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[Resistenza] Dalla sentenza della Corte Europea sulla legge 40 all’Ilva di Taranto, l’Alcoa e la Carbosulcis
- Subject: [Resistenza] Dalla sentenza della Corte Europea sulla legge 40 all’Ilva di Taranto, l’Alcoa e la Carbosulcis
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- Date: Sun, 2 Sep 2012 11:13:10 -0700 (PDT)
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Milano 02.09.2012
Dalla sentenza della Corte Europea
sulla legge 40 all’Ilva di Taranto, l’Alcoa e la Carbosulcis
A fine agosto la Corte Europea per i
diritti dell’uomo, pronunciandosi sul ricorso presentato da una coppia, ha bocciato
le legge 40 sulla procreazione assistita e condannato lo Stato italiano a
risarcirla per danni morali e a pagare le spese legali. Non è una novità: altre
16 volte la legge 40 è stata impugnata e tutte le sentenze si sono concluse con
la condanna dello Stato e la dichiarazione di incostituzionalità della legge.
Se messa in un contesto più ampio, quest’ultima condanna è particolarmente
istruttiva. Andiamo per ordine.
Il Vaticano ha diretto la
formazione del governo Monti in stretta combinazione con le istituzioni degli
imperialisti europei. E’
palese, per dirne una, che in ottobre (già prima che Berlusconi facesse il suo
“passo indietro”) il cardinale Bagnasco convocò le forze e gli esponenti che
poi avrebbero dato vita al nuovo governo. E ricordate le “indiscrezioni” a
proposito delle pressioni della Merkel su Napolitano? Per farla breve, il
governo Monti è il risultato dell’accordo del Vaticano con le istituzioni dei
banchieri e dei grandi capitalisti europei per formare un governo più
autorevole tra la borghesia imperialista italiana e internazionale, un governo
più forte, capace di imporre alle masse popolari i sacrifici voluti dalla
comunità internazionale degli speculatori e dei guerrafondai che la banda
Berlusconi non riusciva a imporre. Contemporaneamente
però il rafforzamento delle istituzioni europee lede gli interessi del
Vaticano: non potrebbe più avere le licenze, le immunità, le esenzioni fiscali,
i privilegi, i monopoli e il potere attuali in un’Italia inglobata in una
federazione europea. Ebbene dopo lo scontro sul mancato inserimento dello IOR
nella white list dell’UE (è di luglio la pubblicazione del rapporto di
Moneyval, la divisione del Consiglio d’Europa che valuta i sistemi
antiriciclaggio: Vaticano e IOR ancora poco trasparenti), la sentenza della
Corte Europea sulla legge 40 getta altra benzina sul fuoco. Ed è
un’altra gatta da pelare per Monti che prende tempo: “il governo farà ricorso
contro la sentenza” annuncia per bocca del ministro della Salute Balduzzi (che forse
considera il calvario a cui la legge 40 costringe le migliaia di famiglie uno
strumento di salute!). Monti come Arlecchino: servo di due padroni che vanno e
sempre più andranno in rotta di collisione. E’ una delle tare, probabilmente la
principale, che mina il governo Monti e la sua autorevolezza nel consesso dei
poteri forti, che quindi trafficano per trovare una soluzione di ricambio.
“(Il Signore Dio) Alla donna disse: moltiplicherò
i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli, sarai sotto la
potestà del marito ed egli ti dominerà”, parola di Bibbia (Genesi, Libro 3). E’
una delle “perle” della concezione, della morale e dei precetti reazionari,
antiquati e bigotti di cui la legge 40 è frutto. Sono la concezione, la morale
e i precetti promossi dal Vaticano e dalla Chiesa, un’istituzione residuata dal
medioevo che la borghesia ha riciclato in funzione reazionaria e anticomunista,
a puntello del suo dominio sulle masse popolari (anche se personalmente i
borghesi, dal crapulone Berlusconi al santo Casini, si guardano bene dal
seguirne concezione, morale e precetti: è roba buona per il “popolino”!).
“Il Vaticano è il centro orientatore
di una struttura mondiale di alcune centinaia di quadri che dirigono moralmente
milioni di persone; è il centro di una rete internazionale di relazioni
politiche e di manovre e intrighi politici; è il centro di una rete mondiale di
proprietari immobiliari, di palazzinari e di speculatori finanziari, di banche
e assicurazioni, di consorzi di aziende sanitarie, scolastiche e di altri
servizi e un paradiso fiscale. Tra tutti i paesi, l’Italia ha la disgrazia di
essere la base territoriale più ravvicinata di tutte le sue operazioni” (da “Il
futuro del Vaticano”, Ed. Rapporti Sociali). E’ la fonte dell’inquinamento
materiale e morale del nostro paese, è “l’anomalia italiana”.
