[Diritti] Anarres. InformAzione, approfondimenti, appuntamenti
- Subject: [Diritti] Anarres. InformAzione, approfondimenti, appuntamenti
- From: "Federazione Anarchica Torinese" <fat at inrete.it>
- Date: Tue, 22 Oct 2013 13:06:06 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
- Reply-to: fat at inrete.it
Anarres. InformAzione, approfondimenti,
appuntamenti
Da Venerdì 25 ottobre anarres cambia orario di
trasmissione.
Lo sbarco settimanale sul nostro pianeta è anticipato
alla mattina, dalle 10,45 alle 11,45.
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Appuntamenti
Martedì 22 ottobre ore 19,30, in corso Palermo 46 riunione di
“Antirazzisti contro la repressione”.
Nella riunione, aperta a
tutti gli interessati, si discuterà del processone
agli antirazzisti, di sbarchi, rafforzamento della sorveglianza, situazione al
CIE.
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Venerdì 25 ottobre ore 21 al teatro donBunino
di Bussoleno
Assemblea popolare No Tav per preparare la
manifestazione No Tav del 16 novembre a Susa.
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Lunedì 28
ottobre ore 9,30 al tribunale di Torino – corso Vittorio 130 – maxi aula 3
prosegue il processo a 67 antirazzisti torinesi.
In quest’udienza
verranno sentiti gli ultimi testimoni dell’accusa per il presidio al Museo
Egizio del 29 giugno 2008.
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Lunedì 28
ottobre ore 12 in aula 55
processo agli antifascisti
La data più adatta per un
gruppo di antifascisti accusati di aver strappato manifesti inneggianti
alla marcia su Roma.
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Sabato 16 novembre
manifestazione No Tav a Susa
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Venerdì 22 novembre. Il gioco dell’economia. Chi vince e chi
perde al di là della retorica sulla crisi
Il termine crisi è
stato tanto usato da apparire logoro. Un mero rumore di sottofondo che
accompagna qualsiasi discorso politico. Un rumore che si manifesta ogni
volta che il governo attua tagli ai servizi e alle assunzioni, aiuti alle
aziende, aumenti delle imposte.
È il rumore che ha accompagnato tutti
i discorsi sulla flessibilità pretesa ed imposta ai lavoratori, la
riduzione delle tutele, il taglio delle pensioni, la precarietà
permanente, la disoccupazione cronica, la retorica dei giovani e la
retorica dei vecchi, tutte orientate a ingannare gli uni e gli altri,
facendoli sentire in colpa tutti.
Peccato che negli anni della
“crisi”, tra il 2008 ed oggi i super ricchi, i Paperoni, sono
cresciuti.
L’economia è un gioco a somma zero: se qualcuno perde,
qualcun altro guadagna. In questi anni vissuti male, con la fatica di
arrivare a fine mese, giocata sul risparmio su tutto, compreso
l’essenziale, qualcuno, già ricco, lo è diventato di più.
Capirne di
più, per smontare il discorso della crisi, è sempre più importante.
Ne parliamo venerdì 25 ottobre alle ore 21 in corso Palermo
46.
Interverrà Francesco
Carlizza.
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InformAzione
Priebke. Un cattivo ragioniere e la nuova legge sul
negazionismo
Gli faranno il funerale in segreto, nel silenzio.
Dopo tanto clamore, dopo le proteste e gli scontri, Erich Priebke avrà la
sua tomba.
Gli è andata meglio che alle sue vittime, tutti insieme in
una fossa comune alle Ardeatine, gli è andata meglio che ai 385 morti di
Lampedusa,
uccisi dalle frontiere, annegati dalle leggi italiane.
Dopo il
clamore, i riflettori, le visite eccellenti di Letta, Alfano, Barroso sono
stati dimenticati.
Dopo 15 giorni li hanno stipati in tombe anonime,
senza alcun funerale, senza neppure un nome sulla bara.
Questa
vicenda fotografa il nostro paese, un paese senza memoria, che piange i
bimbi annegati e se ne dimentica subito. Un paese dove i criminali di
guerra, italiani e tedeschi, sono tornati quasi tutti nelle loro case
settant’anni fa, perché la guerra era finita ed era meglio dimenticare.
