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[Resistenza] Difendere i diritti e le libertà politiche conquistate con la Resistenza
- Subject: [Resistenza] Difendere i diritti e le libertà politiche conquistate con la Resistenza
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Thu, 8 Sep 2011 09:52:57 -0700 (PDT)
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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza
- per il Comunismo (CARC)
Via
Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454
e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
Direzione Nazionale
Difendere i diritti e le libertà
politiche conquistate con la Resistenza
Tentativi di eliminazione del 25 aprile e del Primo
maggio,
messa fuorilegge del comunismo
NO PASARAN!
Fra
le offensive che le Autorità della Repubblica Pontificia stanno promuovendo, ce
n'è una di "piccola" entità ma di enorme portata politica e storica.
Non per decreto, non per legge del Parlamento, ma a colpi di sentenze e processi
le Autorità stanno cercando di mettere fuorilegge i comunisti e il comunismo.
Lo stanno facendo con una campagna persecutoria che dura ormai da 30 anni (nove
i procedimenti giudiziari conosciuti, di cui nessuno per adesso conclusosi con
condanne - certo, non è ancora illegale essere comunisti, in Italia!). E lo
stanno facendo forzando la mano sulle loro stesse leggi (per avere idea di cosa
è saltato fuori da questi processi, in particolare l'Ottavo procedimento,
rispetto a violazioni della Costituzione da parte delle Autorità italiane in
combutta con quelle francesi, potete trovare tutti i documenti su www.carc.it)
contro il Partito dei CARC e più in generale il (n)PCI e la sua carovana.
C'è
una combinazione di motivi per cui le Autorità attaccano la carovana del (n)PCI
a testa bassa, contraddicendo e impugnando sentenze già emesse, costruendo
castelli di indizi che non fanno una prova (il reato non esiste!), pedinando,
intercettando, spiando… spendendo centinaia di migliaia di euro l'anno
(tutto sommato per un'organizzazione non certo di massa - perché non tagliano
sulle spese destinate alla repressione e alle manovre eversive e illegali?). Il
primo è di carattere soggettivo, ossia la carovana del (n)PCI è al momento (e
da 30 anni) l'unico aggregato che non si limita a fare agitazione e propaganda
per il socialismo, ma forma gli uomini, interviene in campo politico,
sindacale, nell'associazionismo, ha elaborato una linea politica, una strategia
e una tattica (teoria) e costruito l'embrione di Partito attorno cui
raccogliere, organizzare, formare le forze per fare la rivoluzione. Il secondo
è che, stante il patrimonio di valori, concezioni, morale che le masse popolari
italiane hanno ereditato dal vecchio movimento comunista (solo i disfattisti lo
negano!), un attacco su ampia scala, scriteriato e generalizzato, per le
Autorità borghesi è un rischio: innescare una ampia reazione.
Allora
è bene fare meno rumore possibile, arrivare (usando ogni mezzo) a condannare i
membri della carovana del (n)PCI in modo da avere una sentenza, un precedente,
una base, da cui avanzare per un attacco più generale.
Ecco
perché facciamo tanto rumore per denunciare la persecuzione e il tentativo di
mettere fuori legge i comunisti: partono da noi e puntano a togliere le
bandiere rosse dalle strade e dalle piazze, a prosciugare sul nascere
l'affluente del comunismo, prima che diventi un fiume in piena. L'operazione si
fa via via più chiara: vedi il tentativo di abolire la festa, la ricorrenza e
il simbolo del 25 aprile, la festa e il simbolo del Primo maggio.
Facciamo rumore!
Il 15 settembre al Tribunale di Bologna si tiene una nuova sessione
dell'udienza preliminare in cui il giudice deve decidere se il fatto di essere
comunisti giustifica il rinvio a giudizio. E' talmente poco convinto di questa
farsa che ci ha messo tre udienze preliminari per decidere. E non ha ancora
deciso. Sulla sua indecisione il nostro rumore può avere un peso importante.
Già respingemmo lo zelo del PM Giovagnoli (stesso processo, conclusosi nel 2008
e riaperto con un ricorso in Cassazione) con la mobilitazione e la solidarietà
di quelle 8 mila persone che hanno firmato l'appello NO alla persecuzione dei
comunisti. Vogliamo farlo ancora.
Il 15 settembre saremo in
piazza, a Bologna, per denunciare, smascherare e contrastare la persecuzione e
la messa fuori legge dei comunisti, per difendere la festa, la ricorrenza e il
simbolo del 25 aprile e del Primo maggio.
Difendiamo e chiamiamo a difendere i
diritti e le libertà politiche conquistate con la Resistenza. Quanto più sarà
efficace la mobilitazione contro la loro eliminazione, tanto più sarà ricca,
organizzata e gravida di conquiste la mobilitazione per estendere e
generalizzare diritti e tutele per tutte le masse popolari. Fino a cambiare
l'ordinamento sociale della guerra, dell'arbitrio e dello sfruttamento, fino a
fare dell'Italia un nuovo paese socialista.
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Campagna No alla persecuzione e alla messa fuorilegge dei comunisti
Tra il 2007 e il 2008 circa 8.000 persone hanno
firmato l’appello “No alla persecuzione dei comunisti” prendendo
posizione contro la persecuzione giudiziaria di cui la “carovana”
del (nuovo)Partito comunista italiano è oggetto da vent’anni a questa
parte e in particolare contro l’inchiesta aperta nel 2003 dalla Procura
di Bologna. E’ una battaglia che non è ancora conclusa, perché il 15 settembre alle h. 10.00 presso il Tribun ale di
Bologna è fissata la nuova ed ennesima udienza preliminare [alla prima udienza del 25 maggio il GUP non si era
presentato e aveva rinviato l’udienza al 13 luglio da qui un nuovo rinvio
al 15 settembre! – vedi comunicato al sito www.carc.it]
dell’inchiesta contro 12 compagni che fanno (o facevano) parte del
(n)PCI, del Partito dei CARC o dell’Associazione Solidarietà Proletaria
per “associazione sovversiva con finalità di terrorismo” (art. 270
bis c.p.).
Per questo ripartiamo con la
raccolta di firme all’Appello lanciato nel 2007 (aggiornato) e chiediamo
la solidarietà a tutti gli organismi e le persone che resistono e si ribellano alle condizioni infami a cui i
rappresentanti e i tutori del “sistema di mercato” costringono una
parte crescente della popolazione in Italia e nel resto del mondo. [leggi
tutto]
15 settembre - ore 9.00 – Bologna –
piazza Nettuno
Giornata di lotta e solidarietà contro la persecuzione e la
MESSA FUORILEGGE dei comunisti
Presidio, microfono aperto, musica in solidarietà
con i compagni sotto processo e per dire NO alla persecuzione e alla messa
fuori legge dei comunisti!
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A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
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