[Resistenza] Amministrative del 6 e 7 maggio: le prime elezioni dopo il golpe bianco Monti – Napolitano



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Comunicato DN del 3.05.2012

Amministrative del 6 e 7 maggio: le prime elezioni dopo il golpe bianco Monti – Napolitano

Possiamo usarle per rafforzare la lotta per cacciare il governo illegale e illegittimo di Monti,  per costruire amministrazioni locali di tipo nuovo, per sviluppare il coordinamento e il protagonismo e alimentare nelle organizzazioni operaie e popolari l’obiettivo di costruire un loro governo d’emergenza

Il 6 e 7 maggio 7 milioni di persone sono chiamate al voto in 1.014 comuni (il 12,5% del totale), di cui 28 capoluoghi di provincia (L’Aquila, Catanzaro, Parma, Piacenza, Gorizia, Frosinone, Rieti, Genova, La Spezia, Como, Monza, Isernia, Alessandria, Asti, Cuneo, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani, Lanusei, Oristano, Agrigento, Palermo, Trapani, Lucca, Pistoia, Belluno e Verona).
E’ vero che in questa tornata elettorale non sono coinvolte le principali città del paese, ma per il contesto in cui si svolgono assumono un alto valore politico.
1. Data la natura illegale e illegittima del governo Monti (l’accordo realizzato con l’ausilio di Napolitano tra la corte vaticana e la criminalità organizzata, su richiesta della BCE) e date le manovre occulte per sabotare le elezioni politiche del 2013 (scandali, inchieste, guerra per bande: dal caso Lusi allo scandalo Lega); dato il sostegno che i principali partiti borghesi danno a questo golpe bianco e dato il loro ruolo parassitario, clientelare, antipopolare, le elezioni amministrative di maggio sono uno degli strumenti per dare una legnata a PD, PdL, UdC che sostengono apertamente il governo reazionario di Monti,  per darla anche ai partiti e ai politicanti della finta opposizione e per alimentare la crescente ingovernabilità nel paese.  
2. Data la crisi politica che contrappone Amministrazioni Locali al governo centrale e che crea una situazione di generale ingovernabilità (introduzione dell’IMU e disobbedienza fiscale sono solo l’ultima dimostrazione di questa tendenza), dato il ruolo che possono assumere le Amministrazioni Locali per fare fronte agli effetti della crisi, le amministrative di maggio sono uno strumento per favorire e sviluppare il processo di costruzione, la lotta per, amministrazioni locali di emergenza (amministrazioni che operano al servizio degli interessi delle masse popolari e che si oppongono agli arbitri, alle imposizioni, alle rapine del governo centrale, delle autorità della Repubblica Pontificia, delle banche e degli speculatori). Si tratta di spingere in avanti, con maggiore determinazione e lungimiranza, l’entusiasmo con cui sono state accolte in tutto il paese le elezioni di sindaci in rottura con le cricche del PD e del PdL (De Magistris e Pisapia a Napoli e a Milano, Zedda a Cagliari). Quelle esperienze dimostrano, in positivo, che le organizzazioni operaie e popolari hanno la forza, se si coordinano e si mobilitano su un obiettivo comune, di imporre la loro volontà al corso delle cose. Quelle esperienze dimostrano anche, in negativo, che le elezioni sono un passaggio, un mezzo, uno strumento e non un fine. A Milano e a Napoli le stesse organizzazioni operaie e popolari che hanno permesso la vittoria di Pisapia e De Magistris devono oggi combattere affinché quelle amministrazioni rompano con i poteri forti, si assumano la responsabilità politica di realizzare ciò per cui sono state elette. Quanto più le elezioni di maggio saranno il terreno per eleggere candidati indipendenti, progressisti e popolari, tanto più si affermerà nel paese una corrente positiva fra amministratori locali disposti a rompere i vincoli, le norme, gli usi e le consuetudini della Repubblica Pontificia e a costruire amministrazioni locali di tipo nuovo.
3. Data la rabbia diffusa, la delusione, il “vento dell’antipolitica” (come lo chiamano terrorizzati i commentatori borghesi) la prospettiva di un alto astensionismo esiste. Ed è sicuramente una risposta comprensibile ma sbagliata al degrado materiale e morale del politicantismo borghese. Le elezioni di maggio sono una grande occasione per rafforzare il protagonismo popolare, la mobilitazione e lotta contro la crisi e le misure del governo: IMU e carovita, privatizzazioni e mercificazione dei servizi, tagli allo stato sociale, smantellamento delle pensioni e dei diritti dei lavoratori dipendenti, salassi ai lavoratori autonomi, speculazioni ambientali e del territorio… su ognuno e da ognuno di questi aspetti le masse popolari si organizzano e si mobilitano dalla Val Susa alla Sicilia. In questo contesto il “voto di protesta” o “l’astensione di protesta” non hanno senso, le elezioni sono invece un’occasione per alimentare e favorire autorganizzazione, coordinamento, reti… è significativo in questo senso che siano fiorite praticamente ovunque liste civiche, autonome, indipendenti. Un fenomeno, queste liste, iniziato in sordina alcuni anni fa come testimonianza di terzietà dai due poli principali e che in relativamente poco tempo è diventato una caratteristica di vitalità, di attivismo, di protagonismo popolare da nord a sud.
 
