Il CIE nel salotto di Torino
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- Date: Fri, 1 Mar 2013 11:22:49 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Il CIE nel salotto di Torino
Sabato 2 marzo
Presidio
antirazzista itinerante
per portare il CIE in mezzo alla città.
Appuntamento alle 15 in piazza Castello
"Baldacci ti ricordi di Fatih? Croce Rossa assassina!"
Questo striscione è stato appeso davanti alla villa di Antonio
Baldacci, responsabile del CIE di Torino.
Fatih era un immigrato
tunisino senza documenti rinchiuso nel CIE di Torino. Nella notte del 23
maggio 2008 stava male. Per tutta la notte i suoi compagni di detenzione
chiesero inutilmente aiuto.
La mattina dopo Fatih era morto.
Non venne eseguita nessuna autopsia.
Non sappiamo di cosa sia morto
Fatih. Sappiamo però che in una struttura detentiva gestita dalla Croce
Rossa nessuno lo ha assistito.
Due giorni dopo il
colonnello e medico Baldacci dichiarerà "gli immigrati mentono
sempre, mentono su ogni cosa".
Parole che ricordano quelle degli
aguzzini di ogni dove.
Il 2 giugno 2008 un gruppo di
antirazzisti si recò a casa Baldacci per un "cacerolazo". Si
batterono le pentole davanti alla sua casa, si distribuirono volantini, si
appesero striscioni.
La protesta di persone indignate per una morte
senza senso.
Oggi quella protesta è entrata nel fascicolo del
processo contro 67 antirazzisti, che lottarono e lottano contro le
deportazioni, la schiavitù del lavoro migrante, la militarizzazione delle
strade.
I 67 attivisti coinvolti nel processone sono accusati
di fare volantini, manifesti, di lanciare slogan, di dare solidarietà ai
reclusi nei CIE, di contrastare la politica securitaria del governo e
dell'amministrazione comunale.
L’impianto accusatorio della procura
si basa su banali iniziative di contestazione.
L'occupazione
simbolica dell'atrio del Museo egizio - 29 giugno 2008 - per ricordare
l'operaio egiziano ucciso dal padrone per avergli chiesto il pagamento del
salario; la contestazione - 17 luglio 2008 - dell'assessore
all'integrazione degli immigrati Curti, dopo lo sgombero della casa
occupata da rom in via Pisa; la giornata - 11 luglio 2008 - contro la
proposta di prendere le impronte ai bambini rom di fronte alla sede
leghista di largo Saluzzo; la protesta - 20 marzo 2009 - alla lavanderia
"La nuova", che lava i panni al CIE di corso Brunelleschi… ma
l'elenco è molto più lungo. Decine iniziative messe insieme per costruire
un apparato accusatorio capace di portare in galera un po’ di
antirazzisti.
Nel CIE di Torino la scorsa settimana la polizia
ha pestato, gasato gli immigrati in rivolta dopo un fallito tentativo di
fuga. Sei sono stati arrestati. Il giorno dopo un'altra sezione è stata
data alle fiamme. Giovedì un immigrato è riuscito a evitare la
deportazione salendo sul tetto.
Nei CIE le lotte, le fughe, la gente
che si taglia per sfuggire all'espulsione sono pane quotidiano, come
quotidiana è la resistenza di chi crede che, nell'Italia dei CIE, delle
deportazioni, dei morti in mare, ribellarsi sia un'urgenza che ci riguarda
tutti.
Per questa ragione non accetteremo che le lotte di quegli anni
vengano rinchiuse in un aula di tribunale: porteremo le nostre ragioni
nelle strade di questa città, porteremo il CIE nel salotto di Torino.
Antirazzisti contro la repressione
Ti ricordi di Fatih?
http://anarresinfo.noblogs.org
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