[Diritti] Anarres-info. Cronache, analisi, appuntamenti
- Subject: [Diritti] Anarres-info. Cronache, analisi, appuntamenti
- From: "Maria Matteo" <fat at inrete.it>
- Date: Fri, 31 Jan 2014 17:27:02 +0100 (CET)
- Importance: Normal
- Reply-to: fat at inrete.it
Anarres-info. Cronache, analisi,
appuntamenti
Qualche appuntamento
Sabato 1 febbraio - in via Po 16 - punto info solidale con i No
Tav accusati di terrorismo. Dalle 15 alle 19
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Venerd¨¬ 21 febbraio. Il mito della Patria nel centenario
della prima guerra mondiale. Soldi, retorica, follie identitarie, tra
forconi, fascisti e grillini.
Ne parliamo con Pietro Stara, ore 21 -
corso Palermo 46
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Sabato 22
febbraio giornata nazionale di lotta al Tav in solidariet¨¤ con gli
attivisti accusati di terrorismo
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Venerd¨¬ 7 marzo. ¡°Capaci di intendere e volere.
La
detenzione in manicomio degli oppositori al fascismo¡± di Marco Rossi.
Presentazione del libro con l¡¯autore alle 21 in corso Palermo
46
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informAzioni
Grecia. Le
frontiere dell¡¯odio
20 gennaio. A Farmakonisi, sulla costa
greca, si consuma l¡¯ennesima strage di Stato in mare. Una barca carica di
immigrati proveniente dalla Turchia ¨¨ stata abbordata da un¡¯unit¨¤ della
Guardia Costiera. La barca era in panne: la polizia ha cominciato a
trainarla verso la Turchia. Una manovra folle continuata finch¨¦
l¡¯imbarcazione non si ¨¨ rovesciata. I superstiti che tentavano di salire
a bordo sono stati respinti brutalmente.
Il mare e la ferocia del
governo ha inghiottito 12 persone, tra cui 9 bambini
piccoli.
In una conferenza stampa organizzata il 25 gennaio da alcune organizzazioni per i diritti umani, uno dei superstiti, Safi Ehsanullah, che quella notte aveva perso la moglie e i quattro figli, ha raccontato: ¡°Eravamo in 26, 23 afgani e 3 siriani. Siamo partiti intorno alle 10 di sera dalla Turchia: due ore dopo eravamo vicini alla costa greca quando la nostra barca ha avuto un¡¯avaria. Non eravamo troppo lontani dalla costa, stavamo pensando di fare una catena umana per sbarcare, quando ¨¨ arrivata un¡¯unit¨¤ della polizia costiera greca. Ci hanno gridato di non muoverci, due di loro sono saliti a bordo ed hanno legato la nostra imbarcazione alla loro. Pensavamo fosse arrivata la salvezza. Inaspettatamente quando sono risaliti sul guarda coste, hanno cominciato a trainarci a velocit¨¤ folle, andando a zig zag verso la Turchia. La nostra barca si ¨¨ scontrata con quella che la trainava, cominciando ad affondare, i poliziotti hanno provato a trainarla ancora ma ormai imbarcava acqua e stava affondando. Lo scafo era vecchio e malandato e non ha retto all¡¯impatto. E¡¯ infine scoppiato un incendio e solo per caso alcuni di noi sono riusciti a salire a bordo della guarda coste, mentre altri sono stati respinti a calci e grida. Un rifugiato siriano che tentava di aiutare una donna a salire a bordo allungandole un bastone ¨¨ stato brutalmente pestato dai poliziotti.
25 gennaio. In mattinata del un centinaio di
nazisti di Xrisi Argi ¨C Alba Dorata ¨C hanno percorso in corteo le zone
di Keratsini e di Amfiali. In questo quartiere era stato assassinato il
rapper antifascista Pavlos Fyssas. Nell¡¯angolo in cui era stato
accoltellato era stata posta una targa in sua memoria che i nazisti hanno
danneggiato. La marcia nazista ¨C tutti i partecipanti indossavano
magliette con la scritta ¡°xrisi argi¡± ¨C ¨¨ proseguita sino allo steki
¨C Spazio anarchico- ¡°Resalto¡±. Qui i nazisti hanno attaccato lanciando
pietre. I danni peggiori sono stati inflitti ad una casa vicina allo steki
¡°Resalto¡±. Per un pelo si ¨¨ sfiorata la tragedia. Le pietre che hanno
frantumato le finestre della casa sono finite nella camera da letto dove
riposabvano alcuni bambini piccoli. Una bimba che stava dormendo si ¨¨
salvata perch¨¦ il padre ¨¨ riuscito a portarla via.I 15 compagni e
compagni che si trovavno nel ¡°Resalto¡± hanno risposto fermamente
all¡¯attacco dei fascisti. La polizia ha assistito senza avvicinarsi n¨¦
intervenire alle azioni degli squadristi, che non sono stati n¨¦ fermati
n¨¦ arrestati. In contemporanea nel vicino quartiere di Korydallos si ¨¨
svolta una manifestazione antifascista. Nel pomeriggio circa 400 persone
hanno risposto all¡¯appello dei compagni del ¡°Resalto¡±, dando vita ad un
corteo che ha ripercorso le strade dove si era svolta l¡¯iniziativa
fscista, cancellando le scritte.
