[Diritti] Anarres. InformAzione, approfondimenti, appuntamenti
- Subject: [Diritti] Anarres. InformAzione, approfondimenti, appuntamenti
- From: "Federazione Anarchica Torinese" <fat at inrete.it>
- Date: Tue, 15 Oct 2013 17:14:42 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
- Reply-to: fat at inrete.it
Anarres. InformAzione, approfondimenti,
appuntamenti
Appuntamenti
Mercoledì 16
ottobre
Mercoledì 16 ottobre ore 9 al tribunale di Torino -
corso Vittorio 130 – maxi aula 3 prosegue il
processo a
67 antirazzisti torinesi.
In quest’udienza verranno
sentiti i testimoni dell’accusa per l’occupazione del consolato greco di
Torino pochi giorni dopo la morte di un anarchico greco quindicenne,
ucciso a colpi di pistola dalla polizia il 6 dicembre del
2008.
°°°°°
Giovedì 17
ottobre
Incontro “Dal Kurdistan alla Kabilia. Itinerari di
libertà”
Negli ultimi anni si sono sviluppati movimenti di lotta che sia
nelle modalità organizzative, sia negli obiettivi hanno modi libertari.
Partecipazione diretta, costruzione di reti solidali su base locale,
mutazione culturale profonda che investe le relazioni di dominio che
attraversano il corpo sociale ne sono il segno distintivo, oltre alla
durezza dello scontro con le istituzioni statali e religiose che
controllano i vari territori.
La caratteristica importante di questi
movimenti è il radicarsi in aree del pianeta dove negli ultimi quindici
anni si sono sviluppati movimenti reattivi all’occidentalizzazione forzata
di stampo religioso.
È il caso della Kabilia, la regione berbera
dell’Algeria, è il caso del Curdistan turco e, più di recente, di
quello
siriano,
dove ampi strati di popolazione si sono schierati contro il regime e
contro gli islamisti, costruendo al contempo un’esperienza di autonomia
non statale sui loro territori.
Ma l’elenco potrebbe essere più
lungo, attraversando il pianeta dal Messico all’India.
Ne parleremo giovedì
17 ottobre alle 21 in corso Palermo 46.
Interverranno:
Karim
Metref, giornalista, insegnante, blogger di origine kabila
Daniele
Pepino,
curatore, tra gli altri, di numerosi testi sulla lotta in Curdistan, dove
ha incontrato e dato voce a tanti attivisti.
°°°°°
18 ottobre.
La politica della crisi, la
materialità dello scontro di classe
Venerdì 18 ottobre
punto info ore 17 in via Po 16
In questo paese ci sono case vuote
e gente in strada, c'è chi lavora troppo per molto poco e chi non lavora
affatto. Truppe tricolori uccidono e occupano l’Afganistan mentre qui
chiudono gli ospedali.
I soldi per la guerra e le
grandi opere inutili ci sono sempre, mancano invece per le mense dei
nostri bambini, la salute, la scuola, i trasporti locali.
Il governo
sta preparando una nuova manovra di lacrime e sangue. Le nostre lacrime,
il nostro sangue.
La crisi morde sempre più forte, specie nelle
periferie, dove solo le pratiche di autogestione, riappropriazione e
solidarietà pongono un argine alla guerra contro i poveri che i governi di
centro sinistra e quelli di centro destra hanno promosso negli ultimi
vent'anni.
Continua…
°°°°°
Venerdì 25 ottobre. Il gioco dell’economia. Chi
vince e chi perde al di là della retorica sulla crisi
Il termine
crisi è stato tanto usato da apparire logoro. Un mero rumore di sottofondo
che accompagna qualsiasi discorso politico. Un rumore che si manifesta
ogni volta che il governo attua tagli ai servizi e alle assunzioni, aiuti
alle aziende, aumenti delle imposte.
È il rumore che ha accompagnato
tutti i discorsi sulla flessibilità pretesa ed imposta ai lavoratori, la
riduzione delle tutele, il taglio delle pensioni, la precarietà
permanente, la disoccupazione cronica, la retorica dei giovani e la
retorica dei vecchi, tutte orientate a ingannare gli uni e gli altri,
facendoli sentire in colpa tutti.
Peccato che negli anni della
“crisi”, tra il 2008 ed oggi i super ricchi, i Paperoni, sono
cresciuti.
L’economia è un gioco a somma zero: se qualcuno perde,
qualcun altro guadagna. In questi anni vissuti male, con la fatica di
arrivare a fine mese, giocata sul risparmio su tutto, compreso
l’essenziale, qualcuno, già ricco, lo è diventato di più.
Capirne di
più, per smontare il discorso della crisi, è sempre più importante.
Ne parliamo venerdì 25 ottobre alle ore 21 in corso Palermo
46.
