Bostwana: rapporto svela progetti di sfratto dei Boscimani
- Subject: Bostwana: rapporto svela progetti di sfratto dei Boscimani
- From: Ufficio Stampa Survival <ufficiostampa at survival.it>
- Date: Fri, 16 Aug 2013 12:15:32 +0200
COMUNICATO STAMPA
DI SURVIVAL INTERNATIONAL
16 agosto 2013 Bostwana: rapporto svela progetti di sfratto dei Boscimani
Survival International è entrata in possesso di un progetto dettagliato per il trasferimento forzato dei Boscimani di Ranyane. Il piano è stato elaborato dall’autorità locale a dispetto di una recente sentenza della Corte Suprema che ne vieta lo sfratto. Di fronte alla minaccia di sfratto, tempo fa la comunità di Ranyane aveva fatto appello al tribunale con l’aiuto dell’avvocato britannico Gordon Bennett. La sentenza della Corte è arrivata nel giugno scorso, e ha fermato i tentativi del governo di sfrattare i Boscimani dalle loro terre e di distruggerne le abitazioni. Nonostante gli ordini del tribale e le rassicurazioni del governo centrale, il nuovo rapporto – intitolato “Ranyane trasferimento fase II” – svela e descrive i piani elaborati dal Consiglio distrettuale di Ghanzi per il trasferimento dei Boscimani il 12 agosto 2013 a un costo di quasi 900.000 dollari USA, e lo sfratto di “coloro che resistono”. Tra le modalità di sfratto descritte ci sono la sospensione delle razioni di cibo basilari, delle pensioni e dei servizi sanitari; il taglio dei rifornimenti idrici e la distruzione delle strutture sanitarie.
Gli attuali progetti di sfratto dei Boscimani di Ranyane presentano sorprendenti somiglianze con gli sfratti brutali dei Boscimani dalla Central Kalahari Game Reserve avvenuti tra il 1997 e il 2002, quando a centinaia furono costretti con la forza a lasciare la loro terra ancestrale e il loro pozzo dell’acqua fu sigillato. Gli sfratti furono in seguito giudicati “illegali e incostituzionali” dalla Corte Suprema del Botswana con una sentenza storica emessa nel 2006. Come in questo caso, a rappresentare i Boscimani era stato anche allora l’avvocato Gordon Bennett, a cui, dopo la sentenza di Ranyane, le autorità del Botswana hanno scandalosamente impedito di rientrare nel paese per assistere le comunità boscimani della Central Kalahari Game Reserve ad un nuovo processo. Il governo centrale si è dissociato dai progetti elaborati dal Consiglio di Ghanzi e ha dichiarato che “… in nessun caso, il Consiglio o chiunque altro dovranno essere coinvolti in qualsiasi atto che possa ragionevolmente essere ritenuto come un tentativo di trasferire forzatamente quei residenti che vogliono rimanere”. “Con un apparente dietrofront” ha commentato oggi Stephen Corry, Direttore Generale di Survival International, “il governo centrale ha affermato che i residenti di Ranyane non devono essere sfrattati con la forza. Il mondo resterà quindi a guardare per garantire che mantenga la parola. Se i funzionari locali ignorano ostinatamente le sentenze della Corte Suprema, i cittadini del Botswana dovrebbero chiedersi cosa significhino democrazia, legge e ordine nel loro paese… Quand’è che il regime del Botswana porrà fine a questa implacabile e crudele persecuzione? La giustizia è ancora troppo lontana”. Note agli editori: Per leggere la storia online: http://www.survival.it/notizie/9474 Dal 1969 Survival International aiuta i popoli indigeni di tutto il mondo a proteggere le loro vite, le loro terre e i loro fondamentali diritti umani. www.survival.it |
- Prev by Date: R: Libia: in pericolo il processo di democratizzazione
- Next by Date: La vera tribù di 'Avatar' assesta il colpo mortale alla miniera di Vedanta
- Previous by thread: R: Libia: in pericolo il processo di democratizzazione
- Next by thread: La vera tribù di 'Avatar' assesta il colpo mortale alla miniera di Vedanta
- Indice: