Torino Primo Maggio. Anarchici in corteo



Torino Primo Maggio. Anarchici in corteo

“Scherza con i santi ma lascia stare gli infanti”, questo striscione della
Rete No Sindone era appeso al camion di apertura dello spezzone anarchico
al corteo del Primo Maggio a Torino. Non per caso. Quest’anno piazza S.
Carlo, dove tradizionalmente si concludono le manifestazioni della
giornata dei lavoratori, è stata colonizzata dai cattolici che se ne sono
appropriati per preparare la scenografia per la performance del loro boss
il giorno successivo. Il corteo si è così concluso in piazza Castello.

Qui qualche immagine:
http://piemonte.indymedia.org/article/8575

Come ogni anno la Federazione Anarchica di Torino ha dato vita ad uno
spezzone rosso e nero che, infischiandosene delle complesse alchimie di
piazza del Primo Maggio torinese, si è collocato al centro del corteo con
lo striscione “Azione Diretta contro lo Stato e il Capitale”. Gli studenti
del Cast hanno sfilato con “Il lavoro salariato è per servire,
l’autogestione è per vivere”. In bella vista sul camion anche lo
striscione “Né CIE né Frontiere. Ribellarsi è giusto”.
Presenti anche compagni e compagne dalla Val Susa, da Asti, da Cuneo, da
Alessandria, che hanno dato vita ad un settore del corteo, che
attraversando via Po nel momento del massimo affollamento, si è fermato
più volte per comizi volanti. Lunghi applausi hanno accolto il passaggio
degli anarchici, che parlavano dei temi che toccano la vita di tutti: la
crisi che morde la vita dei lavoratori ma lascia intatti i profitti dei
padroni, la guerra che continua in Afganistan, la solidarietà con i
lavoratori migranti, la precarietà per legge. La critica verso l’invadenza
clericale e l’enorme dispendio di denaro pubblico per le spese
dell’ostensione ha suscitato ampio consenso, che si è fatto ovazione
quando si è citata la resistenza dei lavoratori greci che, il quotidiano
“La Stampa” ha descritto come ostinati nella difesa dei propri
“privilegi”.
A metà percorso il camion si è guastato, ma non ci siamo persi d’animo:
olio di gomito ed un sorriso sulle labbra l’abbiamo spinto sino alla fine
del corteo. In piazza Castello – dove la rete “No Sindone” aveva piazzato
un enorme striscione che invitava alla piazza No Ratzinger del giorno
successivo - ci siamo fermati a lungo al “cavallo”, di fronte ad una folla
attenta e partecipe. L’invito all’autogestione delle lotte, al rifiuto
della delega, alla necessità di una nuova resistenza ha concluso tra gli
applausi il nostro intervento, in una piazza che i tristi istituzionali
avevano già abbandonato da tempo.
Purtroppo la lunga mattinata ha avuto un brutto epilogo. In fondo al
corteo lo spezzone anticlericale è stato bloccato all’ingresso di piazza
Castello da un cordone di carabinieri. La questura, ben decisa a tacitare
i senza religione, non poteva tollerare una papessa assisa su una sedia
gestatoria a forma di vagina gigante. Ne è seguito un parapiglia, nel
quale il vicequestore Sertorio si è preso una bandierata in testa. Per
questo fatto un anarchico è stato arrestato poco dopo e tradotto alle
Vallette: lunedì, all’udienza di convalida, il giudice ha confermato
l’arresto e disposto l’immediata scarcerazione.
Sertorio, oggi a capo del commissariato di Dora Vanchiglia, è uno che
tutti conoscono per le retate contro gli immigrati al tempo che comandava
a Porta Palazzo. Indimenticabile per noi la sua “testimonianza” su un
nostro compagno, nel processo contro gli antifascisti del 18 giugno 2005.
La nostra giornata si è poi conclusa come sempre con il pranzo e la festa
del Primo Maggio nella sede della Federazione Anarchica in corso Palermo
46.

Per info e contatti:
Federazione Anarchica – Torino
Corso Palermo 46 – ogni giovedì dalle 21
338 6594361 – 338 6594361