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[Resistenza] Saluto all’Assemblea di ALBA
- Subject: [Resistenza] Saluto all’Assemblea di ALBA
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Fri, 29 Jun 2012 06:12:20 -0700 (PDT)
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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454
e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
Milano 29.06.2012
Saluto
all’Assemblea di ALBA
Il Partito dei
CARC saluta l’Assemblea di ALBA e i suoi partecipanti. L’azione
intrapresa da ALBA per la costituzione di un centro promotore di una
proposta politica che faccia fronte al disastro e degrado del nostro
Paese, una proposta politica che ha al centro la costituzione di un
vero e proprio Comitato di Liberazione Nazionale, è positiva.
La sosteniamo e invitiamo a sostenerla.
È una
strada concreta per fermare la devastazione economica, ambientale e
morale in cui ci trascina il sistema finanziario internazionale. Il
documento programmatico proposto all’Assemblea dice che “il
modello capitalista si sta dimostrando la più pericolosa arma
di distruzione di massa mai sperimentata dall’uomo ed i suoi
effetti rappresentano le principali minacce con cui la maggior parte
della popolazione planetaria è oggi costretta a convivere”.
Questa dichiarazione impegna tutti, e quindi anche ALBA, a
individuare e costruire un modello nuovo, un altro mondo non solo
possibile ma necessario. Solo indirizzandosi con determinazione,
scienza e fiducia in questa direzione un soggetto politico è
nuovo, ed è punto di riferimento per i lavoratori, per le
donne, per i giovani, per tutte le masse popolari del nostro paese.
Essere nuovo oggi significa rompere con le regole e le norme di
quelli che ci hanno portato in questo disastro, con i programmi dei
partiti di centro destra e centro sinistra che si sono alternati al
potere degli ultimi 20 anni.
La rinascita
economica, politica e morale del nostro Paese è interamente in
mano nostra, e si svolge a partire da qui e da ora.
In mano
nostra: è
completamente fuorviante richiedere a chi ha generato e genera la
crisi di porvi rimedio, e credere possa farlo. La soluzione della
crisi è e sarà opera delle Organizzazioni Operaie e
delle Organizzazioni Popolari, dei sinceri democratici e progressisti
che si uniscono non solo e principalmente per fare fronte agli
effetti più devastanti della crisi, per parare questa o quella
misura, ma che si propongono di mettersi alla testa per costruire un
nuovo governo che mette al centro gli interessi dei lavoratori e
delle ampie masse, l’ambiente e i beni comuni. Alla situazione di
emergenza democratica e sociale bisogna rispondere con misure
straordinarie e di emergenza. Noi diciamo che a questione all’ordine
del giorno è la costituzione di un governo di emergenza
popolare.
Questi soggetti
già oggi, cioè a partire da qui e ora, come
proposto in una delle mozioni avanzate all’Assemblea, possono
unirsi in Comitato di Liberazione Nazionale, in una struttura con
caratteristiche di Governo Ombra, che inizia ad agire per conto e a
nome delle organizzazioni democratiche e popolari.
ALBA già
ha il programma oggi necessario per invertire il corso degli eventi,
e può e deve chiamare le altre organizzazioni e movimenti
democratiche e progressiste (dalla Fiom, ai Comitati No Debito ai No
TAV) a coordinarsi per condurre battaglie e campagne comuni.
Quali
proposte? “I livelli occupazionali da “pieno impiego” e un
lavoro decente per tutti e tutte, anche per coloro che ne sono
esclusi/e …[cose che] possono essere perseguite solo nella
prospettiva di una radicale conversione produttiva degli impianti
esistenti, indirizzandoli a processi e prodotti compatibili con la
salvaguardia dell’ambiente, nei settori portanti di una necessaria
conversione ecologica di tutto il sistema economico” Questo dice il
documento programmatico.
Le
proposte corrispondono alle misure che il Governo di Emergenza,
quello che il nuovo Partito Comunista Italiano ha chiamato Governo di
Blocco Popolare, adotterà a partire dalla sua costituzione. Le
misure sono sei:
1.
Assegnare
a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti
alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve
essere chiusa).
2.
Distribuire
i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi
collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e
democraticamente decisi.
3.
Assegnare
ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in
cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per
una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della
società (nessun lavoratore deve essere licenziato, ad ogni
adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere
emarginato).
4.
Eliminare
attività e produzioni inutili o dannose per l’uomo o per
l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti.
5.
Avviare
la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità
alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione.
6.
Stabilire
relazioni di solidarietà, collaborazione o scambio con gli
altri paesi disposti a stabilirle con noi.
Queste misure pongono le
premesse per relazioni sociali nuove, basate sulla partecipazione, la
solidarietà, il superamento delle differenze tra donne e
uomini, tra giovani e adulti.
“L’umanità
non ha bisogno di accrescere indiscriminatamente e illimitatamente la
produzione di beni e servizi, ma di selezionare quali beni e servizi
produrre, di decidere quanti sono necessari per una vita dignitosa di
tutti i suoi membri al più alto livello di civiltà oggi
raggiunto, di decidere come produrli nel modo più rispettoso
dell’ambiente e delle risorse e anzi migliorando l’ambiente del
Pianeta, di decidere come ripartire tra i suoi membri il lavoro
necessario per la produzione, col risultato che lavorando tutti,
tutti avranno tempo ed energia da dedicare anche all’organizzazione,
alla progettazione e alla gestione della vita sociale e delle
operazioni produttive e no, al controllo sulle attività dei
dirigenti e degli organismi (trasparenza), all’istruzione, alla
cultura, al turismo, alla ricerca, al divertimento, alle relazioni
sociali e al riposo” (Comunicato del Comitato Centrale del nuovo
PCI, 8 maggio 2012).
Il Partito dei
CARC condivide integralmente le parole del nuovo PCI, e le porta in
questo consesso come espressione di una coincidenza di idee tra il
nuovo movimento comunista italiano e quanto di meglio ALBA esprime.
Il futuro è
integralmente in mano nostra. Dipende da noi, dipende da voi.
Ponetevi apertamente come forza di cambiamento, come forza di
governo, assumete la responsabilità di attuare quello che è
nell’ordine delle cose per fermare la catastrofe che incombe.
Sarete così punto di riferimento e avrete l’appoggio e la
forza delle migliaia di Organizzazioni Operaie e Organizzazioni
Popolari che si moltiplicano in Italia, che vogliono prendere in mano
il loro destino e il loro futuro, che vogliono farla finita con la
classe politica putrida, con il clero parassitario la cui cappa
incombe sul nostro paese da secoli.
Siamo immersi
in una fase storica speciale e ci attendono compiti speciali. Da noi,
da voi e da quanti non vogliono soccombere nel fango, nella
disperazione e nella miseria dipende il corso che prenderanno gli
eventi. Noi auspichiamo che possiate portare all’opera di
rinnovamento il migliore contributo, vi auguriamo successo pieno ed
esprimiamo la nostra volontà a collaborare e lavorare con voi
e con tutti quanti osano sognare e costruire un nuovo mondo.
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
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