Interverrà Francesco Carlizza.
informAzioni
I morti di Lampedusa, il
vecchio nazista, la danza macabra della Lega Nord
359 bare
allineate in un hangar per dare una parvenza di dignità alle ultime
vittime della frontiera sud della Fortezza Europa. I sacchi neri, che a
Lampedusa sono sempre pronti, non potevano reggere la prova della
telecamera, il ginocchio piegato di Letta, il cordoglio di Barroso e
Alfano, il lutto nazionale, l’indignazione degli assassini che hanno
deciso di accendere i riflettori su uno dei tanti episodi della guerra ai
poveri. Continua…
°°°°°
La decomposizione della politica
In
questi anni abbiamo assistito ad un processo di decomposizione della
politica persino sorprendente nei suoi modi. E’ come assistere alla messa
in scena di ciò che normalmente è fuori dai riflettori, affidato agli
specialisti delle camere mortuarie, che preparano il cadavere per l’ultima
esposizione pubblica prima della sepoltura.
L’oscenità in senso
etimologico, ossia l’esposizione del disordine dietro i fondali, della
confusione dei camerini, dei volti senza trucco. Se dovessimo trovare una
formula per questa nostra epoca potremmo dire di essere passati dalla
politica spettacolo allo spettacolo della politica. Farsesco, impudico,
esibito sino all’estremo. Eppure insuperabile.
Intorno alla questione
della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi e alla crisi di governo
abortita in extremis, il gioco delle alleanze, delle amicizie, delle
poltrone, degli interessi si è mostrato senza infingimenti. Nudo. Una
nudità senza vergogne di sorta. Scilipoti che inveisce contro i traditori
che abbandonano la barca che affonda è l’immagine più emblematica della
politica che da spettacolo, mostrando la propria trama senza esitazioni né
traumi.
Se il berlusconismo ha segnato il passaggio dalla politica
ideologica alla politica dell’immagine, il tramonto del vecchio leader
pare segnare il passaggio all’avanspettacolo, alla farsa, all’operetta.
Il buffone diventa re e recita la parte con la stessa ferocia del
proprio modello.
La distanza tra il buffone che si fa re, i continui
“scandali” che rendono pubblica la corruzione profonda della politica (e
della società), allargano la distanza tra l’apparato istituzionale e le
vite concrete di quanti vivono esistenze precarie, prive di prospettive,
ancorate a scelte appannaggio di una governance transnazionale che detta
la propria agenda alle istituzioni nazionali. Oggi la politica ha visto
erodere il proprio potere di controllo dell’economia e, quindi, di presa
sulla società, se non nella forma più squisitamente disciplinare.
Continua…
°°°°°°
Shutdown. Crepe nell’impero americano
Il braccio di ferro tra l’amministrazione Obama e l’ala dura
del partito democratico ha portato allo shutdown, ossia alla chiusura per
mancanza di fondi di numerosi servizi e strutture dello Stato federale.
Sul piatto il cosiddetto Obamacare, la riforma sanitaria che dovrebbe
garantire un’estensione dell’accesso alle cure per migliaia di
statunitensi che ne sono esclusi. Continua…
°°°°°°
Nuovo Brasile, antiche esclusioni
Negli
ultimi due mesi si sono moltiplicate le lotte della classe media
brasiliana. Il Brasile sta cambiando: la crescita economica che in termini
di Pil significa un più 2,6% per quest’anno, l’estendersi della produzione
industriale, l’aprirsi di un mercato interno più vasto, ha dato slancio al
protagonismo di categorie come gli insegnanti e i bancari che ambiscono a
consolidare una più solida posizione di classe.
D’altro canto poco o
nulla è cambiato per le classi più povere, quelle che crescono e fanno
crescere le favelas, quelle dei contadini senza terra, dei braccianti e
degli operai. L’incapacità – o non volontà – dei governi di sinistra da
Lula e Rousseff di attuare una riforma agraria ha mantenuto intatti i
privilegi dei latifondisti verde e oro.
Continua…
°°°°°°
Re Giorgio e l’amnistia
Lo scorso 8
gennaio l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti
Umani per i trattamenti inumani e degradanti inflitti ad alcuni detenuti
rinchiusi nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. Questi prigionieri
erano stati obbligati a condividere con altri carcerati una cella di 9
metri quadrati, senza acqua calda e priva di una decente illuminazione.
La cifra di 14.000 euro è il prezzo fissato dalla corte per le torture
subite dai detenuti.
Ma non solo. I giudici hanno stabilito l’obbligo
per l’Italia di porre rimedio al sofraffollamento carcerario entro un
anno. Il governo italiano, già numerose volte nel mirino della corte, ha
immediatamente fatto ricorso. Il ricorso è stato respinto lo scorso 27
maggio.
Questa decisione apre la possibilità che tanti altri detenuti
si appellino alla corte, oltre ad obbligare l’Italia a porre fine alle
terribili condizioni di vita nelle carceri del Bel Paese. Continua…
°°°°°°
Telecom. Dai capitani coraggiosi ai
conquistadores
Telecom tra non molto parlerà spagnolo. Il
controllo di Telco che a sua volta controlla Telecom è passato alla
spagnola telefonica. E’ l’ultimo esito delle privatizzazioni all’italiana,
che prevedono lo spolpamento e poi la dismissione dei gioielli di
famiglia.