La Repubblica
Pontificia è quello che rende l’Italia
diversa dagli altri paesi imperialisti (la cosiddetta “anomalia italiana”). 150 anni fa la borghesia italiana sotto l’egida della monarchia
dei Savoia ha unificato il paese e costruito lo Stato italiano eliminando tutte
le altre corti salvo la Corte
pontificia con la sua Chiesa, un’istituzione medievale con poteri universali
(in particolare in Europa) retta da una dinastia secolare con a capo il Papa, a
cui ha solo tolto il territorio. Questo ha facilitato la conservazione nel
nostro paese di altri centri di potere, a partire dalle organizzazioni
criminali che avevano una loro base territoriale (mafia, camorra, n’drangheta).
Fino alla fine della Seconda
guerra mondiale la Corte
pontificia aveva condiviso la direzione del paese con la monarchia dei Savoia.
Quando quest’ultima fu travolta dalla complicità con il fascismo la Corte pontificia è diventata
il governo di fatto, irresponsabile, occulto e di ultima istanza che dirige il
governo ufficiale della Repubblica: sceglie o comunque approva i capi del
governo, ha voce in capitolo nella carriera e nella designazione degli alti
esponenti di ogni settore della burocrazia statale, decide degli indirizzi
generali dell’attività di governo (come in tempi recenti ha detto apertamente
Bossi, “in Italia non si governa senza il Vaticano”). La Repubblica Pontificia
si è affermata grazie alla forza degli imperialisti USA (che comunque si
impiantarono stabilmente in Italia anche con proprie strutture: agenzie
politiche e spionistiche, basi militari, agenti, ecc.), alla disperazione della
borghesia italiana debilitata dalla sconfitta del fascismo e alla convergenza
delle organizzazioni criminali. Ma soprattutto perché, anziché guidare le masse
popolari a continuare la lotta per instaurare un nuovo ordinamento sociale
conforme ai loro interessi, il PCI diretto da revisionisti moderni capeggiati
da Togliatti presentò il nuovo regime come un regime fondato sul potere
popolare, accettò di fare della Costituente e della redazione della
Costituzione il terreno principale dello scontro tra le classi oppresse e le
vecchie classi dominanti (che così guadagnarono tempo per consolidare le
proprie posizioni di forza fino a poter disattendere le promesse e gli impegni
scritti nella Costituzione, che quindi restarono lettera morta salvo quelli
imposti con dure lotte dalle masse popolari), liquidò via via la forza politica
e militare che la classe operaia e le masse popolari avevano raggiunto con la
lotta partigiana culminata nella Resistenza contro i nazifascisti (1943-1945).
Oltre al governo di fatto del nostro
paese, la Corte
pontificia è alla testa di un’istituzione (la Chiesa cattolica romana) che ha propri interessi
particolari, contrapposti a quelli degli altri gruppi della classe dominante,
di tipo economico (è infatti al centro di una rete mondiale di proprietà
immobiliari, di speculazioni finanziarie, di banche e assicurazioni, ecc.),
persegue in Italia e nel mondo obiettivi
legati al mantenimento della sua egemonia ideologica e morale sulle
masse popolari (che costituisce la fonte principale del suo potere), è
riconosciuta come Stato dalla maggior parte dei governi del mondo con tutti i
privilegi riservati alle rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri.
In Italia non c’è campo in cui non sono in
gioco importanti interessi della Chiesa e del Vaticano. Il sistema bancario,
assicurativo e finanziario, il regime fiscale, la destinazione della spesa
pubblica, la proprietà e l’uso dei suoli (piani regolatori), il patrimonio
artistico, il sistema scolastico, sanitario e assistenziale, il turismo, le
comunicazioni, le carriere nella Pubblica Amministrazione, ecc.: sono tutti
settori in cui chi formula leggi e regolamenti e chi è addetto al controllo
della loro applicazione deve fare attenzione a non ledere gli interessi della
Chiesa e deve venire incontro alle sue richieste. Se si aggiungono la ricerca
scientifica, la legislazione matrimoniale, il diritto di famiglia e tutto
quanto attiene la sfera della sessualità, si incomincia ad avere un’idea della
misura in cui la Chiesa
condiziona lo Stato, del motivo per cui la Pubblica Amministrazione
in Italia è notoriamente corrotta, inefficiente, irresponsabile, prepotente con
i deboli e debole con i potenti più che negli altri paesi imperialisti,
dell’origine della debolezza e delle tendenze parassitarie della borghesia
italiana. Si aggiunga infine che magistratura e forze dell’ordine devono
chiudere uno e anche due occhi ogni volta che hanno a che fare con organi e membri
della Chiesa o del Vaticano. Chi si chiede perché da sempre ogni governo in
Italia proclama la lotta all’evasione fiscale che regolarmente resta lettera
morta, ha qui la sua risposta. Lo stesso vale per cento altre deficienze e lati
oscuri della Pubblica Amministrazione e per molti “misteri” del nostro paese (Resistenza n. 9, Approfondimento sul Repubblica Pontificia e putrefazione del
regime DC- dalle bozze di Tesi per il III Congresso del P. CARC)
Ce lo abbiamo noi. Sta a Roma, dentro
Roma, e governa il paese intero. Il governo ufficiale è solo un reggente. Chi
crede che questo non incida sull’autorevolezza di qualunque governo chiamato a
dirigere il paese? Il principale motivo per cui i poteri forti europei fanno
buon viso a cattivo gioco (cioè ammantano di autorevolezza l’ennesimo governo
di burattini del Vaticano) sta nel fatto che la sola forza che estirperà questo
cancro dal nostro paese è anche quella che spazzerà via loro: il movimento
comunista.