Continua¡
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I riti della memoria
La
memoria pu¨° essere ossificata in un rito celebrato dallo Stato? Un rito
con tanto di sacerdoti ed officianti, che la infilzino sulla carta
assorbente come una farfalla nella teca di un collezionista? Magnifica ed
oscena nella rigidit¨¤ imposta.
Di fronte alla Shoah, al Porrajmos,
allo sterminio nazista, ai campi dove il limite della ferocia di Stato
pare ineguagliabile, qualcuno ha parlato di crimine assoluto. Ma poi c¡¯¨¦
sempre chi si ingegna a fare peggio. Dal Ruanda alla ex Jugoslavia si
conferma l¡¯intuizione di Primo Levi in ¡°Se questo ¨¨ un uomo¡±. Se ¨¨
accaduto, potr¨¤ accadere ancora. E¡¯ scritto nella carne e nel sangue di
un¡¯umanit¨¤ che trova la propria cifra in gesti che non hanno paragone
nella ferinit¨¤ degli animali non umani. Non ¨¨ un destino, ma una
possibilit¨¤ sempre in agguato.
Continua¡
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CIE. Tutto cambia, tutto resta
come prima
Lo scorso 23 dicembre quotidiani ed agenzie hanno
battuto la notizia che il governo avrebbe deciso di ridurre ad un mese il
tempo di reclusione nei CIE prima dell¡¯espulsione.
Il primo ministro
Enrico Letta, nella conferenza stampa di fine anno, ha dichiarato che ¡°la
discussione della Bossi-Fini sar¨¤ uno dei temi di gennaio. Gennaio ¨¨
passato ma il governo Letta non ha fatto seguire alle parole i fatti.
In questo mese l¡¯unico segnale ¨¨ arrivato dal Senato che ha abolito il
reato di ¡°immigrazione clandestina¡±, limitandolo alla recidiva. Un fiore
all¡¯occhiello senza nessuna conseguenza reale, poich¨¨ dopo
l¡¯adeguamento forzato alla direttiva europea sui rimpatri, non era
pi¨´
previsto il carcere ma una multa che nessuno pagava.
Di un
fatto siamo sicuri. Se davvero venissero cancellati i 18 mesi di CIE
questo non sarebbe certo dovuto alla buona volont¨¤ del governo, ma alle
lotte degli immigrati, che in questi anni li hanno fatti a pezzi, pagando
un prezzo durissimo. Botte, umiliazioni, arresti, condanne.
Continua¡
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Forconi. La Grande Paura
Era la
fine di luglio del 1789, pochi giorni dopo la caduta della Bastiglia. Le
campagne francesi, piegate dalla carestia, vennero attraversate da
un¡¯ondata di panico. Tra i contadini si diffuse la convinzione che
l¡¯aristocrazia avesse ordito un complotto ai loro danni. Questa
convinzione non aveva reale fondamento, tuttavia il diffondersi di questa
voce, che passando di paese in paese, si amplific¨°, fu all¡¯origine di un
moto insurrezionale molto ampio.
Un vecchio ma importante studio
dello storico francese Georges Lefevre ¡°La grande paura del 1789¡å
ricostruisce i fatti di quell¡¯estate. Lo storico rilev¨° che la carestia
ingigantiva il timore di attacchi di briganti. La rivoluzione aveva
suscitato grandi speranze: nel timore che venissero frustrate dalle
resistenze nobiliari, briganti e vagabondi venivano considerati strumenti
di un complotto aristocratico la cui reale consistenza e pericolosit¨¤ fu
sopravvalutata dai contadini.
La ¡°grande paura¡± fu, quindi, un
fenomeno di suggestione collettiva destinato ad amplificarsi via via che
si propagava. Con una ricerca minuziosa Lefebvre dimostr¨° il carattere
spontaneo e non premeditato della sollevazione. I contadini, armatisi in
un primo tempo contro un pericolo illusorio, si spostarono poi su un
fronte di lotta di classe ben pi¨´ reale assaltando i castelli dei nobili
e distruggendone gli archivi. La ¡°grande paura¡± si trasform¨° cos¨¬ in
una reazione punitiva contro l¡¯aristocrazia, che port¨° all¡¯abolizione
dei diritti feudali.
Lessi il libro di Lefevre diversi anni fa e,
contrariamente ad altre letture presto dimenticate, le suggestioni che me
ne derivarono sono rimaste molto forti.
