[Diritti] Anarres. InformAzione, approfondimenti, appuntamenti



Anarres. InformAzione, approfondimenti, appuntamenti

Da Venerdì 25 ottobre anarres cambia orario di trasmissione.
Lo sbarco settimanale sul nostro pianeta è anticipato alla mattina, dalle 10,45 alle 11,45.
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Appuntamenti

Martedì 22 ottobre
ore 19,30, in corso Palermo 46 riunione di “Antirazzisti contro la repressione”.
Nella riunione, aperta a tutti gli interessati, si discuterà del processone agli antirazzisti, di sbarchi, rafforzamento della sorveglianza, situazione al CIE.
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Venerdì 25 ottobre ore 21 al teatro donBunino di Bussoleno
Assemblea popolare No Tav per preparare la manifestazione No Tav del 16 novembre a Susa.
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Lunedì 28 ottobre ore 9,30 al tribunale di Torino – corso Vittorio 130 – maxi aula 3 prosegue il processo a 67 antirazzisti torinesi.
In quest’udienza verranno sentiti gli ultimi testimoni dell’accusa per il presidio al Museo Egizio del 29 giugno 2008.

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Lunedì 28 ottobre ore 12 in aula 55 processo agli antifascisti
La data più adatta per un gruppo di antifascisti accusati di aver strappato manifesti inneggianti alla marcia su Roma.
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Sabato 16 novembre manifestazione No Tav a Susa

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Venerdì 22 novembre. Il gioco dell’economia. Chi vince e chi perde al di là della retorica sulla crisi
Il termine crisi è stato tanto usato da apparire logoro. Un mero rumore di sottofondo che accompagna qualsiasi discorso politico. Un rumore che si manifesta ogni volta che il governo attua tagli ai servizi e alle assunzioni, aiuti alle aziende, aumenti delle imposte.
È il rumore che ha accompagnato tutti i discorsi sulla flessibilità pretesa ed imposta ai lavoratori, la riduzione delle tutele, il taglio delle pensioni, la precarietà permanente, la disoccupazione cronica, la retorica dei giovani e la retorica dei vecchi, tutte orientate a ingannare gli uni e gli altri, facendoli sentire in colpa tutti.
Peccato che negli anni della “crisi”, tra il 2008 ed oggi i super ricchi, i Paperoni, sono cresciuti.
L’economia è un gioco a somma zero: se qualcuno perde, qualcun altro guadagna. In questi anni vissuti male, con la fatica di arrivare a fine mese, giocata sul risparmio su tutto, compreso l’essenziale, qualcuno, già ricco, lo è diventato di più.
Capirne di più, per smontare il discorso della crisi, è sempre più importante.
Ne parliamo venerdì 25 ottobre alle ore 21 in corso Palermo 46.
Interverrà Francesco Carlizza.

