I No Tav protestano in carcere: Tobia trasferito per punizione



I No Tav protestano in carcere: Tobia trasferito per punizione

Giovedì 9 febbraio. Il No Tav non si arresta. Nemmeno in carcere. Alle
Vallette martedì scorso quattro dei No Tav arrestati il 26 gennaio per le
giornate di lotta e di resistenza del 27 giugno e del 3 luglio hanno
protestato attivamente contro la cancellazione delle ore di “socialità”
concesse dall’amministrazione penitenziaria.
La vendetta non si è fatta attendere: questa mattina l’anarchico Tobia
Imperato è stato trasferito nel carcere di Cuneo.
Secondo quanto scrivono i quotidiani La Stampa e CronacaQui direttori e
secondini delle carceri di mezza Italia non vorrebbero i detenuti No Tav,
perché sono diventati punto di riferimento per gli altri prigionieri e la
situazione, già incandescente per il sovraffollamento, rischia di dilagare
in proteste più ampie.

Un motivo in più per essere in tanti alla manifestazione del 25 febbraio
da Bussoleno a Susa – dove gli anarchici sociali promuovono uno spezzone
rosso e nero.

Di seguito la lettera dalle Vallette di Tobia Imperato e Giorgio Rossetto
sulla protesta di martedì 7 febbraio:

A tutti i compagni/e
Vogliamo farvi sapere che ieri, mentre si svolgeva il concerto davanti al
carcere, noi abbiamo dato corso a una protesta contro le pesanti
condizioni di agibilità interna.
Al detenuto spettano, per disposizione ministeriale, 4 ore d’aria. In più
sono concesse 2 ore di socialità, in cui i detenuti dovrebbero, appunto,
socializzare tra loro.
Fino a poco tempo fa in queste ore venivano aperte le celle e si poteva
passeggiare nel corridoio o, volendo, entrare in un’altra cella.
Ultimamente ci fanno uscire e, dopo un quarto d’ora, ci fanno entrare
nelle celle in cui vogliamo stare.
In questi giorni d’emergenza freddo è impossibile uscire all’aria anche
perché i cortili sono invasi dalla neve e non si sono attrezzati con
scarpe adatte. Se non vai all’aria ti obbligano a stare chiuso in cella.
Ieri sera, nella nostra sezione le condizioni sono state inasprite. Invece
di aprire tutte le celle contemporaneamente venivano aperte una alla
volta, ti portavano alla cella che volevi e ti richiudevano nuovamente.
Quando ci hanno aperto noi (Tobia e Giorgio) siamo rimasti in corridoio
rifiutando di farci nuovamente rinchiudere. Allora han provato a metterci
contro gli altri, dicendo che fino a quando noi eravamo in corridoio non
avrebbero più aperto a nessuno. Dopo esserci consultati con gli altri
detenuti, abbiamo deciso di non desistere.
Dopo un po’ di minacce, hanno chiamato la squadretta, composta da mezza
dozzina di agenti nerboruti, con il chiaro intento di intimidirci. Al
nostro netto rifiuto di rientrare in cella, ci hanno presi di peso e
sbattuti dentro, senza però usare violenza.
Dopo una decina di minuti siamo stati convocati dal Direttore che, con
modi gentili e molto paternalismo si lamentava che era la terza protesta
di questo tipo che avevano messo in atto.
Noi, dopo aver precisato che non volevamo favori ne privilegi personali,
abbiamo presentato a nome di tutti i detenuti della sezione una serie di
richieste di agibilità minima.
Il direttore ha risposto che ci avrebbe riflettuto sopra e ci avrebbe
fatto sapere.
Adesso stiamo valutando il da farsi.
Come i banchieri cercano di far pagare la crisi ai lavoratori, in carcere
si cerca di far pagare il sovraffollamento ai detenuti. Vengono
progressivamente ridotte le dotazioni (detersivi, carta igienica, ecc.) e,
con la scusa di maggiori difficoltà di gestione, gli spazi di agibilità.

La lotta non si fermerà.
i detenuti del 26 gennaio 2012
Giorgio e Tobia

Per chi volesse scrivere, inviare telegrammi di solidarietà a Tobia questo
è l’indirizzo del carcere:
Tobia Imperato
Casa Circondariale
via Roncata 75,
12100 Cuneo

Per informazioni e approfondimenti: http://anarresinfo.noblogs.org