Fwd: Primarie, candidati e laicità
- Subject: Fwd: Primarie, candidati e laicità
- From: Khay Khay <khay at arciliguria.it>
- Date: Thu, 9 Feb 2012 10:26:13 +0100
Da: Paola Pierantoni <paola_pierantoni at libero.it>
Date: 09 febbraio 2012 08:29
Oggetto: Primarie, candidati e laicità
A: Paola Pierantoni <paola_pierantoni at libero.it>
Care amiche e cari amici,
Ho ricevuto ora dalla associazione “Genova laica” (http://www.genovalaica.it/) un’interessante documentazione: le risposte dei cinque candidati alle primarie del centro sinistra ad un questionario molto dettagliato predisposto dalla associazione UAAR (http://www.uaar.it/) sul tema della laicità. Il questionario, rispetto a temi generali, chiama in causa quelle che possono essere responsabilità e scelte delle amministrazioni locali. Chiunque sia interessato ai temi della laicità può ricavare da questa documentazione interessanti spunti di valutazione, in vista delle primarie di domenica. Seguono:
- Le domande del questionario e le relative risposte dei candidati
- In coda la lettera con cui Roberta Pinotti motiva le sue non risposte
Buona lettura. Anche se un po’ lunga è molto interessante. E, se posso rivolgervi un invito, non mancate di andare a votare domenica!
Un caro saluto
Paola Pierantoni
I CANDIDATI ALLE PRIMARIE RISPONDONO AI QUESITI UAAR
Genova, 5 febbraio 2012
Le problematiche connesse alla laicità delle pubbliche istituzioni sono molto sentite dai cittadini, un po’ meno dai nostri rappresentanti istituzionali che spesso devono fare i conti con l’ingerenza delle organizzazioni religiose, prima fra tutte quella cattolica, che insistono nel chiedere il riconoscimento di privilegi soprattutto economici.
Sebbene il Comune di Genova abbia finora dimostrato un atteggiamento di minore sudditanza rispetto ad altri comuni italiani, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti ritiene che l’obbiettivo di una vera separazione tra Stato e Chiesa sia ancora lontano dall’essere raggiunto.
Siamo consapevoli che la laicità delle pubbliche istituzioni rappresenti soltanto un aspetto nella gestione di un Municipio, ma rappresenta un punto fondamentale sulla base del quale è possibile valutare l’indipendenza della pubblica amministrazione dal potere clericale, una misura della effettiva separazione tra Stato e Chiesa come prescritto dalla Costituzione.
Con il proposito di fornire ulteriori elementi di valutazione nella scelta del proprio candidato agli elettori del centrosinistra che domenica 12 febbraio si recheranno alle urne per eleggere con le primarie il loro candidato sindaco, il circolo UAAR di Genova ha proposto ai candidati un questionario attinente la laicità delle istituzioni.
Nonostante Roberta Pinotti ci abbia annunciato due volte una risposta al questionario, nulla è pervenuto, lo spazio delle sue risposte rimane quindi vuoto. Con questo comunicato stampa intendiamo rendere pubbliche le risposte ricevute.
Il circolo UAAR di Genova non parteggia per nessuno dei candidati, non dà indicazioni di voto e lascia al giudizio dei lettori interessati agli argomenti proposti la valutazione delle risposte fornite.
Di seguito le domande con le relative risposte:
1) E' favorevole alla verifica della destinazione d'uso delle proprietà immobiliari riconducibili alle confessioni religiose al fine del pagamento dell'imposta comunale sugli immobili? Cosa ne pensa dell’esenzione per le attività “non esclusivamente commerciali” di cui godono le confessioni religiose?
Angela Burlando
Sono favorevole alla verifica della destinazione d' uso finalizzata al pagamento dell' ICI.
Marco Doria
Ho avuto modo di esprimermi sul tema. Sono assolutamente favorevole a una verifica puntuale delle destinazioni d’uso degli immobili riconducibili alle confessioni religiose al fine del corretto pagamento dell’imposta comunale sugli immobili. Esiste una chiara ambiguità della normativa nazionale che deve essere al più presto modificata e intendo sollevare il problema con la massima forza. Tale ambiguità consente di non pagare imposte sugli immobili dovute: ciò non è accettabile per ragioni di equità e anche, dato il momento, per ragioni di assoluta necessità della finanza pubblica.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Sono favorevole alla verifica della destinazione d’uso delle proprietà immobiliari delle confessioni religiose al fine di un corretto pagamento dell’imposta comunale. Penso inoltre che la definizione “non esclusivamente commerciale” sia ambigua e che il legislatore dovrebbe cambiarla.
Marta Vincenzi
Sono talmente favorevole alle verifiche delle destinazioni d’uso che le ho sempre fatte e continuo a farne (esempio: contenzioso con Maristi, parrocchia di Boccadasse, Parrocchia di San Siro di Nervi)
In relazione alla esenzione per gli immobili non esclusivamente commerciali delle confessioni religiose, ribadisco quanto già espresso in altra occasione: dovrebbe essere consentito ai Comuni di definirne lo stato reale alla luce della conoscenza del territorio, piuttosto che limitarsi ad applicare una norma ambigua
2) In Liguria le legge regionale obbliga il comune a finanziare l'edilizia di culto consegnando alle Chiese il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria. Ne è a conoscenza? Il Comune di Genova nel 2011 ha corrisposto 106.904,92 euro alle confessioni religiose quali quote dei contributi per oneri di urbanizzazione secondaria riscossi nel 2010. Lo sa che l'Arcivescovo di Genova nell'ultima richiesta ha dichiarato un numero di fedeli superiore al numero degli abitanti di Genova? In un periodo di ristrettezze economiche, non pensa che questi soldi potrebbero essere diversamente utilizzati? E' disponibile ad adoperarsi affinché venga modificata tale legge regionale
Angela Burlando
Credo che sia necessaria una chiarezza legislativa in modo da evitare incomprensioni. Conosco bene la legge regionale. Ne ero al corrente. Mi pare strano che un arcivescovo si esponga a critiche fornendo dati di cui si può facilmente riscontrare la non veridicità.
Marco Doria
sono a conoscenza del problema. Credo che sia opportuno ragionare sulla legge regionale (sulla cui applicazione naturalmente bisogna essere assolutamente attenti, come peraltro deve essere per tutte le norme vigenti) e su sue eventuali modifiche.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Sono a conoscenza di quanto il Comune di Genova nel 2011 ha corrisposto alle confessioni religiose per oneri di urbanizzazione secondaria. Non sapevo invece che il Cardinale Bagnasco avesse dichiarato un numero di fedeli superiore agli abitanti di Genova. Penso che quei soldi potrebbero essere utilizzati diversamente indipendentemente dal fatto che la nostra città stia vivendo una pesante crisi. Si, sono disponibile ad impegnarmi per modificare la legge regionale.
Marta Vincenzi
La chiesa dichiara il numero dei fedeli dell’arcidiocesi di Genova. L’arcidiocesi comprende anche altri Comuni e non solo Genova. Ovviamente sono a conoscenza della Legge Regionale.
In quanto alla ripartizione del contributo, adottiamo un criterio proporzionale in base al peso percentuale delle varie confessioni religiose sul totale che in parte prescinde dal numero puntuale dei fedeli dichiarati, ma tiene conto, come è nelle intenzioni del legislatore regionale, del peso che hanno sul territorio. La mia opinione su un diverso utilizzo di queste risorse, finchè c’è la legge, non ha rilevanza di concretezza.
Se potessi, la cambierei.
3) Sebbene non sia possibile verificare la cifra esatta, i dati finora disponibili mostrano che lo Stato Italiano, sotto diverse voci, finanzia la Chiesa Cattolica con oltre 6 miliardi di euro all’anno (http://www.icostidellachiesa.it). In un momento di crisi in cui sono richiesti enormi sacrifici ai cittadini, non crede che alcune voci debbano essere riviste? In particolare, quale è il suo parere sulla modifica della legge sull’8x1000 per destinare alle Religioni solo la quota esplicitamente espressa?
Angela Burlando
Sì, credo proprio che vadano rivisti alcuni punti della legge relativa all' 8X1000
Credo che alla Chiesa debba andare solo la quota esplicitamente espressa.
Marco Doria
penso che sia opportuno rivedere in generale tutti i finanziamenti erogati dallo stato al fine di procedere nel modo più chiaro e trasparente. Sono assolutamente favorevole a destinare alle Religioni solo la quota 8x1000 esplicitamente espressa come a loro destinata.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Penso che lo Stato italiano spenda troppo per la Chiesa Cattolica e che vada modificata la legge sull’8x1000. Questo è tanto più urgente quando ai cittadini italiani vengono richiesti sempre maggiori sacrifici ai fini del risanamento dei conti dello Stato.
