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[Resistenza] Processo contro la carovana del (nuovo)PCI: la Corte d’Assise di Bologna decide… di non decidere
- Subject: [Resistenza] Processo contro la carovana del (nuovo)PCI: la Corte d’Assise di Bologna decide… di non decidere
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- Date: Sun, 6 May 2012 00:05:23 -0700 (PDT)
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Partito dei Comitati
di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
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e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
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Processo contro la carovana del (nuovo)PCI
la Corte d’Assise di Bologna decide… di non decidere e rinvia
il processo al 19 settembre 2012!
L’udienza del 2
maggio è iniziata con 40 minuti di ritardo e subito dopo l’appello il
Presidente della Corte Leonardo Grassi ha rinviato il processo al 19 settembre
prossimo senza neanche pronunciarsi sulle eccezioni preliminari sollevati dai
nostri avvocati nell’udienza
dell’8 febbraio. Le motivazioni? Degli evidenti pretesti:
- l’assenza di un
avvocato, che aveva in precedenza comunicato di poter essere presente solo dalle
h. 13.00 e a cui il Presidente della Corte due giorni prima aveva risposto che
non avrebbe rinviato l’udienza già fissata, che avrebbe atteso le h. 13.00 per
iniziare l’eventuale dibattimento e nel frattempo si sarebbe pronunciato sulle
eccezioni preliminari sollevate dagli avvocati l’8 febbraio,
- l’assenza di uno
dei testimoni dell’accusa, un agente della DIGOS di Modena che si trovava in
congedo ordinario… salvo che la
Corte non si è ancora pronunciata sull’ammissione dei
testimoni né di quelli citati dall’accusa né di quelli citati dalla difesa.
Il Tribunale di
Bologna tira per le lunghe, rimanda di 5 mesi e decide di non decidere. Non sa
che pesci pigliare, vista l’inconsistenza dell’inchiesta su cui si fonda il
processo? Cerca di fiaccarci con viaggi a vuoto e i connessi costi di
trasporto, giorni di lavoro persi, spese per gli avvocati?
Vedi l’intervista
al Segretario nazionale del Partito dei CARC.
Ma per noi non è stato un viaggio a
vuoto! Numerose le persone che si sono
avvicinate al presidio in piazza del Nettuno, hanno chiesto informazioni, ci
hanno dato la loro solidarietà: abbiamo raccolto 50 firme all’appello “NO
alla messa fuori legge dei comunisti”, venduto 40 copie di Resistenza, diffuso un migliaio di volantini e fatto una tessera
simpatizzante a un giovane studente. Nei comizi abbiamo chiamato a
organizzarsi, coordinarsi e lottare per cacciare il governo dei professori
milionari, installato con un golpe bianco, che sta facendo carte false per
soddisfare le pretese del Vaticano, degli speculatori, dei banchieri e dei
grandi capitalisti sulla pelle delle masse popolari e costituire un governo di
emergenza delle organizzazioni operaie e popolari: un governo espressione degli
interessi popolari che attui la parola d’ordine “un lavoro utile e dignitoso
per tutti” ed elimini almeno gli effetti più gravi della crisi con misure
d’emergenza anche a costo di passare sopra gli interessi e le regole dei poteri
forti italiani e internazionali. Il presidio è stata l’occasione per denunciare
il ricorso crescente alla repressione e alla limitazione delle libertà
democratiche e per chiamare alla solidarietà con chi è attaccato dalle forze
dell’ordine e dai Tribunali: dai tre pastori sardi del MPS che sempre il 2
maggio sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Civitavecchia, a Giorgio Rossetto,
militante no TAV detenuto nel carcere di Saluzzo che da aprile è sottoposto a
censura per “istigazione alla ribellione” di altri detenuti, al Fuoriluogo di Bologna che
recentemente è stato oggetto di un’azione di sabotaggio ai danni dell’auto di
un loro compagno.
Non sono mancate neanche questa volta le provocazioni e
le intimidazioni da parte di CC, polizia e DIGOS di Bologna: in Tribunale prima
hanno cercato di ostacolare l’ingresso di parenti e compagni nell’aula
dell’udienza, poi hanno sollevato un polverone perché uno degli imputati
indossava una maglietta con la scritta “no alla persecuzione dei comunisti -
stop al giudice Giovagnoli” e segnalato il “reato” al Presidente della Corte
(che ha liquidato la faccenda dicendo di fare un verbale per la Procura; nei pressi del
presidio hanno fermato per controllo e
identificazione tre compagni del P-CARC che stavano affiggendo manifesti di
propaganda dell’Assemblea Nazionale del P-CARC che si terrà il 12 maggio a
Napoli,
ma li hanno rilasciati quando sono sopraggiunti altri compagni che si sono
messi a fare un comizio per strada contro gli abusi perpetrati dalle forze
dell’ordine, l’anonimato di cui si avvalgono e per lo scioglimento del VII
Reparto Mobile di Bologna [leggi il dossier Copwatching].
Proseguiamo la lotta per porre fine al processo per
270bis contro la carovana del (nuovo)PCI! No alla messa fuori legge del
comunismo!
Rafforziamo la
vigilanza democratica: smascheriamo e denunciamo agli abusi delle forze
dell’ordine! Solidarietà ai compagni che il 25 settembre saranno processati
sempre a Bologna con l’accusa di aver collaborato alla costruzione del sito
“Caccia allo Sbirro” promosso dal (nuovo)PCI!
La solidarietà è un’arma!
Rispondiamo alla repressione delle Autorità contro il movimento di resistenza
delle masse popolari con l’estensione, il rafforzamento e la moltiplicazione
della solidarietà di classe: facciamo ricadere sui loro piedi il macigno che
hanno sollevato!
Dai processi contro
la carovana del (nuovo)PCI agli arresti contro i NO TAV, dai processi contro
gli anarchici del Fuoriluogo agli arresti per il 15 ottobre fino alle inchieste
contro il Movimento dei Pastori Sardi: costruiamo un fronte comune di lotta
alla repressione e di solidarietà con i compagni colpiti!
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
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