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[Resistenza] Report dal FSU “Da Taranto alla Val Susa " - Intervista ad Arundhati Roy
- Subject: [Resistenza] Report dal FSU “Da Taranto alla Val Susa " - Intervista ad Arundhati Roy
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Sat, 15 Sep 2012 02:41:10 -0700 (PDT)
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Partito dei Comitati di Appoggio
alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
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e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
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Newsletter del 15.09.2012
REPORT DEL TAVOLO TEMATICO “DA TARANTO ALLA
VAL SUSA COME DIFENDERE SALUTE E AMBIENTE GARANTENDO UN LAVORO SICURO PER
TUTTI”, TENUTO IL 5 SETTEMBRE A NAPOLI ALL’INTERNO DEL FORUM SOCIALE URBANO
Segretaria
Federale Campana del Partito dei CARC
email:
campaniacarc at libero.it sito: www.carc.it
Napoli, 10.09.12
Il
tavolo è stato promosso da Resistenza
(mensile del Partito dei CARC) e da Contropiano
(rivista della Rete dei Comunisti) all’interno del Forum Sociale Urbano che
numerose reti e associazioni hanno organizzato dal 3 al 7 settembre a Napoli -
in alternativa al socialmente inutile ed economicamente oneroso (per le tasche
dei contribuenti) VI Forum Mondiale Urbano dell’ONU-Habitat - per sviluppare
una riflessione collettiva su un altro modello di società, che metta al centro
il diritto all’abitare, la difesa dei beni comuni, la necessità di uno sviluppo
ecosostenibile, la lotta contro le grandi opere, la democrazia partecipativa.
Quante Ilva ci sono nel nostro paese? Cosa unisce la lotta
di Taranto a quella della Val di Susa e quali le prospettive di entrambe? E’
possibile spezzare la spirale disoccupazione-condizioni di lavoro poco
sicure-devastazione dell’ambiente combinando lavoro, ambiente e città vivibili,
salute e diritti? Come e chi può farlo? Che ruolo possono svolgere i sindacati
conflittuali, i movimenti come quello NO TAV e dei disoccupati, le reti per la
sicurezza sul lavoro, coordinamenti come il quello NO Debito? Queste le domande
su cui si è incentrato il tavolo che è
stato introdotto e moderato da Fabiola
D’Aliesio (Segretaria della Federazione campana e membro della Direzione
Nazionale del P. CARC) e a cui sono intervenuti, nell’ordine, Franco Rizzo (operaio dell’Ilva, ex
delegato FIOM e Rls, membro del Comitato
Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti), Giorgio
Cremaschi (ex presidente del Comitato Centrale Fiom, promotore dell’Area
programmatica Opposizione Organizzata CGIL, membro del Comitato No Debito), Alberto Perino (portavoce del movimento
NO TAV- in collegamento telefonico), Fabrizio
Tomaselli (membro dell’Esecutivo nazionale USB e del Comitato No Debito), Michele Franco (redattore di Contropiano), Manuela Maj (direttrice di Resistenza
e membro della Direzione Nazionale del P.CARC), Antonio Musella (membro del Laboratorio Insurgencia ed esponente di
Global Project), Gino Monteleone
(esponente del movimento dei disoccupati organizzati napoletani); non hanno
invece potuto essere presenti, per impegni lavorativi e problemi logistici,
Mirko Pusceddu, ex operaio ThyssenKrupp ed esponente dell’associazione Legami
d’Acciaio né Alessandra Arezzo, della Rete nazionale sicurezza sul lavoro.
Nel seguito riportiamo i passaggi principali
degli interventi (che sono disponibili anche in versione integrale nel video
report realizzato dalla sezione Napoli Centro del
P.CARC). [leggi tutto]
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CONTRO L’ATTENDISMO! PER LA COSTITUZIONE DEL
COMITATO DI SALVEZZA NAZIONALE!