Marta Vincenzi
Sono d’accordo.
4) Cosa ne pensa del finanziamento comunale alle scuole paritarie come alternativa a quelle statali attuato in molti comuni d’Italia?
Angela Burlando
Per esprimere un parere devo conoscere bene le ragioni che determinano la scelta del finanziamento. Non mi sento di fare una valutazione generica.
Marco Doria
ritengo in via generale che ci si debba attenere al dettato costituzionale per quanto riguarda i finanziamenti alla scuola privata. Per quanto riguarda le realtà comunali non escludo a priori che possano esserci situazioni in cui scuole paritarie svolgono azione di effettiva supplenza e quindi possano ricevere finanziamenti. Obiettivo della pubblica amministrazione deve però essere quello di creare un sistema di scuola pubblica che possa rispondere pienamente alla domanda dei cittadini. Non si tocca la libertà per soggetti privati di istituire scuole e istituti di educazione “senza oneri per lo Stato” (art. 33 Costituzione).
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Penso che i soldi pubblici debbano essere investiti nella scuola pubblica, e che vada rispettata la Costituzione in base alla quale le scuole private e paritarie hanno diritto ad esistere le loro attività ma senza oneri per lo Stato.
Marta Vincenzi
Il Comune di Genova non prevede finanziamento alle scuole paritarie come alternativa a quelle statali.
Limitatamente alle scuole infanzia per i bambini da tre a sei anni, è previsto un contributo alle scuole paritarie convenzionate, laiche e religiose, per il consolidamento di un sistema educativo integrato; tale sistema ci permette di mantenere un’offerta posti nei servizi per l’infanzia pari al 100% dei bambini da tre a sei anni residenti a Genova.
5) L'ora alternativa, ossia l'attività didattica per chi non sceglie le ore di religione cattolica nella scuola pubblica, dovrebbe essere un diritto. In realtà si incontrano sempre difficoltà organizzative e spesso forme di emarginazione (anche l'UNICEF ha denunciato questa situazione). Ritiene utile istituire un osservatorio sul rispetto dei diritti di genitori e studenti relativamente all'accesso all'ora alternativa? E’ disponibile a sostenere finanziamenti comunali per progetti didattici ed educativi a sostegno degli studenti dell'ora alternativa?
Angela Burlando
Sì, ritengo utile istituire un osservatorio sull' ora alternativa. Bene per i progetti didattici a sostegno degli studenti che non seguono le lezioni di religione.
Marco Doria
Favorevole all’osservatorio. Per quanto riguarda i finanziamenti comunali dovrei verificare la reale disponibilità di risorse considerando la drammatica situazione di settori quali AMT e servizi sociali (per fare esempi eclatanti) che attirano la mia attenzione in via prioritaria.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Credo che sia utile in qualche modo verificare il rispetto dei diritti di genitori e studenti all’ora di alternativa alla religione, anche attraverso un Osservatorio. Sono d’accordo che il Comune finanzi per quanto è di sua competenza progetti didattici ed educativi a sostegno dell’ora alternativa.
Marta Vincenzi
Ritengo improprio l’intervento dei Comuni in ambiti di competenza dello Stato, che spesso agevolano la deresponsabilizzazione di ampi settori della pubblica amministrazione centrale.
6) E’ stata di recente inaugurata la sala del commiato presso il cimitero di Staglieno, l’unica disponibile in tutta Genova. Occorrerebbe avere più spazi da adibire a "sala del commiato": non solo nelle zone cimiteriali ma anche vicino ai luoghi in cui si è vissuto (ad es. preparando allestimenti su richiesta in sale presso centri civici, sociali, sportivi). Quale è il suo parere?
Angela Burlando
Sono d' accordo sull'organizzazione di altre sale di commiato in luoghi in cui la persona deceduta abbia vissuto. Mi sembra del tutto normale che ciò avvenga.
Marco Doria
Favorevole in linea di principio. Valuterei però come amministratore caso per caso la fattibilità di proposte specifiche.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Aver inaugurato la Sala del commiato presso Staglieno è stato un risultato molto importante, di cui va dato atto all’attuale amministrazione. Si può vedere come allargare questa iniziativa.
Marta Vincenzi
Si. Intanto, nel mio mandato, sono riuscita a fare la Sala del Commiato. E’ un inizio.