Peccato che la giustizia italiana, sorda e cieca di fronte a torturatori
ed assassini, sia stata inflessibile con quei partigiani che la lotta
armata l’avevano prolungata oltre la fine ufficiale della guerra. Decenni
di galera consumata nel silenzio di una classe politica i cui eredi oggi
sono indignati perché non vogliono la tomba del nazista Priebke in
Italia.
Pochi sanno che Priebke è stato condannato per l’assassinio
di 5 dei 355 ostaggi fucilati alle Ardeatine.
In base alla
Convenzione di Ginevra, sottoscritta anche dall’Italia, l’uccisione per
rappresaglia di dieci nemici per ogni soldato ammazzato da truppe
irregolari è perfettamente legale.
Priebke è stato condannato perché
era un cattivo ragioniere.
L’emozione scatenata dalla questione dei
funerali dell’ex ufficiale tedesco, gli scontri ad Albano, hanno
consentito a Napolitano di intervenire per spingere l’approvazione di
nuova legge contro il negazionismo, una legge che punisce l’apologia o
l’istigazione a commettere atti contro l’umanità, di terrore, crimini di
guerra. In questo modo, per sua stessa dichiarazione, Napolitano
intenderebbe dare una ripulita all’immagine dell’Italia. La nuova legge,
per un paradosso della politica dovrebbe in primis colpire i giudici e i
politici che hanno coperto il criminali di guerra italiani, seppellendoli
in un armadio da cui sono emersi casualmente solo qualche anno fa.
In
realtà sarà solo un ulteriore colpo alla libertà di opinione. Come se la
verità su quanto accadde si potesse imporre per legge, come se ci si
potesse sottrarre al compito di tutela delle memoria, affidandosi alle
scure dei tribunali. Continua…
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Legge di
stabilità. Il gioco delle tre carte
Una volta si chiamavano
“finanziarie”, dal 2010 si chiamano leggi di stabilità, in ossequio ad un
accordo europeo, sottoscritto anche dall’Italia. Nei fatti si tratta dello
strumento legislativo che serve ad attuare le decisioni governative di
finanza pubblica. Il governo valuta quale sia la soglia di debito che si
può raggiungere restando nei parametri imposti dall’Unione Europea, poi fa
le leggi che suppone possano consentire di rimanere dentro i paletti
dell’UE. Continua…
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Le piazze dello sciopero
generale
18 ottobre, sciopero generale del sindacati di base. Non
succedeva da anni. Il sindacalismo di base, frantumato in tante
organizzazioni, è riuscito ad accordarsi per uno sciopero unitario. Tre
giorni prima era uscita la legge di stabilità del governo Letta.
Due
le manifestazioni nazionali indette per la giornata: a Roma USB e Cobas, a
Milano la Cub e il Si.Cobas, ciascuno nelle aree geografiche di maggiore
presenza. Diversa la scelta dell’USI e di tanti lavoratori e movimenti
sociali, che hanno puntato sul radicamento nei territori, sulla lotta
nelle città e nei luoghi di lavoro.
Oltre a Roma e Milano, ci sono
stati cortei, picchetti, presidi, punti informativi a Firenze, Parma,
Modena, Cosenza, Torino, Trieste, Palermo, Jesi. Continua…
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I No
Tav, il 19 ottobre e i media
Disinformazione, menzogna esplicita,
persino la calunnia sono state armi ampiamente usate contro il movimento
No Tav. Gli attivisti di lungo corso non ne fanno certo una malattia: si
vaccinano ogni anno al principio dell’autunno. Continua…
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Processo agli antirazzisti. Il giorno di
Petronzi
16 ottobre. Il duplice
processo intentato dalla Procura di Torino contro 67 antirazzisti torinesi,
dopo mesi di schermaglie procedurali sta entrando nel vivo. Il giudice
Gianetti che presiede il collegio ha deciso di accelerare i tempi
moltiplicando le udienze nei prossimi
mesi.
Entra in scena, chiamato dai PM Padalino e
Pedrotta, il capo della Digos Giuseppe Petronzi. Sebbene fosse presente
solo ad una delle iniziative entrate nel mirino della Procura torinese,
Petronzi fa un affresco sulle lotte che segnarono l’esperienza
dell’Assemblea Antirazzista sin oltre il suo scioglimento nel maggio del
2009. Continua…
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Macchinista unico. Indagine della
Procura
I lavoratori delle Ferrovie hanno lottato per anni contro
l’introduzione del macchinista unico a guida dei treni, perché ne
denunciavano i rischi per la sicurezza. I sindacati di base si sono
opposti con forza ad uno dei punti cardine della lunga ristrutturazione
che ha reso il trasporto ferroviario più costoso e meno sicuro. Nonostante
le lotte durissime il macchinista unico è stato introdotto prima sui treni
locali, poi sugli interregionali sino ad arrivare a quelli ad alta
velocità. L’ultimo accordo venne siglato due anni fa tra Ferrovie e Cgil,
Cils, Uil, Ugl, Fast in cambio di 900 assunzioni.