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InformAzione

Priebke. Un cattivo ragioniere e la nuova legge sul negazionismo

Gli faranno il funerale in segreto, nel silenzio. Dopo tanto clamore, dopo le proteste e gli scontri, Erich Priebke avrà la sua tomba.
Gli è andata meglio che alle sue vittime, tutti insieme in una fossa comune alle Ardeatine, gli è andata meglio che ai
385 morti di Lampedusa, uccisi dalle frontiere, annegati dalle leggi italiane.
Dopo il clamore, i riflettori, le visite eccellenti di Letta, Alfano, Barroso sono stati dimenticati.
Dopo 15 giorni li hanno stipati in tombe anonime, senza alcun funerale, senza neppure un nome sulla bara.
Questa vicenda fotografa il nostro paese, un paese senza memoria, che piange i bimbi annegati e se ne dimentica subito. Un paese dove i criminali di guerra, italiani e tedeschi, sono tornati quasi tutti nelle loro case settant’anni fa, perché la guerra era finita ed era meglio dimenticare. Peccato che la giustizia italiana, sorda e cieca di fronte a torturatori ed assassini, sia stata inflessibile con quei partigiani che la lotta armata l’avevano prolungata oltre la fine ufficiale della guerra. Decenni di galera consumata nel silenzio di una classe politica i cui eredi oggi sono indignati perché non vogliono la tomba del nazista Priebke in Italia.
Pochi sanno che Priebke è stato condannato per l’assassinio di 5 dei 355 ostaggi fucilati alle Ardeatine.
In base alla Convenzione di Ginevra, sottoscritta anche dall’Italia, l’uccisione per rappresaglia di dieci nemici per ogni soldato ammazzato da truppe irregolari è perfettamente legale.
Priebke è stato condannato perché era un cattivo ragioniere.
L’emozione scatenata dalla questione dei funerali dell’ex ufficiale tedesco, gli scontri ad Albano, hanno consentito a Napolitano di intervenire per spingere l’approvazione di nuova legge contro il negazionismo, una legge che punisce l’apologia o l’istigazione a commettere atti contro l’umanità, di terrore, crimini di guerra. In questo modo, per sua stessa dichiarazione, Napolitano intenderebbe dare una ripulita all’immagine dell’Italia. La nuova legge, per un paradosso della politica dovrebbe in primis colpire i giudici e i politici che hanno coperto il criminali di guerra italiani, seppellendoli in un armadio da cui sono emersi casualmente solo qualche anno fa.
In realtà sarà solo un ulteriore colpo alla libertà di opinione. Come se la verità su quanto accadde si potesse imporre per legge, come se ci si potesse sottrarre al compito di tutela delle memoria, affidandosi alle scure dei tribunali.
Continua…


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Legge di stabilità. Il gioco delle tre carte
Una volta si chiamavano “finanziarie”, dal 2010 si chiamano leggi di stabilità, in ossequio ad un accordo europeo, sottoscritto anche dall’Italia. Nei fatti si tratta dello strumento legislativo che serve ad attuare le decisioni governative di finanza pubblica. Il governo valuta quale sia la soglia di debito che si può raggiungere restando nei parametri imposti dall’Unione Europea, poi fa le leggi che suppone possano consentire di rimanere dentro i paletti dell’UE.
Continua…
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Le piazze dello sciopero generale
18 ottobre, sciopero generale del sindacati di base. Non succedeva da anni. Il sindacalismo di base, frantumato in tante organizzazioni, è riuscito ad accordarsi per uno sciopero unitario. Tre giorni prima era uscita la legge di stabilità del governo Letta.
Due le manifestazioni nazionali indette per la giornata: a Roma USB e Cobas, a Milano la Cub e il Si.Cobas, ciascuno nelle aree geografiche di maggiore presenza. Diversa la scelta dell’USI e di tanti lavoratori e movimenti sociali, che hanno puntato sul radicamento nei territori, sulla lotta nelle città e nei luoghi di lavoro.
Oltre a Roma e Milano, ci sono stati cortei, picchetti, presidi, punti informativi a Firenze, Parma, Modena, Cosenza, Torino, Trieste, Palermo, Jesi.
Continua…

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I No Tav, il 19 ottobre e i media
Disinformazione, menzogna esplicita, persino la calunnia sono state armi ampiamente usate contro il movimento No Tav. Gli attivisti di lungo corso non ne fanno certo una malattia: si vaccinano ogni anno al principio dell’autunno.
Continua…
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Processo agli antirazzisti. Il giorno di Petronzi
16 ottobre. Il
duplice processo intentato dalla Procura di Torino contro 67 antirazzisti torinesi, dopo mesi di schermaglie procedurali sta entrando nel vivo. Il giudice Gianetti che presiede il collegio ha deciso di accelerare i tempi moltiplicando le udienze nei prossimi mesi.

Entra in scena, chiamato dai PM Padalino e Pedrotta, il capo della Digos Giuseppe Petronzi. Sebbene fosse presente solo ad una delle iniziative entrate nel mirino della Procura torinese, Petronzi fa un affresco sulle lotte che segnarono l’esperienza dell’Assemblea Antirazzista sin oltre il suo scioglimento nel maggio del 2009. Continua…

