MADRID I DISABILI INVADONO LE PIAZZE










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Madrid i disabili invadono le piazze
«No ai tagli sulla nostra pelle»

ROMA - Sono scesi in piazza anche loro, marciando con le stampelle, in sedie a rotelle, accompagnati dai loro cani guida, al ritmo di fischietti e tamburi: erano in migliaia i disabili spagnoli che hanno manifestato oggi per le strade di Madrid contro la scure dell'austerity del governo spagnola destinata a colpire anche la sanità. «Non possiamo essere noi e le nostre famiglie, una parte vulnerabile della società, a pagare per questa crisi così devastante» hanno scandito i disabili in una protesta supportata dalla pluricampionessa paraolimpionica Teresa Perales.

All'insegna dello slogan "Sos disabili-Inclusione e benessere", la manifestazione ha voluto denunciare la «situazione insostenibile» per un mondo, quello dei disabili, che rappresenta uno degli anelli più deboli della catena. In un paese, come la Spagna, dove secondo il Cermi (il Comitato spagnolo di rappresentanti delle persone svantaggiate) quasi 4 milioni di persone sono afflitte da patologie invalidanti su una popolazione di 47 milioni di abitanti.

«Non superare la crisi a spese dei più deboli», «Handicap SOS», gli slogan più ricorrenti della manifestazione in cui ha risuonato il secco "no" che accompagnato al simbolo delle forbici è diventato il simbolo della protesta contro i tagli. Il governo spagnolo intende risparmiare sette miliardi di euro all'anno nel settore della sanità, attraverso la riduzione dei fondi e delle sovvenzioni alle Regioni, responsabili del bilancio.

«Noi disabili abbiamo sempre avuto una vita dura ma ora ci troviamo in una situazione particolarmente difficile, sull'orlo del collasso» ha spiegato il presidente del Cermi sottolineando che «ci è stato negato il diritto di essere assistiti e di essere indipendenti, come tutti gli altri».

«Un interesse vitale per noi» gli ha fatto eco uno dei disabili che hanno partecipato alla manifestazione. «Siamo soffocati: il nostro assegno di sostegno di 520 euro è stato ridotto a 80 euro», si è lamentata la madre di due ragazzi autistico di 15 e 16 anni, ricordando che per assistere i figli non può lavorare. Contro i tagli alla sanità - e la previsione di privatizzare le strutture ospedaliere - martedì si mobiliteranno nuovamente anche gli operatori del settore: 75.000 dipendenti della sanità pubblica che dopo un primo sciopero di 48 ore la settimana scorsa, sono stati chiamati dalle loro organizzazioni a uno sciopero a oltranza.