La crisi del
capitalismo si aggrava di giorno in giorno, in tutti i campi. Le manovre e le
contorsioni delle istituzioni del sistema imperialista mondiale, ultima la
“grande decisione” annunciata il 6 settembre dal capo della BCE, Mario Draghi,
non fanno che aggravarla: tappano un buco da una parte, ma ne aprono uno più
grande in un’altra. Il risultato è che prolungano la vita del sistema
capitalista e peggiorano le condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari
dei paesi imperialisti e dei paesi oppressi.
Nel nostro paese oggi
il compito prioritario è la costituzione del Governo di Blocco Popolare e, da
subito, la formazione di un Comitato di Salvezza Nazionale che mobiliti le
organizzazioni operaie e popolari in un’impresa unitaria per iniziare a far fronte
subito almeno agli effetti più gravi della crisi. A questo compito persone che
godono di larga fiducia e di seguito tra le masse popolari obiettano che le
masse sono arretrate, mancano di orientamento, non sono disposte a combattere.
Con questo giustificano la loro condotta attendista. E questa non solo non
eleva la coscienza delle masse popolari ma frena il dispiegamento della loro
combattività e le abbandona all’arretratezza.
Contro queste
posizioni attendiste diffondiamo il testo preparato per i partecipanti a un
corso sul Manifesto-Programma
del (n)PCI tenutosi a Pistoia nei mesi
scorsi, nell’ambito del quale si era posta la questione della “arretratezza
delle masse popolari” che è emersa anche in alcuni interventi al tavolo
tematico del 5 settembre a Napoli.
CONCEZIONE
COMUNISTA DEL MONDO
Il Partito dei CARC sta conducendo sul
territorio nazionale corsi di formazione, cioè corsi dove si illustra in
dettaglio e in modo completo la concezione del mondo e il metodo che fondano e
alimentano la rivoluzione che costruiamo, cioè il processo avviato per fare
dell’Italia un nuovo paese socialista. Con questo, il movimento comunista
internazionale fa breccia e irrompe in un nuovo terreno, quello dei paesi
imperialisti, dove fino a oggi non è ancora riuscito a vincere.
I corsi hanno interessato i massimi organi
dirigenti (i problemi vanno risolti a partire dalla testa), quindi il resto del
Partito, e le altre organizzazioni che condividono obiettivo, concezione, linea
e strategia del (nuovo) Partito comunista italiano (la “carovana” del (n)PCI).
Oggi la portiamo a soggetti esterni al Partito.
Infatti noi stiamo trattando una concezione del mondo, e non “il punto
di vista del Partito dei CARC sulla situazione e cosa secondo questo Partito
sarebbe utile fare”. Non è tempo di opinioni, di ipotesi e di verbi
condizionali. In quanto concezione del mondo, e non del (n)PCI o di qualcun
altro, riguarda il mondo e quindi chiunque lo abita. Riguarda la storia del
mondo per come si è sviluppata, dice come potrà essere fatta da ora in poi e
dice chi la fa e la farà. Noi la proponiamo a chi è interessato o interessata a
conoscerla, perché verifichino se è cosa che fa al caso loro, se è lo strumento
e l’arma che cercano.
Già cinque corsi di formazione sono stati o sono
svolti in Toscana a partire dal maggio scorso. Uno lo stiamo svolgendo a
Pistoia. Come in altri corsi, in questo molte cose interessanti vengono in
luce. Tra le tante, una è quella che esponiamo di seguito. Vale per chi è demoralizzato
dalla “scarsa combattività delle masse” e contro gli opportunisti che si
nascondono dietro la “scarsa
combattività delle masse”, la “arretratezza
delle masse”. [leggi tutto]
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INTERVISTA AD ARUNDHATI ROY
Diffondiamo la
traduzione di un’intervista ad Arundhati Roy,
scrittrice indiana nota a livello internazionale e anche in Italia,
fatta da una radio di New York nel novembre scorso. Non solo perché parla della
devastazione ambientale progettata da grandi compagnie industriali nelle
foreste dell’India centrale (contro cui Greenpeace ha già raccolto più di
50.000 firme: http://www.junglistan.org/act), di qualcosa di
simile, cioè, a quello contro cui le masse popolari lottano anche nel nostro
paese, dalla Val di Susa a Taranto. Ma anche perché mostra come
un’intellettuale progressista affronta in modo aperto e non pregiudiziale il
nuovo movimento comunista che sta nascendo e tratta temi in discussione nel
movimento progressista internazionale e anche italiano, come quello su violenza
e non violenza (tanto più interessante il suo giudizio sull’argomento dato che
scrive dall’India, terra di Gandhi).
