Il voto
- Subject: Il voto
- From: serena sartini <serena20 at libero.it>
- Date: Thu, 8 Nov 2012 14:50:26 +0100 (CET)
IL VOTO: l’inganno democratico.
Cosa fare?
di Serena Sartini
Ottobre 2012
Io non voto per il bluff della democrazia.
Il ricatto morale su
cui si fonda e rafforza il Sistema è il voto.
Il Sistema è costituito
dall'intreccio di interessi e profitti frutto
della connivenza tra "politica", potere economico e
informazione di
potere -; il Sistema ha un
unico punto debole strutturale che paradossalmente coincide con il punto
forte che lo alimenta e lo rigenera: IL VOTO.
Il voto è una delega in bianco che consente al
politico di entrare a far
parte del Sistema finalizzato alla
spartizione dei profitti che la "politica" gli garantisce
insieme ai LEGITTIMATI
PRIVILEGI.
Non è per caso che le "promesse" vengono formulate, da ogni
parte, in
campagna elettorale, contenute in programmi puntualmente
disattesi nel corso della legislatura.
Ciascuno può mettere in atto un efficace tentativo di
delegittimare questo
-Sistema di negazione della Democrazia-, con una scelta di
disobbedienza
civile di rinuncia al "diritto" di voto; contestualmente agire POLITICAmente operando
scelte di consumo che condizionino l'economia,
diffondendo idee avanzate e
lungimiranti , principi e valori nuovi,
manifestando, scrivendo, protestando con forza in forma apartitica e
aconfessionale, organizzandosi lontano dagli ingranaggi del potere
centrale, creando alternative di vita Democratica attraverso la RETE.
Il voto, in qualunque direzione vada, è la dinamica che
perpetua il Sistema, che ne alimenta gli effetti devastanti
soprattutto
sule categorie ed esistenze più deboli.
Il
passo successivo alla propria presa di coscienza è l'organizzazione.
Una scelta in coscienza, di
disobbedienza civile parte
individualmente, è una personale
scelta etica e come tutte le scelte con fondamento etico è senza
presupposti di certezza di riuscita ma attuata con l’obiettivo di
rifiutare la violenza, rifiutare la
mistificazione e l'inganno. L’inganno
sta proprio nel “diritto” di voto che nel tempo è diventato avvallo del
sistema democratico che non esiste. Ci siamo assuefati alla
visione miope degli schieramenti senza
riuscire a vedere, riconoscere ed aborrire il sistema.
Dalla coscienza individuale si passa a quella collettiva perchè la scelta di non votare di chi milita quotidianamente per obiettivi di giustizia sociale non si identifica con il qualunquismo ma si traduce in azione di POLITICA VERA FUORI DALLE MURA DORATE DELLO STATO PADRONE
Chi crede nel doveroso esercizio del diritto di non voto
motiva pubblicamente la propria scelta divulgandone le profonde ragioni
tentando l'organizzazione e la RI-organizzazione a cominciare dalla
figura del soggetto politico:
CHE AGISCE ESCLUSIVAMENTE IN FORMA DI VOLONTARIATO, PROPONENDO UN
RIVOLUZIONAMENTO IN QUESTO SENSO DELLE DINAMICHE OPPORTUNISTICHE DELLA
"POLITICA".
Non è questa la democrazia, non lo è
affatto, non abbiamo nessun potere, nessun diritto reale se non la "libertà" - questa si che
ci viene accordata!- di eleggere chi il potere lo prende per se in ogni sua
forma.
“In -Aldo Capitini - di Giacomo Zanga, a proposito dei COS-centri di orientamento sociale, Ignazio Silone scrive
"..l'antagonismo
tra società e stato...il solo che possa aprire una nuova prospettiva storica,
creando u nuovo dinamismo sociale al posto di quello esurito nella lotta delle
classi. Riuscira alla società di recuperare le funzioni ora usurpate dallo
stato burocratico e centralizzato? Questo significa principalmente sostituire
le attuali relazioni autoritarie, costrittive, passive con relazioni
umane autentiche e responsabili:"
nota dell'autore:
"Con questo obiettivo e scopo sorsero i COS che restano nella storia italiana come un modello da ammirare e, un giorno forse non lontano, da recuperare. I Cos furono boicottati dai partiti, cominciando dai più grossi (DC e PCI) che ovviamente scorgevano in quel decentramento, in quell'autentica integrale democrazia un pericolo per i loro vantaggi e la loro stessa sussistenza.”
nota della scrivente:
Attualmente siamo 57.000.000 di individui e la Rete è lo strumento con cui organizzare una Democrazia Diretta consapevoli della forza della PROGRESSIONE GEOMETRICA, del contatto e della diffusione in tempo reale delle idee senza intermediari.
Cosa fare? Usare la RETE per organizzarsi e NON VOTARE
serena sartini Rimini serena20 at libero.it
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