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[Resistenza] NO MUOS, UNA PRIMA IMPORTANTE VITTORIA
- Subject: [Resistenza] NO MUOS, UNA PRIMA IMPORTANTE VITTORIA
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Sat, 9 Feb 2013 04:07:25 -0800 (PST)
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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza
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e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
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Comunicato
n. 06/2013 - 09.02.13
La Regione Sicilia ha
deciso di revocare le autorizzazioni alla costruzione dell’impianto radar della
Marina militare USA a Niscemi
NO
MUOS, UNA PRIMA IMPORTANTE VITTORIA
E’ una vittoria che dà fiducia e rafforza
tutti coloro che da un capo all’altro del paese lottano per difendere il
territorio, la salute pubblica, la pace e i diritti democratici contro un pugno
di guerrafondai, di speculatori e di affaristi.
Il
segnale che arriva dal movimento popolare contro il MUOS e dall’azione del M5S
all’Assemblea regionale siciliana mostra concretamente cosa devono fare
candidati ed eletti nel Parlamento e nelle assemblee elettive locali per
svolgere un ruolo positivo: non fermarsi alla denuncia e all’indignazione, ma
agire per conto e sotto il controllo delle masse popolari organizzate che sono
le uniche e vere artefici della costruzione della nuova governabilità e della
democrazia partecipativa. Nello stesso tempo l’azione dei grillini all’ARS
costituisce una conferma che, come ha indicato il (n)PCI, “il M5S è la lista
che più delle altre liste di oppositori dichiarati della politica di macelleria
sociale ha la possibilità di portare oppositori nel Parlamento della Repubblica
Pontificia e di disturbare la copertura parlamentare del suo futuro governo”.
E’ una vittoria che conferma molti degli
insegnamenti del movimento NO TAV…
1. Alla
base della decisione della Regione Sicilia ci sono i comitati NO MUOS che sono
sorti a Niscemi e nel resto della Sicilia e il coordinamento che hanno
costruito intorno all’obiettivo comune con altre associazioni, partiti,
singoli. Organizzarsi è il primo, necessario e fondamentale passo per trasformare
l’indignazione, la rabbia e lo scontento in una forza in grado di cambiare il
corso delle cose, per tradurre gli interessi e le aspirazioni delle masse
popolari in azione, per far valere la forza del nostro numero, per dare gambe
ai sentimenti, ai valori e alle aspirazioni migliori, più avanzati delle masse
popolari.
2. I
comitati NO MUOS non si sono fermati di fronte al fatto che la costruzione del
MUOS era una decisione già presa, in questo caso per di più da tempo e in alto
loco (governi Berlusconi e Monti, vertici militari USA, ex presidente della
Regione Lombardo). Contro le misure di miseria, devastazione
e morte delle autorità borghesi è possibile e necessario lottare prima per impedire che vengano decise e, se vengono
comunque decise, lottare dopo per impedirne e boicottarne l’attuazione. E’ il
contrario della “opposizione di opinione” della sinistra borghese per cui si
fanno proteste contro, commissioni e sottocommissioni, ma quando le cose
vengono decise dalle autorità bisogna rassegnarsi, non c’è più niente da fare,
la partita è chiusa.
3. Raccolta firme, appelli pubblici, campagne
di informazione e denuncia, ricorsi in Tribunale si sono combinate con manifestazioni,
presidi, blocchi stradali e altre forme di lotta, applicando praticamente il
criterio che “è legittimo quello che è conforme agli interessi delle masse
popolari, anche se è vietato dalle leggi”. E’ il bilancio rigoroso, scientifico
e pratico della violazione (l’ultima in ordine di tempo!) dell’esito del
referendum sull’acqua da parte del governo Monti e prima di lui di quello
Berlusconi. O delle sentenze dei Tribunali a favore della FIOM spudoratamente
ignorate e inapplicate da Marchionne negli stabilimenti FIAT, a partire da
Melfi e Pomigliano.
4. Gli
interessi e le aspirazioni delle masse popolari vengono prima delle leggi,
delle norme e delle decisioni di un pugno di guerrafondai, di speculatori e di
servi degli imperialisti USA e che per di più sono leggi, norme e decisioni che
aggirano o calpestano apertamente lo spirito e la lettera della Costituzione
ancora in vigore. Che lo facciano pacificamente o meno, sono gli attivisti NO
MUOS, NO Dal Molin e quanti lottano contro le basi USA in Italia, la corsa agli
armamenti, la partecipazione del nostro paese alle guerre di aggressione
(spacciate per guerre umanitarie, guerre contro i dittatori e per la libertà,
guerre per la “pace” e per “esportare la democrazia”) gli unici e veri garanti
della Costituzione che “ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali” (art. 11)!
5. Il
movimento NO MUOS ha combinato la mobilitazione popolare con quella dei sinceri
democratici, degli amministratori locali, dei tecnici e sfruttato le
contraddizioni esistenti in campo nemico (lotta su “due gambe”).
Ha messo
a contribuzione tecnici ed esperti separando “il grano dall’oglio”, cioè sbugiardando
gente come Patrizia Livreri, docente di ingegneria dell’Università di Palermo
ed esperta di onde elettromagnetica, che nel 2011 avevano dato parere positivo
al MUOS dal punto di vista ambientale e della salute: era stata ingaggiata (e
pagata) dalla società URS di Milano controllata dalla URS Corporation con quartiere generale a San Francisco-California!
Ha
messo alla prova la pattuglia grillina eletta all’Assemblea regionale siciliana
(ARS) che ha risposto positivamente: per tre giorni hanno fatto mancare il
numero legale impedendo l’approvazione del documento di programmazione
economico e finanziaria della Regione (“qui si ferma tutto se non si mette la
parola fine al Muos”). E’ stata la spinta finale alla decisione di revoca delle
autorizzazioni, con buona pace delle rimostranze di Crocetta: “i grillini se
pensano di mettere il governo in difficoltà sono fuori strada, non siamo sotto
scopa. Fare mancare il numero legale all’ARS sul Dpef è una prova di grande
immaturità. Che vuol dire che aspettano la revoca del Muos prima di votare il
Dpef? Non siamo alle elementari o all’asilo. Potevamo non portarlo in aula, ma
l’abbiamo fatto per una questione di trasparenza, possiamo anche ritirarlo: ma
un documento va approvato o respinto”.
Ha
messo la Regione
contro il governo centrale, che per bocca della ministra Cancellieri aveva
dichiarato il MUOS “un sito di importanza strategica per la difesa della
nazione e dei nostri alleati” e qualche giorno dopo aveva scagliato le forze
dell’ordine contro cittadini e manifestanti che presidiavano le vie di accesso
per impedire il passaggio dei convogli con i mezzi per il montaggio delle
antenne.
… e fa intravvedere la strada da percorrere
per
farla finita con la subordinazione del governo italiano agli imperialisti USA e
con il vortice di miseria, devastazione ambientale e guerra con cui gli
“italiani che contano” (i vertici della Repubblica Pontificia) e la comunità
internazionale dei grandi capitalisti, dei banchieri e dei guerrafondai cercano
di tenere in vita il loro sistema di relazioni economiche, politiche e sociali
e il loro “ordine mondiale” nonostante la crisi generale del capitalismo.
Giustamente Elvira Cusa,
esponente del Comitato No MUOS di Niscemi, dice “prendiamo atto delle
dichiarazioni del Presidente della Regione Rosario Crocetta che assicura di
aver predisposto il decreto che avvia il procedimento di revoca delle autorizzazioni
ai lavori. Ma in attesa di poter conoscere l’esatto contenuto degli atti, noi
continuiamo a presidiare la base di morte e ai impedire che i lavori,
illegittimi, possano comunque continuare. I segnali che giungono dal governo di
Roma, l’anomalo attivismo dei diplomatici statunitensi in Italia sono
allarmanti. Siamo convinti che si tenterà in tutti i modi di imporre il
completamento dei lavori, con o senza la sospensione o la revoca delle
autorizzazioni da parte della Regione. Le nostre proteste continueranno sino a
quando non verrà definitivamente chiusa la partita, il governo revocherà il
permesso di utilizzare il territorio italiano per installare un sistema di
aggressione bellica ad uso esclusivo USA e si avvierà lo smantellamento delle
46 antenne già esistenti, responsabili di un pericolosissimo inquinamento
elettromagnetico nella città di Niscemi”.
Per “chiudere la partita” con il MUOS
e le altre basi, centri di telecomunicazioni, depositi di munizioni, campi di addestramento
USA e NATO di cui è disseminato il territorio italiano la direzione del paese deve essere presa in mano da un governo di emergenza
composto da persone di fiducia delle organizzazioni operaie e popolari (comitati
NO MUOS e NO TAV, RSU e altre organizzazioni operaie, comitati di lavoratori,
disoccupati e precari, pensionati, studenti, gruppi di cittadinanza attiva,
reti di ambientalisti, progressisti, antifascisti, di mutuo aiuto, ecc.) e
decise ad attuare i provvedimenti che zona per zona esse indicano, anche se
vanno contro gli interessi e le regole dei poteri forti italiani e
internazionali.
Le organizzazioni operaie e popolari riusciranno
a imporre il loro governo d’emergenza rendendo ingovernabile il paese a ogni
governo o patrocinato dai vertici della Repubblica Pontificia, cioè praticando
su larga scala
1. la diffusione della disobbedienza
e dell’insubordinazione alle autorità,
2. lo sviluppo diffuso di attività
del “terzo settore”: le attività di produzione e distribuzione di beni e
servizi organizzate su base solidaristica locale,
3. l’appropriazione organizzata di
beni e servizi (espropri, “io non pago”, ecc.) che assicura a tutta la
popolazione i beni e servizi a cui la crisi blocca l’accesso,
4. gli scioperi e gli scioperi alla
rovescia, principalmente nelle fabbriche e nelle scuole,
5. le occupazioni di fabbriche, di
scuole, di stabili, di uffici pubblici, di banche, di piazze, ecc.,
6. le manifestazioni di protesta e il
boicottaggio dell’attività delle pubbliche autorità,
7. il rifiuto organizzato di pagare
imposte, ticket e mutui,
8. lo sviluppo di azioni autonome dal
governo centrale da parte delle Amministrazioni Locali d’Emergenza (ALE)
sottoposte alla pressione e sostenute dalla mobilitazione delle masse. Ogni ALE
è un centro di riferimento e di mobilitazione delle masse, dispone di impiegati
e di esperienza, di locali, di soldi e di strumenti: tutte armi importanti per
mobilitare le masse in uno sforzo unitario per far fronte agli effetti della
crisi, in primo luogo per difendere e creare posti di lavoro utili e dignitosi.
Un Governo di Blocco Popolare può
condurre una politica tesa a liberare il nostro paese dal protettorato USA e dalle
interferenze degli imperialisti europei e dei gruppi sionisti: rendere pubblici
gli accordi segreti come quelli con Israele (ma non solo), disattendere accordi
(come ad esempio quello sulla creazione della superbase di Sigonella), fare
ostruzionismo sulle decisioni di politica aggressiva e di polizia mondiale,
vietare di svolgere esercitazioni con armi nucleari nelle basi NATO e USA nel
nostro paese e di usarle come retrovia per missioni di guerra, sottoporre i
militari americani alla legislazione italiana, promuovere la propaganda verso i
soldati americani e le loro famiglie contro la politica della NATO e USA e
perché si facciano promotori della politica antimperialista nel loro paese.
A quel punto saranno gli
imperialisti USA a doversi ritirare, il Governo di Blocco Popolare si sarà
rafforzato e avrà reso anche un buon servizio a tutti i popoli che lottano per
liberarsi dall’oppressione del governo di Washington e dei sionisti, per farla
finita con le loro angherie e aggressioni.
In questo modo arriveremo a
sostituire l’“ordine mondiale”
basato sulla concorrenza e la competizione tra paesi e gruppi industriali e
finanziari (che inevitabilmente prima o poi sfocia nella guerra) con un sistema
di relazioni internazionali basato sulla solidarietà, sulla collaborazione e
sullo scambio tra paesi.
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
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