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[Resistenza] I: ThyssenKrupp, la classe operaia non dimentica!
- Subject: [Resistenza] I: ThyssenKrupp, la classe operaia non dimentica!
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Wed, 7 Dec 2011 02:37:06 -0800 (PST)
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Riceviamo
e facciamo conoscere questo comunicato dell'Ass. Legami d'Acciaio onlus
(familiari ed ex operai ThyssenKrupp Torino).
"Non
dimenticare questa strage" vuol dire innanzitutto rafforzare la
lotta contro lo sfruttamento, la miseria e la morte che seminano i Thyssen, i
Marchionne e i governi Monti e Berlusconi e costruire una nuova società.
Per
uscire dalla crisi del capitalismo dobbiamo uscire dal capitalismo e instaurare
un nuovo sistema di relazioni tra gli uomini.
Impediamo che il governo Monti prosegua l’opera
affidatogli dai vertici della Repubblica Pontificia!
Avanti verso il Governo di Blocco Popolare che
acceleri la rinascita del movimento comunista e apra così la strada
all’instaurazione del socialismo!
Solidarietà ai lavoratori della Thyssen in lotta, ai compagni e alle
famiglie di tutti i morti per il profitto dei padroni!
La Direzione Nazionale del Partito dei
CARC
***********************************************
THYSSENKRUPP,
UN PRIMO PASSO VERSO LA
GIUSTIZIA:
LA CLASSE OPERAIA NON DIMENTICA!
A 4 anni dalla strage del 6 dicembre 2007
che ha barbaramente ucciso Antonio,
Angelo, Roberto, Bruno, Rocco, Rosario e Giuseppe noi famigliari ed ex
compagni di lavoro, nel giorno di ricorrenza di quella notte maledetta, non
vogliamo solo ricordarli ma denunciare e rivendicare che le morti sul lavoro
nel nostro Paese, vista la crescente crisi (che ci vogliono far credere si
risolva semplicemente ponendo al comando dei Paesi più a rischio, proprio gli
esponenti più “autorevoli”, Monti in Italia e Papademos in Grecia, di quel
sistema economico-finanziario-speculativo composto da BCE, FMI, Goldman Sachs e
grandi gruppi bancari, cioè i veri responsabili di questa crisi!) sono in
vertiginoso aumento, pari alla tenacia con cui questo sistema produttivo (e
sociale), ormai in piena agonia, si oppone, con tutte le sue forze, al declino
del proprio “ruolo storico”.
L’attacco crescente sferrato ai diritti
dei lavoratori (piano Marchionne), conquistati in anni di lotte, non fa altro
che smascherare quanti ancora si ostinano a difendere questo sistema che crea
morti sul lavoro, disoccupazione, devastazione ambientale, diversione,
intossicazione culturale, sfiducia, rassegnazione, promuove la guerra fra
poveri (lavoratori italiani contro lavoratori immigrati, uomini contro donne,
ecc.), quando il patrimonio acquisito di conoscenze e tecnologie è tale da
rendere inconcepibili (in realtà odiosi, oltreché anacronistici) i morti per
denutrizione, per malattie perfettamente curabili, ecc. I veri ostacoli
all’ulteriore sviluppo della società umana, nel suo complesso, sono in
definitiva il sistema produttivo e l’ordine sociale esistenti, il primo iniquo
e distruttivo (di cose e persone, entrambe “merci”) e il secondo a completo
appannaggio di pochi(ssimi) a discapito di molti.
Le soluzioni alla crisi finora tentate si
sono dimostrate velleitarie poiché non possono essere di natura puramente
“economica” (prova ne sono quelle sinora adottate, tutte miseramente fallite),
poiché la crisi è, oltre che economica, anche sociale e culturale. Occorre rimettere al centro la questione
“lavoro”: con una pianificazione nazionale, riconvertendo la produzione di
impianti nocivi e quindi produrre ciò “che serve” e non solo “ciò che
conviene”, nazionalizzando alcune aziende (la Fiat, che ha sempre privatizzato
gli utili e socializzato i costi), valorizzando maggiormente il nostro
patrimonio artistico, aumentando i servizi (trasporto pubblico notturno),
bonificando il nostro territorio da abusivismi vecchi e nuovi, assegnando un
lavoro utile e dignitoso al posto di elemosine sociali, lesive della dignità
dei lavoratori. Invece la soluzione impostaci per uscire dalla crisi è ancora
“lacrime e sangue”, come se quelle finora versate non siano bastate!
Noi
famigliari ed ex operai riuniti nell’Ass. Legami
d’Acciaio onlus, in
virtù della specificità della nostra vicenda e della cassa di risonanza che
questa ha creato da parte del mondo del lavoro, della politica, dello
spettacolo e della cultura, crediamo sia
doveroso lottare sensibilizzando l’opinione pubblica, tenendo “alta la
guardia”, continuando a creare mobilitazione su questo tema:
insieme ad altre associazioni di famigliari di vittime del lavoro come L’Ass. Fam. Vittime Amianto di Casale M.to,
l’Ass. 16 luglio (Molino Cordero di
Fossano), l’Assemblea 29 Giugno e il Mondo che vorrei (Viareggio), il Comitato G. Coletti (Umbria Oli), l’Ass.
R. Toffolutti di Piombino, l’Ass.
dell’Ilva di Taranto, la Truck Center
di Molfetta, senza dimenticare P.to Marghera e Ravenna, in questi anni abbiamo
intrecciato rapporti di vicinanza e solidarietà, uniti nel portare avanti una
battaglia di civiltà contro le morti sul lavoro, parte della battaglia più
“complessiva” che già oggi altri organismi e associazioni svolgono in altri
ambiti di lotta a questo sistema sempre più cinico e brutale.
In attesa dell’inizio del processo di
secondo grado annunciamo che ci costituiremo (come Associazione, singoli
famigliari e lavoratori) come Parti Civili nel processo contro l’Azienda, i
dirigenti e i dipendenti rinviati a giudizio per le false testimonianze, così
come nell’altro filone processuale che vede coinvolti alcuni dirigenti dell’ASL
To1.
Altre questioni importanti ci vedranno
impegnati nei prossimi mesi: un posto di
lavoro utile e dignitoso per i 12 ex operai Thyssen, cui il Sindaco P. Fassino
ha promesso un posto di lavoro (http://www.dailymotion.com/video/xjmlwz_fassino-riceve-i-16-operai-della-thyssenkrupp_news)
“entro la fine della mobilita” (giugno
2012), la vigilanza affinché non si
faccia alcuna speculazione sulle aree ex Thyssen e il rispetto della
sentenza di primo grado pubblicata il 15 novembre scorso: si dia immediato mandato al risarcimento di tutte le Parti Civili da
parte di ThyssenKrupp, ancora oggi inadempiente.
Noi non dimentichiamo!
Giustizia per i nostri compagni di
lavoro! Solidarietà alle famiglie di tutti i morti per il profitto dei padroni!
Torino, 5 dicembre 2011
Associazione Legami
d’Acciaio Onlus
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