(…)
La scorsa settimana la Procura ha spedito un avviso di garanzia all’AD di Trenitalia Vincenzo Soprano per i rischi per la sicurezza dei trasporti connessi all’adozione dell’agente unico.
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Letta ad
Ancona. Cariche e feriti
Il 15 ottobre si è svolto ad Ancona il
vertice bilaterale Italia-Serbia. (…)L’opposizione sociale anconetana ha
deciso di dare il benvenuto a Letta con una manifestazione, che la polizia
ha vietato.
Aperto dallo striscione “Licenziamenti, sfratti,
precarietà basta austerità”, il corteo è partito dal quartiere Archi
tentando di raggiungere la sede della Regione, dove si svolgeva il
vertice, ma è stato bloccato dalla polizia in piazzale Italia.
Ad un
primo tentativo di forzare lo sbarramento di polizia l’antisommossa ha
caricato i circa 300 manifestanti. Una seconda carica, più violenta, è
scattata quando il corteo ha provato a passare in un altro punto. Qui però
i manifestanti sono riusciti a passare con un corteo che ha attraversato
le vie cittadine. Continua…
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Appuntamenti
fissi
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Ogni martedì riunione del
collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni” ore 21 in
corso Palermo 46. Le riunioni sono sospese tra metà luglio e agosto.
Riprenderanno martedì 3 settembre.
Il numero contro gli abusi
psichiatrici funziona tutti i giorni con segreteria telefonica. Il martedì
– dalle 19 alle 21 - rispondiamo direttamente.
Segnati il numero e
fallo girare. 328 7623642
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Ogni
giovedì – ore 21 in corso Palermo 46 - riunione degli anarchici
della FAT aperta a tutti gli interessati.
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Ogni venerdì – dalle 10,45 alle 12,45 – anarres va in onda
sui 105,250 delle libere frequenze di radio blackout. Se sei lontano puoi
sentire anche in streaming accedendo dal sito della radio
www.radioblackout.org
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Appello. 10.000 euro di
solidarietà
Cari compagni e compagne,
siamo obbligati a
fare appello alla vostra solidarietà attiva. Numerosi compagni e compagne
della Federazione Anarchica Torinese sono sotto processo per la loro
attività politica e sociale. Abbiamo in corso ben due maxi processi per la
nostra attività antirazzista, un processo per antifascismo, uno per
antimilitarismo, uno per il nostro impegno nel movimento No Tav.
Banali azioni di informazione e lotta sono entrate nel mirino della
magistratura. Un presidio antirazzista diventa violenza privata, una
performance antimilitarista un’offesa alla sacralità dell’esercito, il
buttare via un manifesto fascista danneggiamento, un’azione popolare di
contrasto al Tav viene perseguita con durezza.
Alcuni di noi hanno
già subito nel recente passato condanne per la propria attività politica.
Alcuni di noi rischiano la galera.
Siamo convinti che il miglior
modo per rispondere alla repressione dello Stato consista nel continuare
con ancora maggior impegno le lotte nelle quali siamo impegnati.
Siamo anche convinti che campagne pubbliche di appoggio ai compagni
finiti nel mirino della magistratura possano riportare sul terreno della
lotta le vicende che lo Stato vorrebbe relegare in un’aula di tribunale.
I processi hanno anche un costo molto elevato, sia per gli avvocati
che per tutte le carte che la burocrazia della repressione pretende.
Ci servono urgentemente circa 10.000 euro.
Non siamo in grado di
farcela da soli.
Il conto corrente postale cui potete inviare i
vostri contributi è il numero – 1013738032 – intestato a Maria Margherita
Matteo, Torino.
codice IBAN IT35 Y076 0101 0000 0101 3738
032
Codice BIC/SWIFT BPPIITRRXXX
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http://anarresinfo.noblogs.org
per info
chiamate 338 6594361
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