La rivoluzione delle campagne
francesi, dove certo nessuno aveva letto n¨¦ Voltaire n¨¦ Rousseau, fu un
fenomeno reattivo. La miseria delle campagne non sarebbe bastata a fare da
detonatore, mentre la diceria di un complotto aristocratico per affamare i
contadini, vendendo all¡¯estero il grano, port¨° all¡¯assalto di castelli
e abbazie. In assenza di un immaginario utopico, la paura del peggio
diventa esplosiva.
Il timore che la ferocia dell¡¯oppressione nelle
campagne potesse peggiorare, il timore della reazione, fece scattare la
rivoluzione.
L¡¯idea di un complotto per realizzare obiettivi
abietti, come impadronirsi del mondo, non importa che sia vera, conta
invece che sia credibile, che dia senso, all¡¯interno di un orizzonte
culturale dato, ad una situazione ritenuta intollerabile e passibile di
ulteriore peggioramento.
Quando sei o credi di essere sull¡¯orlo del
baratro hai ancora qualcosa da perdere e temi la spinta che ti butter¨¤
gi¨´.
Mi ¨¨ capitato di ripensare alle pagine di Lefevre nei giorni
immediatamente successivi alla settimana dei ¡°forconi¡±.
La paura mi
¨¨ parsa il detonatore potente che ha portato in strada gente che non
c¡¯era mai stata n¨¦ mai aveva pensato di andarci.
La paura di
perdere lo spicchio di futuro al quale si pensava di avere diritto, la
paura di un moloch che ingoia tutto, un blob amorale e affamato. Un grande
complotto dove le banche e la casta politica sono i nemici del popolo, il
popolo inteso come insieme delle persone perbene, dove non c¡¯¨¦
distinzione tra sfruttati e sfruttatori. Chi lavora e chi sfrutta il
lavoro stanno sulla stessa barca.
Nella sinistra torinese si ¨¨
sviluppato un dibattito molto ampio, spesso anche aspro.
Continua¡
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Terrorismo di Stato
La
Procura torinese ha attuato un ulteriore salto di qualit¨¤ nella
repressione degli attivisti No Tav.
L¡¯accusa di terrorismo per atti
di mero sabotaggio non violento, la detenzione in regime di isolamento, il
trattenimento e la censura della posta, e, da ultimo, il blocco dei
colloqui con amici e parenti sono il segno di un irrigidimento disciplinare
da tempi di guerra.
D¡¯altra parte, quando c¡¯¨¦ il filo spinato,
l¡¯occupazione militare, i blindati, i lacrimogeni, i reduci
dell¡¯Afganistan, la guerra c¡¯¨¦ gi¨¤. In guerra ¨¨ normale che la
popolazione venga oppressa e chi resiste sia trattato da
terrorista.
Il testo di seguito ¨¨ stato discusso e condiviso
tra i compagni e le compagne della Federazione Anarchica di Torino.
Continua¡
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Libano. Bombe e campi
profughi
Gli scenari libanesi sembrano delineare una nuova guerra
civile, lunga e feroce come quella che scosse il paese dal 1975 al 1990.
Nella zona di Tripoli si moltiplicano gli scontri tra sunniti da una
parte, sciiti e alawiti dall¡¯altra, una sorta di prolungamento del
conflitto sempre pi¨´ feroce che scuote la vicina Siria da oltre due
anni.
Il paese dei cedri ¨¨ come una mappa miniaturizzata delle
crescenti tensioni che segnano il quadro geopolico dall¡¯Iran all¡¯Arabia
Saudita.
Uno scacchiere sempre pi¨´ confuso nel quale alcuni attori
giocano su pi¨´ piani.
L¡¯Iran e il vicino Iraq, a sua volta scosso
da un¡¯impressionante serie di attentati dinamitardi, sono alleati della
Siria di Bashar el Hassad a sua volta appoggiata dagli hezbollah sciiti
libanesi. Il campo sunnita, che sostiene attivamente le formazioni
salafite che hanno da tempo preso il controllo dell¡¯esercito libero di
Siria, sono a loro volta divise tra quelle vicine al Qatar e alla Turchia
nello stile della Fratellanza musulmana, e le formazioni wahabite
quaediste, sostenute dall¡¯Arabia Saudita. Sullo sfondo, ma certo di gran
peso, lo scontro tra Stati Uniti e Russia per garantirsi il controllo di
un¡¯area strategica per l¡¯approvigionamento e la distribuzione
energetica.
Nei campi profughi del
paese la situazione ¨¨ durissima. Migliaia di persone vivono in tende
leggere, senza protezione dalla pioggia e dalla neve, che, anche qui, cade
copiosa in montagna. Spesso non c¡¯¨¦ n¨¦ acqua corrente, n¨¦
elettricit¨¤, ne bagni.