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Macchinista unico. Indagine della Procura
I lavoratori delle Ferrovie hanno lottato per anni contro l’introduzione del macchinista unico a guida dei treni, perché ne denunciavano i rischi per la sicurezza. I sindacati di base si sono opposti con forza ad uno dei punti cardine della lunga ristrutturazione che ha reso il trasporto ferroviario più costoso e meno sicuro. Nonostante le lotte durissime il macchinista unico è stato introdotto prima sui treni locali, poi sugli interregionali sino ad arrivare a quelli ad alta velocità. L’ultimo accordo venne siglato due anni fa tra Ferrovie e Cgil, Cils, Uil, Ugl, Fast in cambio di 900 assunzioni. (…)

La scorsa settimana la Procura ha spedito un avviso di garanzia all’AD di Trenitalia Vincenzo Soprano per i rischi per la sicurezza dei trasporti connessi all’adozione dell’agente unico.

Continua…


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Letta ad Ancona. Cariche e feriti
Il 15 ottobre si è svolto ad Ancona il vertice bilaterale Italia-Serbia. (…)L’opposizione sociale anconetana ha deciso di dare il benvenuto a Letta con una manifestazione, che la polizia ha vietato.
Aperto dallo striscione “Licenziamenti, sfratti, precarietà basta austerità”, il corteo è partito dal quartiere Archi tentando di raggiungere la sede della Regione, dove si svolgeva il vertice, ma è stato bloccato dalla polizia in piazzale Italia.
Ad un primo tentativo di forzare lo sbarramento di polizia l’antisommossa ha caricato i circa 300 manifestanti. Una seconda carica, più violenta, è scattata quando il corteo ha provato a passare in un altro punto. Qui però i manifestanti sono riusciti a passare con un corteo che ha attraversato le vie cittadine.
Continua…

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Appuntamenti fissi

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Ogni martedì riunione del collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni” ore 21 in corso Palermo 46. Le riunioni sono sospese tra metà luglio e agosto. Riprenderanno martedì 3 settembre.
Il numero contro gli abusi psichiatrici funziona tutti i giorni con segreteria telefonica. Il martedì – dalle 19 alle 21 - rispondiamo direttamente.
Segnati il numero e fallo girare. 328 7623642

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Ogni giovedì – ore 21 in corso Palermo 46 - riunione degli anarchici della FAT aperta a tutti gli interessati.

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Ogni venerdì – dalle 10,45 alle 12,45 – anarres va in onda sui 105,250 delle libere frequenze di radio blackout. Se sei lontano puoi sentire anche in streaming accedendo dal sito della radio
www.radioblackout.org
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Appello. 10.000 euro di solidarietà

Cari compagni e compagne,
siamo obbligati a fare appello alla vostra solidarietà attiva. Numerosi compagni e compagne della Federazione Anarchica Torinese sono sotto processo per la loro attività politica e sociale. Abbiamo in corso ben due maxi processi per la nostra attività antirazzista, un processo per antifascismo, uno per antimilitarismo, uno per il nostro impegno nel movimento No Tav.
Banali azioni di informazione e lotta sono entrate nel mirino della magistratura. Un presidio antirazzista diventa violenza privata, una performance antimilitarista un’offesa alla sacralità dell’esercito, il buttare via un manifesto fascista danneggiamento, un’azione popolare di contrasto al Tav viene perseguita con durezza.
Alcuni di noi hanno già subito nel recente passato condanne per la propria attività politica. Alcuni di noi rischiano la galera.
Siamo convinti che il miglior modo per rispondere alla repressione dello Stato consista nel continuare con ancora maggior impegno le lotte nelle quali siamo impegnati.
Siamo anche convinti che campagne pubbliche di appoggio ai compagni finiti nel mirino della magistratura possano riportare sul terreno della lotta le vicende che lo Stato vorrebbe relegare in un’aula di tribunale.
I processi hanno anche un costo molto elevato, sia per gli avvocati che per tutte le carte che la burocrazia della repressione pretende.
Ci servono urgentemente circa 10.000 euro.
Non siamo in grado di farcela da soli.
Il conto corrente postale cui potete inviare i vostri contributi è il numero – 1013738032 – intestato a Maria Margherita Matteo, Torino.

codice IBAN IT35 Y076 0101 0000 0101 3738 032

Codice BIC/SWIFT BPPIITRRXXX
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per info chiamate 338 6594361