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Anarres su Radio Blackout
- Subject: Anarres su Radio Blackout
- From: "Federazione Anarchica Torinese - FAI" <fat at inrete.it>
- Date: Sat, 5 Feb 2011 12:51:43 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Anarres su Radio Blackout Sulle libere frequenze di Radio Blackout parte domenica 5 febbraio (e poi ogni domenica), dalle 14 alle 15,30, Anarres. A Torino Blackout si sente sui 105.250FM. La potete ascoltare in streaming da quest’indirizzo: http://radioblackout.org/streaming/ Anarres come il pianeta immaginato da Ursula Le Guin, in “The dispossessed. An ambigous utopia”. Un posto dove c’è chi si sperimenta di volta in volta, senza mai dare per assodato il terreno già arato, senza considerare sicure le via già percorse, mettendosi di volta in volta in gioco. Uno spazio di informazione libera e libertaria, un luogo dove dare parola ai protagonisti delle lotte, a chi cerca di scavare le ragioni di quel che accade. Senza lenti che orientino l’analisi ma con tanta voglia di capire e raccontare. Viviamo tempi terribili, tempi segnati dalla rassegnazione e dal rancore, tempi di guerra ai poveri e di guerra tra poveri. Viviamo in strade segnate dalla fatica di arrivare a fine mese, sotto gli occhi indifferenti ed indagatori di centinaia di occhi elettronici. Viviamo di lavori precari, pericolosi, malpagati. Viviamo come quelli prima di noi non vivevano più. Ma questo vivere non ci piace e proviamo a scavarcene un altro. Nel deserto, tra quelli che continuano ad attraversarlo, tra quelli che vogliono andare oltre, c’è lo spazio di chi pensa che un altro mondo sia possibile. E che tocchi a ciascuno di noi costruirlo. Liberiamo gli spazi e ci ri-prendiamo il tempo della libertà e dell’autogestione. Senza illuderci che sia per sempre, sapendo che il dominio morde chi lo nega, sapendo che non si può costruire che nel conflitto. Sapendo che il conflitto senza la pratica quotidiana dell’autogestione è mero esercizio retorico. Occorre anche saper ascoltare. Ascoltare le tante voci di chi – fuori e contro l’ordine folle imposto dal capitalismo e dallo Stato – intraprende altre vie. Le voci di chi si mette di mezzo quando vede un militare gettare per aria le misere merci di un immigrato. Di chi si mette di mezzo quando le leggi dicono che ci sono esseri umani illegali. Le voci di chi si mette di mezzo contro le ruspe che spianano per una nuova discarica. Le voci di chi si mette di mezzo quando buttano in strada una famiglia che non paga l’affitto. Le voci di chi si mette di mezzo quando un supertreno si vuole mangiare il futuro di tutti. Le voci di chi si mette di mezzo quando chi dice la propria viene inquisito e processato. Le voci di chi si mette di mezzo quando chiudono con la forza uno spazio autogestito. Le voci di chi si mette di mezzo davanti ad una base militare, una caserma, un poligono di tiro. Le voci di chi si mette di mezzo quando i preti di tutte le religioni pretendono di decidere la vita di tutti.
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