Arundhati Roy parla
ai sinceri democratici, ai progressisti, alle persone di sinistra del nostro
paese: se sono veramente dalla parte delle masse popolari è l’ora delle scelte coraggiose.
L’intervista è stata
tratta da Red Front, quadrimestrale politico del Nepal, n.1, maggio 2012.
P.CARC – Settore
delle Relazioni Internazionali
Intervista
Il movimento maoista in India: Arundhati Roy
Nel
2009 viene annunciata l’ “Operazione Battuta di caccia” e le azioni delle
compagnie minerarie aumentano il loro valore. E poi qualcosa come 200.000 unità
paramilitari con armi pesanti cominciano a penetrare nella foresta.
Free Speech
Radio News, 17 novembre 2011
FSRN: Nelle foreste rurali dell’India le imprese minerarie e
le milizie statali hanno lanciato un assalto violento ai guerriglieri maoisti e
alle comunità tribali senza terra. L’attivista
e scrittrice Arundhati Roy ha trascorso settimane coi combattenti maoisti nella
zona del conflitto, e il tempo che ha passato là è il soggetto di un nuovo
libro chiamato “Camminando con i compagni”[1].
E’ un resoconto di prima mano sul lato nascosto dell’economia globale e un’analisi
di un movimento armato che dura ormai da molto tempo e che spesso è compreso
male.
Ci raggiunge da New York.
Arundhati Roy, benvenuta a FSRN.
ARUNDHATI ROY: Grazie a voi, davvero.
FSRN: cominciamo col parlare della regione dove sei stata,
Dantekaranya, in India. Descrivi il posto e la gente che ci vive.
AR: E’ una specie di larga striscia di foresta ininterrotta,
abitata principalmente da varie tribù indigene. L’area che ho visitato era
abitata principalmente dalla tribù dei Gonds. Qui da 30 anni si trova una
specie di movimento maoista incipiente, che proprio ora sta emergendo in maniera
significativa perché il governo indiano ha ceduto gran parte di questa foresta,
i fiumi, le montagne e tutto a diverse multinazionali che ci vogliono costruire
dighe, acciaierie e raffinerie d’alluminio. In India ci sono in totale circa
100 milioni di indigeni seriamente minacciati, la cui vita è veramente appesa a
un filo.
FSRN: Tu parli degli accordi, accordi formali, che sono
stati fatti fra queste multinazionali e il governo indiano. Una di queste
compagnie che opera nella regione si chiama Vedanta. Puoi dirci qualcosa su
questa compagnia e su come opera nel territorio?
AR: Vedanta non si trovava esattamente nella regione che ho
visitato. Ci sta arrivando ora. Ma ha firmato importanti accordi sulle miniere
di bauxite nello stato di Orissa. Vedanta è una delle più importanti società
del mondo. E’ quotata alla borsa di Londra. Il capo vive nella casa che apparteneva allo scià dell’Iran. Scava
miniere dove vivono queste tribù indigene, i Dongria, i Gonds. Ed è una delle
compagnie minerarie più spietate del mondo, direi. Il processo di estrazione
della bauxite e la sua trasformazione in alluminio sono effettivamente uno dei
processi più tossici al mondo. L’alluminio ha una posizione quasi centrale nell’industria
degli armamenti. Quindi, trattandosi di un processo così tossico, l’Europa e l’America
l’hanno “esportato” in paesi come l’India. Ma il processo richiede talmente
tanta acqua e tanta elettricità e crea talmente tanti rifiuti che dove s’installa
una raffineria d’alluminio l’intero ambiente è devastato. Vedanta è una delle
compagnie, ma ce ne sono molte altre. [leggi tutto]
[1] Il documento è stato
tradotto in italiano pubblicato dalla Casa Editrice Rapporti Sociali di Milano
nel luglio 2010.
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
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