La maggior parte dei profughi fugge le
persecuzioni di Hassad: una minoranza fa parte dei lealisti, ancor meno
sono i laici democratici nemici sia di Hassad sia delle formazioni
islamiste.
Si sentono abbandonati, dimenticati e hanno voglia di far
sapere all¡¯esterno quello che hanno
subito.
Giacomo, un compagno livornese, ¨¨ tornato dal Libano marted¨¬ 21 gennaio, dopo ha fatto un lungo giro per capire e toccare con mano la situazione. Dopo una breve visita a Beirut, ¨¨ stato nella zona di Tripoli e in alcuni campi profughi, dove le condizioni di vita sono terribili. Tanti, sfuggiti a bombe e torture, muoiono di freddo e malattie.
Vi proponiamo di seguito un suo articolo nel quale
ci racconta la situazione di un paese.
Continua¡
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Colpo di spugna al reato. La
clandestinit¨¤ resta
Ieri al Senato ¨¨ stato approvato
l¡¯emendamento presentato dal governo per limitare il reato di
clandestinit¨¤ ai casi di recidiva. Il ddl dovr¨¤ tornare alla Camera per
l¡¯approvazione definitiva.
Il provvedimento prevede che
l¡¯immigrazione clandestina non sia pi¨´ reato e torni a essere un
illecito amministrativo: mantiene tuttavia valenza penale ogni violazione
di provvedimenti amministrativi emessi in materia di immigrazione (come
rientrare in Italia una volta espulsi).
Continua¡
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Appuntamenti fissi
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Ogni marted¨¬
riunione del collettivo antipsichiatrico ¡°Francesco
Mastrogiovanni¡± ore 21 in corso Palermo 46.
Il numero contro gli
abusi psichiatrici funziona tutti i giorni con segreteria telefonica. Il
marted¨¬ ¨C dalle 19 alle 21 - rispondiamo direttamente.
Segnati il
numero e fallo girare. 328 7623642
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Ogni gioved¨¬ ¨C ore 21
in corso Palermo 46 - riunione degli anarchici della FAT aperta a
tutti gli interessati.
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Ogni venerd¨¬ ¨C
dalle 10,45 alle 12,45 ¨C anarres va in onda sui 105,250 delle
libere frequenze di radio blackout. Se sei lontano puoi sentire anche in
streaming accedendo dal sito della radio
www.radioblackout.org. La trasmissione del 20
dicembre probabilmente sar¨¤ l¡¯ultima dell¡¯anno.
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Appello. 10.000 euro di solidariet¨¤
Cari
compagni e compagne,
siamo obbligati a fare appello alla vostra
solidariet¨¤ attiva. Numerosi compagni e compagne della Federazione
Anarchica Torinese sono sotto processo per la loro attivit¨¤ politica e
sociale. Abbiamo in corso ben due maxi processi per la nostra attivit¨¤
antirazzista, un processo per antifascismo, uno per antimilitarismo, uno
per il nostro impegno nel movimento No Tav.
Banali azioni di
informazione e lotta sono entrate nel mirino della magistratura. Un
presidio antirazzista diventa violenza privata, una performance
antimilitarista un¡¯offesa alla sacralit¨¤ dell¡¯esercito, il buttare via
un manifesto fascista danneggiamento, un¡¯azione popolare di contrasto al
Tav viene perseguita con durezza.
Alcuni di noi hanno gi¨¤ subito nel
recente passato condanne per la propria attivit¨¤ politica. Alcuni di noi
rischiano la galera.
Siamo convinti che il miglior modo per
rispondere alla repressione dello Stato consista nel continuare con ancora
maggior impegno le lotte nelle quali siamo impegnati.
Siamo anche
convinti che campagne pubbliche di appoggio ai compagni finiti nel mirino
della magistratura possano riportare sul terreno della lotta le vicende
che lo Stato vorrebbe relegare in un¡¯aula di tribunale.
I processi
hanno anche un costo molto elevato, sia per gli avvocati che per tutte le
carte che la burocrazia della repressione pretende.
Ci servono
urgentemente circa 10.000 euro.
Non siamo in grado di farcela da
soli.
Il conto corrente postale cui potete inviare i vostri
contributi ¨¨ il numero ¨C 1013738032 ¨C intestato a Maria Margherita
Matteo, Torino.
codice IBAN IT35 Y076 0101 0000 0101 3738
032
Codice BIC/SWIFT BPPIITRRXXX
¡ã¡ã¡ã¡ã
Che il 2014 possa essere un buon anno di libert¨¤ e
sovversione ce lo auguriamo tutti.
Che succeda - come sempre -
dipende da ciascuno di noi.
Per l'anarchia!
http://anarresinfo.noblogs.org
per info
chiamate 338 6594361
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