[Diritti] Il rifiuto del sacerdozio femminile. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: [Diritti] Il rifiuto del sacerdozio femminile. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Fri, 28 Feb 2014 00:23:10 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la
speranza
Cari amici,
il Movimento è intervenuto contro il rifiuto di sacerdozio ed episcopato
alla donna con questo documento, per il quale chiede la vostra collaborazione
nell'invio e nella diffusione. Il documento può anche essere fatto proprio o
modificato. Gl'indirizzi:
Vescovo di Roma Jorge Mario Bergoglio, dsm at org.va Arciv. Pietro Parolin, secretariusstatus at sds.va Card. Angelo Bagnasco, presidente at chiesacattolica.it Card. Angelo Scola, info at diocesi.milano.it Un saluto fraterno da Arrigo
Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce Al
Vescovo di Roma Jorge Mario Bergoglio al
Segretario di Stato Pietro Parolin al Card.
Angelo Bagnasco al
Card. Angelo Scola Il rifiuto del
sacerdozio femminile Ha
lasciato perplessi il fatto che papa Bergoglio, nel suo ritorno da Rio,
discorresse con dei giornalisti sul sacerdozio femminile, rifiutandolo. Sembra che la dignità e delicatezza dell’argomento
avrebbero richiesto un’altra sede e un
altro discorso. Bergoglio si è rifatto alle motivazioni addotte da papa
Wojtyla (Ordinatio sacerdotalis,
1994) che però riprende e riassume il
più importante documento al riguardo, quello della Congregazione per la
Dottrina della fede, la Dichiarazione Inter insigniores del 1976;
documento che vuole opporsi all’introduzione del sacerdozio ed episcopato
femminile dopo che l’hanno fatto certe chiese episcopaliane ed anglicane; che
perciò esclude la donna dal sacerdozio e dall’apparato
gerarchico. Wojtyla non fa che aggiungervi una perentoria
affermazione che è molto nel suo stile; «Questa sentenza dev’essere tenuta in
modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa». Ecco invece gli argomenti della
Dichiarazione: 1.
La scelta del Cristo di apostoli maschi
indica una volontà precisa.. Falso: il Cristo non poteva scegliere delle donne perché la
donna in Israele non era circoncisa, e quindi propriamente non apparteneva
al popolo di Dio; non poteva studiare la torah, la sacra legge ebraica; non
poteva parlare nella sinagoga né testimoniare in giudizio; non aveva alcuna prerogativa o diritto
nella vita pubblica. Perciò anche nella comunità apostolica solo uomini
vengono scelti per le diverse particolari mansioni. Anche se si forma poi una
diaconia femminile per mansioni di battesimo, catechesi, cura delle altre donne;
che inizia ad estinguersi quando cade in disuso il battesimo degli
adulti. 2.
V’è una tradizione continua e
universale (la stessa che discrimina
la donna); 3.
Essendo la Chiesa sposa di Cristo,
lo sposo dev’essere maschio (ridicolo abuso di un linguaggio
simbolico); 4.
L’incarnazione è avvenuta nel sesso
maschile, e così deve avvenire la santificazione
(la conseguenza non
tiene). Non v’è nessuna ragione per escludere la
donna dal sacerdozio e dalla gerarchia, se
non la discriminazione di sempre.
Questa Chiesa di maschi finge di non
capire che il Cristo maschio e
l’apostolo maschio e il Dio maschio sono solo un retaggio culturale, di una
cultura discriminatrice, cultura oppressiva e ingiusta; che
il «maschio» dev’essere purificato e
inteso nella «persona», nell’essere personale. Vuole la Chiesa cattolica, vuole il papa continuare in questa
discriminazione? Lecce, febbraio 2014 Per il Movimento il Responsabile Prof.
Arrigo Colombo Arrigo
Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università del
Salento-Lecce Via
Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax
0832-314160 E-mail arribo at libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia |
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