Il Ministro Frattini e la violazione della privacy. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Il Ministro Frattini e la violazione della privacy. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Mon, 14 Feb 2011 12:51:00 +0100
Movimento per la società di giustizia e
per la speranza
Cari amici
il Movimento ha preparato questo documento sulla pretesa immunità del
privato, per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione.
Il documento può sempre essere fatto proprio o anche modificato. Gli
indirizzi:
Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it (non in allegato e con nome,
cognome, indirizzo, altrimenti cestinato);
Pres. Silvio Berlusconi, segreteria.presidente at governo.it Min. Franco Frattini, cdr at esteri.it Segr. Pier Luigi Bersani, segr.bersani at partitodemocratico.it Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la
Società di Giustizia e per la
Speranza Lecce Al Ministro Franco Frattini e p.c. al Pres: Giorgio Napolitano al Premier Silvio Berlusconi al Segr. Pier Luigi Bersani Il Ministro Frattini e la violazione della
privacy Il Ministri Frattini prospetta un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, in quanto la magistratura milanese, nella sua inchiesta sui festini e le altre vicende di Arcore, avrebbe violato la privacy. Ma vediamo subito d’intenderci. Forse il Ministro pensa che la
privacy sia stata violata con la
trasmissione al Parlamento del dossier d’inchiesta, in seguito alla quale i
contenuti del dossier hanno avuto un’ampia diffusione mediatica. Ma questa
trasmissione era necessaria, la
magistratura ha compiuto un atto dovuto. Dopo di che era compito del Parlamento trattare quel
dossier con discrezione. Oppure il Ministro pensa che, come molti suoi colleghi parlamentari sono andati raccontando in questi giorni, nel privato ognuno può fare quel che vuole. Un’idea di una banalità e falsità elementare, perché allora nel privato il marito potrebbe battere tranquillamente la moglie, e seviziare i figli; o anche stuprarli, come purtroppo accade. Il vincolo etico che avvince la coscienza è lo stesso nel pubblico come nel privato, la dignità e il diritto della persona sono gli stessi. Così la pari dignità e diritto di uomo e donna; il rispetto dovuto alla dignità e diritto della donna da parte del maschio. Per cui un uomo occidentale e moderno – di quella modernità in cui sono maturati i fondamentali diritti umani – incontra una donna, per una cena, per un drink; in quanto incontra una persona e rispetta la sua dignità e diritto. Non ne incontra e raccoglie attorno a sé venti o trenta. Questo lo può fare un sultano islamico, in quanto nell’Islam il principio di pari dignità e diritto di uomo e donna non si è ancora affermato; il Corano consente al maschio di avere quattro mogli e un numero imprecisato di concubine. Ma si sa che certa etica del Corano non fa che raccogliere il costume arcaico delle tribù arabe del tempo. Cosa che anche certi studiosi islamici riconoscono. Probabilmente il Ministro non pensa
che la magistratura non possa sviluppare
la sua inchiesta nel privato; per raggiungere un crimine, una trasgressione,
accertarne l’entità, la realtà. Perché ciò vorrebbe dire sottrarre il privato alla legge, il
crimine e la trasgressione nel privato alla giusta pena. Il privato diverrebbe
il mondo eslege del crimine e della
trasgressione. Che cosa vorrebbe dunque chiedere il
Ministro alla Corte di Strasburgo? Quale violazione della
privacy? Lecce, l’11 febbraio 2011 Per il Movimento il Responsabile Prof. Arrigo Colombo Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca
sull’utopia, Università di Lecce Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax
0832-314160
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