7) A Genova è stato istituito il registro del Testamento Biologico. E’ sua intenzione mantenerlo? E’ disponibile ad impegnarsi per favorire una legge nazionale che lo renda valido opponendosi a quella liberticida in discussione in Parlamento?
Angela Burlando
Sì, credo proprio che il registro del Testamento biologico debba essere mantenuto.
Marco Doria
ritengo il testamento biologico un fatto di grande civiltà. Intendo mantenere il Registro e intendo impegnarmi per favorire una legge nazionale degna di un paese civile, radicalmente opposta a quella in discussione in parlamento.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Sono favorevole ad una legge nazionale che renda valido il testamento biologico e che cancelli definitivamente quella in discussione in Parlamento.
Marta Vincenzi
Si. L’ho istituito e intendo mantenerlo. Sono d’accordo perché si arrivi a una legge nazionale
8) I matrimoni civili a Genova sono circa il 60% del totale. I cittadini possono utilizzare a prezzi accessibili solo la Sala Matrimoni di Corso Torino, in tempi contingentati e orari ristretti. Come già avviene in altri comuni, sosterrà l'ampliamento dell'orario ai giorni festivi e la riduzione delle tariffe presso le sale prestigiose messe a disposizione dal Comune?
Angela Burlando
Sono favorevole a rendere meno costose le sale prestigiose in cui celebrare matrimoni. Mi pare anche giusto utilizzare le stesse a prezzi più accessibili, valutando i costi effettivi del personale impiegato.
Marco Doria
non intendo complicare ad alcuno la possibilità di sposarsi. Per quanto riguarda i prezzi delle sale prestigiose messe a disposizione dal Comune credo però che sia giusto che si paghino, parendomi un modo non sbagliato di incrementare le scarse risorse a disposizione dell’ente locale.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Sono favorevole che i matrimoni civili si possano svolgere anche in sale di prestigio del Comune, a tariffe contenute e in orari non contingentati.
Marta Vincenzi
Le risorse umane ed economiche del Comune purtroppo attualmente non lo consentono.
9) In alcuni Comuni e/o circoscrizioni di altre città è stato istituito il registro delle coppie di fatto. Qual è la sua opinione a proposito? E’ disponibile ad istituirlo anche a Genova e ad adoperarsi per una legge nazionale?
Angela Burlando
L' istituzione del registro delle coppie di fatto è un punto importante del mio programma. Sì, sono d' accordo nell' istituirlo.
Marco Doria
sono favorevole al registro delle coppie di fatto. Intendo istituirlo a Genova e intendo adoperarmi per una legge nazionale in merito.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Sono disponibile ad istituire il Registro delle copie di fatto. Credo che occorra una legge nazionale.
Marta Vincenzi
Si sono convinta dell'utilità di tale Registro. Si deve lavorare sia per l'istituzione del Registro su base comunale che per una legge nazionale. Con rammarico ho dovuto constatare nel mio mandato che non c'era una maggioranza convinta in Consiglio Comunale per approvare tale iniziativa. Avrei corso il rischio di una sconfitta e di uno strascico di molte polemiche. Spero si ponga con chiarezza il tema nella prossima campagna elettorale e, soprattutto, che Genova città dei diritti produca un Consiglio Comunale all'altezza delle nuove sfide della civiltà.
10) Riti e simboli religiosi negli uffici pubblici e in orario di lavoro, benedizioni, visite pastorali, messe natalizie e pasquali, inviti da parte dei superiori a cerimonie religiose sul luogo di lavoro e in orario di servizio, esposizione di simboli religiosi negli uffici pubblici. Tutto questo anche se non esiste più la religione di Stato, e senza considerare esigenze di chi professa altre religioni e men che meno i cittadini atei e agnostici. Si impegna a rendere liberi dalla religione gli uffici pubblici e ad evitare la presenza di membri della Chiesa Cattolica ad ogni cerimonia ufficiale laica?
Angela Burlando
Gli argomenti che ponete debbono esere analizzati singolarmente, non tutti insieme.Ci sono occasioni di invito di autorità religiose che non possono essere ignorate per un discorso di buona educazione.
Cerimonie religiose ( messe pasquali e natalizie) devono essere organizzate fuori dall' orario di ufficio.
Non credo che si possa evitare la presenza di membri della Chiesa in occasioni di cerimonie pubbliche.
Credo che il buon senso oltrechè il protocollo, possa fornire consigli idonei ad ogni circostanza.