Qualcuno a questo punto si domanderà cosa c’entra
la legge 40 con l’Ilva di Taranto, l’Alcoa e la Calbosulcis. C’entra
e tanto. Come governo di fatto (anche se non ufficiale) il Vaticano con la sua
Chiesa è responsabile del marasma in cui versa il paese. Per quello che fa e
per quello che non fa pur disponendo dei mezzi (risorse, influenza, relazioni,
ecc.) per fare. Vi ricordate nel 2005 quando ci fu il referendum per abrogare
la legge 40? In tutto il paese le parrocchie diventarono centri di
orientamento, mobilitazione e organizzazione di massa (non fu un caso isolato:
Eluana Englaro, legge 194, coppie di fatto, diritti degli omosessuali) per far
saltare il quorum al referendum. Ebbene a Taranto non ha fatto niente del
genere per impedire la strage di persone e la devastazione del territorio che
si consuma da 50 anni a questa parte. Al contrario, mentre partecipava
allegramente e alla grande alla spartizione dei profitti estorti da padron
Riva, ha usato i mezzi a sua disposizione per distogliere la popolazione
dall’organizzarsi e lottare per mettervi fine … rassegnarsi all’inferno in
terra in nome del paradiso nel regno dei cieli ( vedi articolo de il manifesto del 21.08.12 “Il patto
d’acciaio tra patron Riva e la chiesa cattolica tarantina”). Un discorso
analogo vale per l’Alcoa e la Carbosulcis.
Ogni volta che qualche politicante o sindacalista complice
sospira che mancano i soldi per fare questo o quell’altro nell’interesse delle
masse popolari, sbattiamogli in faccia la marea di soldi che ogni anno passano
dalle casse dello Stato a quella del Vaticano e della Chiesa o che non entrano
a causa dell’ “occhio di riguardo” di cui godono: ultima in ordine di tempo
l’esenzione dall’IMU!
Dobbiamo impedire che il Vaticano e la Chiesa si lavino le mani del
marasma in cui hanno cacciato le masse popolari del nostro paese, della sorte
dei milioni di disoccupati ed emarginati che la Repubblica Pontificia
ha creato e sta creando nel nostro paese, della sorte di miseria, umiliazione,
galera e morte a cui la Repubblica Pontificia condanna centinaia di
migliaia di immigrati.
-
Denunciare il ruolo della Chiesa e le sue
implicazioni non solo nei “misteri e scandali” che costellano la storia del
nostro paese, ma anche e soprattutto in tutto quello che rende difficile,
miserabile e amara la vita delle masse popolari.
-
Fare delle proprietà, delle risorse e dei mezzi
di cui dispone la Chiesa
il bersaglio delle rivendicazioni e
delle mobilitazioni popolari per appropriarsi direttamente dei beni e servizi a
cui la crisi blocca l’accesso.
-
Far emergere con forza e chiarezza le responsabilità
del Vaticano nel marasma in cui si trova il nostro paese, per quello che fa e per quello che non fa pur
avendo i mezzi per fare.
-
Mettere a contribuzione ogni esponente della
Chiesa cattolica per attuare la parola d’ordine “un lavoro utile e dignitoso
per tutti”, non a fare carità, beneficenza ed elemosine (che concorrono a
mantenere una parte della popolazione nella posizione di emarginati), ma a
organizzare attività produttive e servizi: o faranno qualcosa di utile o
finiranno smascherati e isolati.
Cacciare
il governo del Vaticano e dei banchieri europei: è necessario e possibile!
Costituire
un governo di emergenza composto da persone di fiducia delle organizzazioni
operaie e popolari e deciso a dare attuazione pratica alla parola d’ordine “un
lavoro utile e dignitoso per tutti”, anche a costo di andare contro le regole e
gli interessi dei vertici della Repubblica Pontificia e i diktat dell’UE, della
BCE e del FMI!
Fare
del nostro paese una “Repubblica fondata sul lavoro”
Abolire
il debito pubblico (tutelando i risparmi delle masse popolari)
Spezzare
il velo di segreti, omertà e complicità dietro cui gli esponenti delle classi
dominanti oggi concertano alle spalle e contro le masse popolari
Abolire
i privilegi di cui il Vaticano e la
Chiesa godono (Concordato e Patti Lateranensi con le
successive modifiche, 8 per mille, esenzioni fiscali, immunità, le mille
prestazioni di fatto della Pubblica Amministrazione al Vaticano e alla sua
Chiesa, ecc. )
Liberarsi
del protettorato USA e delle interferenze degli imperialisti europei e dei
gruppi sionisti
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