Il nostro intervento
Visto il valore delle amministrative del 6 e 7 maggio e delle strade che aprono per rafforzare il campo delle masse popolari, abbiamo impostato la nostra battaglia elettorale sui temi “generali” che in ogni Comune in cui partecipiamo alle elezioni (come candidati in liste civiche) abbiamo tradotto nel concreto, nella situazione specifica.
- Un lavoro utile e dignitoso. Non è vero che in Italia non c’è lavoro e che le aziende devono chiudere e delocalizzare. C’è un sacco di lavoro da fare, c’è lavoro per tutti, italiani e immigrati, c’è bisogno del lavoro di tutti. Di un lavoro utile: per produrre e realizzare quello che serve realmente alle famiglie, alla vita collettiva, alla tutela e al miglioramento dell’ambiente, al progresso in ogni campo della vita sociale. E dignitoso: sicuro, rispettoso della salute, dell’integrità e della sicurezza dei lavoratori. Le conoscenza, i mezzi e le forze per farlo ci sono, in molti campi esistono già progetti, piani, proposte e se non ci sono è del tutto possibile elaborarli.
- Le Amministrazioni locali devono affermare gli interessi della maggioranza della popolazione e le esigenze collettive sopra gli interessi di cricca e le imposizioni del governo centrale. Sotto gli occhi di tutti e nel cuore di milioni di persone c’è il movimento NO TAV, esempio di come gli interessi di un pungo di speculatori vengono imposti con ogni mezzo, anche con la militarizzazione del territorio, anche con la violenza, oltre che con menzogne e propaganda di guerra. Questo esempio si può estendere a livello nazionale (Beni comuni, gestione delle risorse e patrimonio pubblico, politiche per il lavoro, riforma delle pensioni, tasse – l’IMU è l’alternativa alla tassazione dei grandi patrimoni di Vaticano, banchieri e speculatori…) e si può tradurre in centinaia di grandi e piccoli esempi a livello locale.
- trasparenza e controllo popolare. Trasparenza degli atti della Amministrazione Comunale: bandire i segreti, gli accordi sottobanco, le intese su cui prosperano e di cui si avvalgono le Organizzazioni Criminali, gli affaristi, il clero e gli arrampicatori sociali. In particolare si tratta di rendere pubblici in modo organico, chiaro, veritiero, comprensibile a chiunque e da tutti consultabile e verificabile: 1. l’inventario del patrimonio di beni mobili (comprese le partecipazioni in aziende, le aziende controllate, gli enti, ecc.) e immobili e come vengono utilizzati (affittati a chi, a che titolo e con che canone), gli appalti, i concorsi, ecc.; 2. l’inventario delle spese del Comune per le risorse umane: assessori, consiglieri, collaboratori, dirigenti e manager, tecnici, professionisti, membri degli staff… e quanto ognuno di loro guadagna complessivamente, indicando gli altri emolumenti che percepisce per incarichi di vario tipo, per pensioni, vitalizi, ecc. In questo lavoro seguire il principio di partire dall’alto (dirigenti e consulenti, grandi proprietà, proprietà commerciali della Chiesa che non pagano utenze, beni di lusso, grandi appropriazioni indebite e grandi truffe) ed evitare accuratamente la confusione, l’egualitarismo insensato e lo scaricabarile su piccoli privilegi e / o piccole truffe (che serve solo a fomentare la guerra fra poveri).
- La prospettiva: costruire un governo di emergenza popolare per il paese. Quanto più un’amministrazione comunale adotta un atteggiamento sano, positivo, propositivo, persegue con coraggio e determinazione la discontinuità con le passate amministrazioni, concepisce il suo ruolo come uno strumento per promuovere la partecipazione e il protagonismo popolare e rompe con la concezione che l’amministrazione è un tentacolo locale del governo centrale e dei poteri forti, tanto più le amministrazioni locali assumono un ruolo importante per creare le condizioni necessarie a costruire un governo delle organizzazioni operaie e popolari a livello nazionale.
 
Indicazioni di voto
Sulla base di questi obiettivi e del lavoro svolto nei mesi scorsi, la Direzione Nazionale del nostro Partito  indica di votare e far votare
- a Sesto San Giovanni (MI) la Lista Civica per Sesto (programma)
- a Parma la lista Parma Bene Comune (intervista su Resistenza – il programma)
- a Pistoia la lista Per un’Altra Pistoia con la preferenza a Cristian Boeri, segretario della sezione del nostro Partito (il programma)
- a Carrara la lista Carrara Bene Comune e preferenza a Enrico Ricci, segretario della sezione Francini di Massa
- a Frosinone la lista Frosinone Bene Comune
- a Pozzuoli (NA) la Lista civica popolare per i Beni Comuni e preferenza a Giorgio Rollin, della sezione di Quarto e Presidente della Consulta Giovanile (intervista)
- a Gallipoli (LE) la lista Tutto Cambia ed Enzo Coriciulo, presidente dell’associazione dei pescatori "NOI CI SIAMO" (il programma)
- a Torre del Greco (NA) la lista della Federazione della Sinistra e preferenza a Daniele Ciano, membro della sezione di Ercolano del nostro Partito
- nelle altre città e province votare le liste che sono espressione delle forze più nettamente schierate e mobilitate nella lotta contro la crisi dei padroni e che si propongono di raccogliere, organizzare e mobilitare le organizzazioni operaie e popolari a difendere i loro interessi, che si schierano apertamente contro il piano di lacrime e sangue della borghesia e quei candidati che, per il ruolo che svolgono nella lotta contro la crisi e per le caratteristiche degli organismi che li appoggiano hanno, costituiscono i promotori della linea di costruzione di amministrazioni locali di nuovo tipo e i possibili promotori e componenti del governo di emergenza, anche se non ne sono consapevoli o sono contrari a questa prospettiva.
 
Al di là dell’esito elettorale e dal numero di voti raccolti, queste liste e questi aggregati devono continuare la loro battaglia e le loro attività dopo le elezioni per portare avanti il programma che metta al centro gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari, la valorizzazione dei beni comuni e dell’ambiente, per costruire un nuovo mondo.
 
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione,
RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE

Cordiali saluti dalla redazione di:
RESISTENZA

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