No Tav, sviluppo e civilizzazione, rom



No Tav, sviluppo e civilizzazione, rom

Il 6 luglio comincia il processo a 46 No Tav accusati di aver partecipato
alla resistenza allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena il
27 giugno 2011 e all'assedio al fortino del 3 luglio. Tre di loro sono
ancora in carcere dal 26 gennaio, quando scattò l'operazione della Procura
torinese.
Il giudice dell'udienza preliminare deciderà del rinvio a giudizio e sulle
imputazioni proposte dal GIP.
Ore 9 presidio al Tribunale di Torino (l'udienza preliminare è porte chiuse).

Approfondimenti e interviste qui

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Bravi Ragazzi per un pogrom. Alle radici del razzismo contro i rom

Riprendiamo, dal sito di Radio Blackout, questo articolo sulle radici
profonde del razzismo contro i rom
Nei giorni scorsi la polizia ha arrestato due ultras juventini accusandoli
per il pogrom che lo scorso dicembre mandò in fumo le miserabili baracche
dove vivevano i rom nel quartiere Le Vallette di Torino.
I due arrestati sono del gruppo “Bravi Ragazzi”, una delle poche
formazioni ultas juventine di sinistra.
La notte del 17 dicembre, interviste e approfondimenti qui

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Nostalgia del futuro. Una riflessione su sviluppo e civilizzazione

Il vertice di Rio sullo sviluppo sostenibile è divenuto lo spunto per una
riflessione a tutto campo sui concetti di sviluppo, civilizzazione,
sostenibilità ambientale.
Il fallimento del vertice di Rio sulla terra era un evento annunciato: chi
ancora nutrisse illusioni sulla capacità e volontà dei governi di
rimediare ai disastri di cui sono responsabili si metta il cuore in pace.
Parimenti inutili i contro forum, che in maniera sempre più stanca, da
Porto Alegre a Rio, tentato di comporre ricette alternative, ma finiscono
con il riprodurre un piccolo milieau di specialisti della politica o, se
si preferisce, dell’umanitario e del sociale, spesso avulsi da quel
radicamento territoriale delle lotte in cui si po’ giocare la scommessa di
mettere un po’ di sabbia nell’ingranaggio che stritola il pianeta e,
soprattutto, chi ci vive. A stento.
Il filo del ragionamento si è poi dipanato intorno alla critica
primitivista della civilizzazione, malata di una malattia culturale che
ciclicamente investe l’occidente, la nostalgia di un futuro primitivo,
arcadico, archetipico nel suo immaginare un’età dell’oro attingibile solo
alla fonte dei desideri.
Frutto di un’etnologia fantastica, che non trova sostegno né nelle
ricostruzione storica delle società primitive né nell’analisi comparativa
sui primitivi contemporanei.

ascolta la chiacchierata con Salvo Vaccaro

http://anarresinfo.noblogs.org