato
29 novembre
manifestazione antifascista a Mirafiori
Appuntamento alle 16 in via Artom angolo via Pisacane
Due sabati fa la marcia contro i Rom di Comitati Spontanei
e fascisti di Casa Pound, il prossimo sabato sarà Forza Nuova a scendere
in piazza contro il “degrado”.
Questa volta a Mirafiori, quartiere di
migranti cresciuto all’ombra della grande fabbrica, ci saranno anche gli
antifascisti.
Info e approfondimenti:
Torino 22N. Terrorista è lo Stato
Migliaia di persone hanno
attraversato il centro cittadino, attraversato il mercato di Porta
Palazzo, per arrivare al Balon. Qui fuochi artificiali e striscioni hanno
accolto i manifestanti che passavano di fronte alla casa occupata dove
vivevano alcuni dei quattro ragazzi in carcere per il sabotaggio del
14
maggio del 2013 in Clarea. Il gesto, rivendicato
in aula dai quattro No Tav, è stato fatto proprio dall’intero movimento.
Un segnale forte e chiaro ai giudici che il prossimo 17 dicembre
dovrebbero emettere la sentenza nel processo contro Chiara, Claudio,
Mattia e Nicolò. Lo scorso 14 novembre i due PM, Andrea Padalino e Antonio
Rinaudo hanno ribadito l’accusa di attentato con finalità di terrorismo,
chiedendo
nove anni e mezzo
di carcere per tutti.
Una follia. Una lucida follia.
Il messaggio che la Procura di Torino sta lanciando è forte e chiaro.
Nessuno osi mettersi di mezzo, perché lo Stato colpirà duro. La
magistratura si è assunta il compito di regolare i conti con un movimento
che da decenni lotta contro il Tav. Un movimento che passo dopo passo ha
compreso che la libertà nessuno te la da se non te la sai prendere. Un
movimento che il gusto della libertà lo ha sperimentato nel tempo sospeso
delle Libere Repubbliche e dei presidi, nelle veglie di lotta e nei pranzi
condivisi. In quei luoghi dove lo Stato già non c’è più. Nei luoghi dove
si sta costituendo una comunità libera. Una comunità che ama il proprio
territorio ma è cittadina del mondo, una comunità che alza la testa e non
molla la presa, nonostante le migliaia di processati e inquisiti,
nonostante la minaccia del carcere e dei risarcimenti milionari che
potrebbero inghiottire case, stipendi, pensioni.
La politica dei
palazzi è sempre più lontana, estranea, nemica. Le cifre
dell’astensionismo in Emilia Romagna ci raccontano il fine partita di una
regione il cui emblema è la CMC, la cooperativa “rossa” che ha annegato
nel cemento il nostro paese.
Le migliaia di No Tav che hanno
attraversato Torino in solidarietà a quattro “terroristi”, sono il segno
di una piazza che si fa centro di relazioni politiche e sociali che si
stanno, poco e poco, emancipando dalla tutela istituzionale. Se nel codice
è scritto che tentare di impedire allo Stato di imporre la realizzazione
delle proprie decisioni è terrorismo, allora tutti i No Tav sono
terroristi.
Tanti i cartelli che nella piazza torinese ricordano la
prescrizione per i padroni della Eternit, l’azienda Svizzera che, nella
sola Casale Monferrato, ha ammazzato quasi tremila persone. Torturate a
morte dal mesotelioma pleurico, il tumore che colpisce ed uccide gli
esposti all’amianto. Le circolari degli anni Settanta, che raccomandavano
ai dirigenti dei vari stabilimenti di non dire nulla sui rischi gravissimi
per i lavoratori e per la città provano la terribile responsabilità dei
padroni. D’altra parte i primi scritti sulla pericolosità dell’amianto
risalgono ai primi anni del secolo scorso.
Una strage pianificata,
una strage che dimostra che i padroni hanno un’unica morale, quella dei
soldi. La stessa dei signori del Tav e dello Stato che li difende.
In
piazza è stato bruciato in effige il compressore di Clarea. Quella notte
c’eravamo tutti. E ci saremo ancora tutti nelle notti e nei giorni a
venire.
Qui
puoi vedere una galleria di foto della giornata
www.anarresinfo.noblogs.org
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