[Resistenza] Processo contro la carovana del (nuovo)PCI: la Corte d’Assise di Bologna decide… di non decidere



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Milano 03.05.2012


Processo contro la carovana del (nuovo)PCI
la Corte d’Assise di Bologna decide… di non decidere e rinvia il processo al 19 settembre 2012!
 
L’udienza del 2 maggio è iniziata con 40 minuti di ritardo e subito dopo l’appello il Presidente della Corte Leonardo Grassi ha rinviato il processo al 19 settembre prossimo senza neanche pronunciarsi sulle eccezioni preliminari sollevati dai nostri avvocati nell’udienza dell’8 febbraio. Le motivazioni? Degli evidenti pretesti:
- l’assenza di un avvocato, che aveva in precedenza comunicato di poter essere presente solo dalle h. 13.00 e a cui il Presidente della Corte due giorni prima aveva risposto che non avrebbe rinviato l’udienza già fissata, che avrebbe atteso le h. 13.00 per iniziare l’eventuale dibattimento e nel frattempo si sarebbe pronunciato sulle eccezioni preliminari sollevate dagli avvocati l’8 febbraio,
- l’assenza di uno dei testimoni dell’accusa, un agente della DIGOS di Modena che si trovava in congedo ordinario… salvo che la Corte non si è ancora pronunciata sull’ammissione dei testimoni né di quelli citati dall’accusa né di quelli citati dalla difesa.
Il Tribunale di Bologna tira per le lunghe, rimanda di 5 mesi e decide di non decidere. Non sa che pesci pigliare, vista l’inconsistenza dell’inchiesta su cui si fonda il processo? Cerca di fiaccarci con viaggi a vuoto e i connessi costi di trasporto, giorni di lavoro persi, spese per gli avvocati?
 
Vedi l’intervista al Segretario nazionale del Partito dei CARC.
   
Ma per noi non è stato un viaggio a vuoto! Numerose le persone che si sono avvicinate al presidio in piazza del Nettuno, hanno chiesto informazioni, ci hanno dato la loro solidarietà: abbiamo raccolto 50 firme all’appello “NO alla messa fuori legge dei comunisti”, venduto 40 copie di Resistenza, diffuso un migliaio di volantini e fatto una tessera simpatizzante a un giovane studente. Nei comizi abbiamo chiamato a organizzarsi, coordinarsi e lottare per cacciare il governo dei professori milionari, installato con un golpe bianco, che sta facendo carte false per soddisfare le pretese del Vaticano, degli speculatori, dei banchieri e dei grandi capitalisti sulla pelle delle masse popolari e costituire un governo di emergenza delle organizzazioni operaie e popolari: un governo espressione degli interessi popolari che attui la parola d’ordine “un lavoro utile e dignitoso per tutti” ed elimini almeno gli effetti più gravi della crisi con misure d’emergenza anche a costo di passare sopra gli interessi e le regole dei poteri forti italiani e internazionali. Il presidio è stata l’occasione per denunciare il ricorso crescente alla repressione e alla limitazione delle libertà democratiche e per chiamare alla solidarietà con chi è attaccato dalle forze dell’ordine e dai Tribunali: dai tre pastori sardi del MPS che sempre il 2 maggio sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Civitavecchia, a Giorgio Rossetto, militante no TAV detenuto nel carcere di Saluzzo che da aprile è sottoposto a censura per “istigazione alla ribellione di altri detenuti, al Fuoriluogo di Bologna che recentemente è stato oggetto di un’azione di sabotaggio ai danni dell’auto di un loro compagno.

Non sono mancate neanche questa volta le provocazioni e le intimidazioni da parte di CC, polizia e DIGOS di Bologna: in Tribunale prima hanno cercato di ostacolare l’ingresso di parenti e compagni nell’aula dell’udienza, poi hanno sollevato un polverone perché uno degli imputati indossava una maglietta con la scritta “no alla persecuzione dei comunisti - stop al giudice Giovagnoli” e segnalato il “reato” al Presidente della Corte (che ha liquidato la faccenda dicendo di fare un verbale per la Procura; nei pressi del presidio hanno fermato per  controllo e identificazione tre compagni del P-CARC che stavano affiggendo manifesti di propaganda dell’Assemblea Nazionale del P-CARC che si terrà il 12 maggio a Napoli, ma li hanno rilasciati quando sono sopraggiunti altri compagni che si sono messi a fare un comizio per strada contro gli abusi perpetrati dalle forze dell’ordine, l’anonimato di cui si avvalgono e per lo scioglimento del VII Reparto Mobile di Bologna [leggi il dossier Copwatching].
 

Proseguiamo la lotta per porre fine al processo per 270bis contro la carovana del (nuovo)PCI! No alla messa fuori legge del comunismo!
 
Rafforziamo la vigilanza democratica: smascheriamo e denunciamo agli abusi delle forze dell’ordine! Solidarietà ai compagni che il 25 settembre saranno processati sempre a Bologna con l’accusa di aver collaborato alla costruzione del sito “Caccia allo Sbirro” promosso dal (nuovo)PCI!
 
La solidarietà è un’arma! Rispondiamo alla repressione delle Autorità contro il movimento di resistenza delle masse popolari con l’estensione, il rafforzamento e la moltiplicazione della solidarietà di classe: facciamo ricadere sui loro piedi il macigno che hanno sollevato!
 
Dai processi contro la carovana del (nuovo)PCI agli arresti contro i NO TAV, dai processi contro gli anarchici del Fuoriluogo agli arresti per il 15 ottobre fino alle inchieste contro il Movimento dei Pastori Sardi: costruiamo un fronte comune di lotta alla repressione e di solidarietà con i compagni colpiti!
 
 
 


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RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE

Cordiali saluti dalla redazione di:
RESISTENZA

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