Marco Doria
la domanda mette insieme questioni diverse. Sono per un approccio laico al tema proposto lasciando che le iniziative religiose siano promosse dalle Chiese. Non ho pregiudizi e contrarietà in generale alla presenza di membri della Chiesa Cattolica a cerimonie ufficiali. Valuterei, nei limiti delle mie competenze, quando tale presenza è opportuna.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Avendo una concezione laica delle Istituzioni penso che la religione debba stare fuori dagli spazi pubblici, che in quanto tali sono di tutti, di chi crede come di chi non crede. Sono meno d’accordo sulla questione di non invitare membri della Chiesa a cerimonie ufficiali del Comune. La Chiesa è comunque parte della società in cui viviamo, espressione di valori che si possono non condividere ma che nella nostra società sono presenti e con cui occorre dialogare.
Marta Vincenzi
Negli uffici pubblici del Comune non ci sono simboli religiosi imposti già da tempo. Nelle cerimonie laiche non sono presenti membri della Chiesa. Cio' non vale per le cerimonie dedicate ai santi patroni o quando venga richiesto espressamente come nel caso di benedizioni di lapidi dalle famiglie interessate o dai promotori o da privati che inaugurano opere o in situazioni dove una parte della cittadinanza gradisca anche una cerimonia religiosa. In questi casi si segue un protocollo del cerimoniale che e' previsto dalle regole della Repubblica Italiana. Personalmente invito frequentemente anche gli esponenti di altre confessioni presenti in città.
E' un fatto culturale delicato e non risolvibile con misure impositive. Si deve procedere con rispetto di tutti e anche tenendo conto della tradizione.
11) Qual è il suo parere sulla costruzione della moschea a Genova? Come risponderebbe ad eventuali analoghe richieste di altre confessioni religiose?
Angela Burlando
Il rispetto delle diversità è un mio preciso convincimento.
Gli islamici hanno diritto a pregare nella loro moschea.
Appartenenti ad altre religiose ugualmente possono, come loro, costruire la propria chiesa
Chi non crede, ha diritto al rispetto degli altri ma non può pretendere che scompaia dal mondo ogni forma di religione.
Marco Doria
sono favorevole alla costruzione della moschea a Genova. Risponderei positivamente ad eventuali analoghe richieste di altre confessioni religiose, “senza oneri per il Comune”.
Roberta Pinotti
NON RISPONDE
Andrea Sassano
Sono favorevole alla costruzione della moschea. La libertà di religione è riconosciuta dalla Costituzione italiana.
Marta Vincenzi
Ovviamente positivo. Spero di essere giunta alla conclusione di un percorso importante di piena collaborazione con la Comunità Islamica genovese.
Abbiamo già risposto positivamente a diverse richieste e continueremo a farlo.
La lettera di Roberta Pinotti:
Gentili signori,
Ho letto con molta attenzione il questionario che mi avete inviato, le domande sono numerose e complesse e per molte di esse più che una risposta di poche righe sarebbe necessario avviare o riprendere un confronto a più voci con serenità, evitando sterili pregiudiziali. Su alcune delle questioni poste mi sono già espressa pubblicamente, valga per tutte la questione della costruzione della moschea a Genova, ma non mi sembra questo il punto essenziale, le domande e quindi le risposte messe insieme nella sostanza riguardano il tema fondamentale del rapporto tra Stato e Chiesa, si potrà convenire che siamo ben al di là di un programma di governo della città, è una questione che riguarda nel profondo l'identità degli italiani e la stessa nascita dello unità politica della nazione. Al riguardo la storia e la cronaca ci consegnano un dibattito ricco ed a volte non
privo di asprezze, ma per quanto mi riguarda, come cattolica e dirigente politico, la stella polare delle mie azioni é la Costituzione. Numerosi articoli fanno riferimento alla religione nei suoi vari aspetti, tra questi ne vorrei citare uno in particolare, l'articolo sette. E' noto che la discussione di merito
fu lunga e contrastata, ma pur partendo da culture e prassi politiche molto diverse, fu approvato con un 'ampia maggioranza, perché alla fine prevalse la saggezza politica ed il radicamento nella società dei partiti presenti in Parlamento. Certamente le leggi non sono per sempre, vanno adeguate in coerenza con i cambiamenti sociali, ma penso che nel perseguire il bene comune la cultura politica dei nostri padri costituenti, aperta al confronto nel rispetto delle convinzioni profonde delle persone, sia sempre un valido insegnamento. Cordiali saluti.
Roberta Pinotti
Rachid Khay
Arci Genova
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