Telecom venne privatizzata ai tempi di Prodi, ricomprata ai
tempi di D’Alema, da quelli che l’allora presidente del consiglio definì
“capitani coraggiosi”, tanto coraggiosi che la acquisirono con i suoi
stessi soldi. Le ovvie conseguenze furono che Telecom si caricò di un
debito miliardario dal quale non è mai riuscita a liberarsi. Continua…
°°°°°
Lavoro. Futuro remoto
I dati dell’Istat
fotografano un quadro occupazionale sempre più drammatico. Il tasso di
disoccupazione ad agosto è salito al 12,2%. I senza lavoro sono 3 milioni
127 mila, per la prima volta sono più del 40%.
Una doccia fredda che
arriva lo stesso giorno che il Cnel delinea il suo ritratto del mercato
del lavoro italiano. Un ritratto crudo, che non lascia spazio ad illusioni
di miglioramento. Il rapporto dello Cnel giunge alla conclusione che parte
della disoccupazione generata nella crisi sia ormai da ritenersi
strutturale.
Negli anni della crisi dal 2008 al 2012 il Pil è sceso
dell’8%, i posti di lavoro persi sono 750.000, cui andrebbero aggiunti i
270.000 cassaintegrati di lungo corso, destinati presto ad allungare le
file dei senza lavoro. Continua…
°°°°°
Il tramonto di Alba Dorata?
Gli arresti
di numerosi esponenti di Xrisi Argi – Alba Dorata – dopo l’assassinio di
Pavlos Fyssas, il rapper antifascista accoltellato a morte da una
squadraccia ad Atene, parrebbe porre fine alla luna di miele tra la
formazione dell’estrema destra e Nea Demokratia, il partito del primo
ministro Antonis Samaras. Il governo ha a lungo coperto ed appoggiato le
azioni squadriste della formazione guidata da Nikos Mihaloliakos, oggi
accusato di associazione a delinquere, omicidio, aggressione e
riciclaggio. Continua…
°°°°°
Queste e tante altre info su http://www.anarresinfo.noblogs.org
°°°°°
Appello. 10.000 euro di solidarietà
Cari compagni e compagne,
siamo obbligati a fare appello alla
vostra solidarietà attiva. Numerosi compagni e compagne della Federazione
Anarchica Torinese sono sotto processo per la loro attività politica e
sociale. Abbiamo in corso ben due maxi processi per la nostra attività
antirazzista, un processo per antifascismo, uno per antimilitarismo, uno
per il nostro impegno nel movimento No Tav.
Banali azioni di
informazione e lotta sono entrate nel mirino della magistratura. Un
presidio antirazzista diventa violenza privata, una performance
antimilitarista un’offesa alla sacralità dell’esercito, il buttare via un
manifesto fascista danneggiamento, un’azione popolare di contrasto al Tav
viene perseguita con durezza.
Alcuni di noi hanno già subito nel
recente passato condanne per la propria attività politica. Alcuni di noi
rischiano la galera.
Siamo convinti che il miglior modo per
rispondere alla repressione dello Stato consista nel continuare con ancora
maggior impegno le lotte nelle quali siamo impegnati.
Siamo anche
convinti che campagne pubbliche di appoggio ai compagni finiti nel mirino
della magistratura possano riportare sul terreno della lotta le vicende
che lo Stato vorrebbe relegare in un’aula di tribunale.
I processi
hanno anche un costo molto elevato, sia per gli avvocati che per tutte le
carte che la burocrazia della repressione pretende.
Ci servono
urgentemente circa 10.000 euro.
Non siamo in grado di farcela da
soli.
Il conto corrente postale cui potete inviare i vostri
contributi è il numero – 1013738032 – intestato a Maria Margherita Matteo,
Torino.
codice IBAN IT35 Y076 0101 0000 0101 3738
032
Codice BIC/SWIFT
BPPIITRRXXX
°°°°°
Appuntamenti fissi
°°°
Ogni martedì riunione del collettivo
antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni” ore 21 in corso Palermo
46. Le riunioni sono sospese tra metà luglio e agosto. Riprenderanno
martedì 3 settembre.
Il numero contro gli abusi psichiatrici funziona tutti i giorni con segreteria telefonica. Il martedì – dalle 19 alle 21 - rispondiamo direttamente.
Segnati il numero e fallo girare. 328 7623642
°°°
Ogni giovedì – ore 21 in corso Palermo 46 -
riunione degli anarchici della FAT aperta a tutti gli
interessati.
°°°
Ogni venerdì – dalle 13
alle 15 – anarres va in onda sui 105,250 delle libere frequenze di
radio blackout. Se sei lontano puoi sentire anche in streaming accedendo
dal sito della radio www.radioblackout.org
http://anarresinfo.noblogs.org
per info chiamate 338 6594361
- Prev by Date: [Diritti] Indonesia / Molucche: popoli indigeni minacciati da piantagioni di canna da zucchero
- Next by Date: [Diritti] POLICY TECNICA DELLE LISTE PEACELINK
- Previous by thread: [Diritti] Indonesia / Molucche: popoli indigeni minacciati da piantagioni di canna da zucchero
- Next by thread: [Diritti] Anarres. InformAzione, approfondimenti, appuntamenti
- Indice: