Torino. Guerra ai poveri: punto info antirazzista
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- Date: Fri, 1 Feb 2013 08:39:51 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Torino. Guerra ai poveri: punto info antirazzista
Sabato 2 febbraio
ore 10/13
Punto info antirazzista
corso Vercelli angolo via Elvo
Guerra ai poveri. Aumentano gas, luce, tram, diminuiscono i salari
Resistenza e autogestione
La crisi morde forte
nelle nostre periferie. Nei quartieri dove arrivare a fine mese non è mai
stato facile, tanti non ce la fanno a pagare il fitto e il mutuo,
rischiando di finire in strada. Le banche si prendono le case di chi resta
senza lavoro. A Torino ci sono 150.000 appartamenti vuoti.
Tra l’IMU, i
fitti alle stelle, i mutui capestro la casa è sempre più un'emergenza
sociale.
Il governo dice che non ci sono soldi. Mente. I
soldi per le guerre, per le armi, per le grandi opere inutili li trovano
sempre. Da anni aumenta la spesa bellica e si moltiplicano i tagli per
ospedali, trasporti locali, scuole.
Non vogliono spendere per
migliorare le nostre vite, perché preferiscono investire in
telecamere e polizia. Hanno diminuito le corse, hanno
aumentato il biglietto, ma sui tram hanno messo guardie e
controllori.
Hanno fatto una riforma del lavoro che rende
le nostre vite ancora più difficili e precarie. I padroni possono
licenziare come e quando vogliono.
Si torna indietro e ci
dicono che stiamo andando avanti.
Da anni il lavoro è
diventato una roulette russa: i lavori precari, malpagati, pericolosi, in
nero sono diventati la regola per tutti.
Chi si fa ricco con
il lavoro altrui non guarda in faccia nessuno. Chi governa dice che
sfruttati e sfruttatori stanno sulla stessa barca e elargisce continui
regali ai padroni.
Sperano di cavarsela
soffiando sul fuoco della guerra tra poveri, tra italiani ed
immigrati, ma è chiaro a tutti che per i padroni quello che conta è il
colore dei soldi, non quello della pelle. O si lotta e si resiste
insieme o insieme si perde.
Monti mirava alla
fine delle lotta di classe, con la resa senza condizioni dei
lavoratori. Cgil; Cisl e Uil lo hanno accontentato. I lavoratori,
strangolati dalla crisi, dall'aumento di tariffe e dalla riduzione di
salari e garanzie saranno disponibili a fare altrettanto? Il
governo Monti lo hanno sostenuto da destra e da sinistra. Chi dice di
essere diverso, come l’accozzaglia di Ingroia, quando era al governo ha
votato tagli, spese di guerra e opere inutili come tutti gli altri. Il
“grillo” padre/padrone del populismo partecipativo, predica libertà e
decide tutto lui, strizzando gli occhi, oggi ai No Tav, domani ai fascisti
più volgari e razzisti.
C’è chi non ci sta,
chi si ribella ad un destino già scritto, chi vuole riprendersi il
futuro.
Sono i No Tav, che da Torino alla Valsusa, resistono
all’occupazione militare, allo sperpero di risorse pubbliche, alla
devastazione dell’ambiente. Sono i ragazzi tunisini che saltano le
frontiere, sono i prigionieri dei CIE che sfondano le porte e
scavalcano i muri. Sono quelli che resistono agli sfratti, creano
reti solidali, occupano le case vuote. Sono gli studenti che
scendono in piazza perché hanno imparato a loro spese che nulla è
garantito se non dalla lotta. Sono i lavoratori che stanchi di
piegare la testa vogliono riprendersi un po’ della loro vita.
Cambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo
spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di
autogestione, abbandonando l’illusione elettorale, perché destra
e sinistra in questi anni si sono divise su tutto ma non su quello che
conta. Hanno attuato lo stesso programma: farci pagare la crisi dei
padroni finanziando le imprese e tagliando i servizi.
Resistere e
lottare si può.
Facciamola finita con chi ci dice di abbassare sempre la
testa, di tirare a campare, di rassegnarci. Insieme possiamo lottare
contro chi ci sfrutta, ci controlla, ci reprime.
Aumenta il
biglietto e diminuiscono le corse dei bus? Saliamo senza pagare.
Non ce la facciamo a dare il fitto al padrone, a versare la
rata del mutuo? Resistiamo agli sgomberi, prendiamoci una casa vuota!
Aumentano la luce, il gas, l’acqua, i rifiuti? Non paghiamo più,
organizziamo insieme la risposta a chi stacca le utenze.
Ogni giovedì dalle 21 ci trovi in corso Palermo 46
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