Torino. L’eresia e la rivolta



Torino. L’eresia e la rivolta

Venerdì 16 aprile
conferenza di Roberto Prato
“L’eresia e la rivolta”
Alle 21 in corso Palermo 46.

Da Dolcino a Gioacchino da Fiore ai Catari, Patari, Gazzeri, Bogomili,
Valdesi, fraticelli, tutti gli eretici perseguitati ferocemente da una
chiesa cattolica ben decisa a difendere, in nome della Città Celeste, il
proprio più che terreno dominio.
Eretici accomunati dal rifiuto del principio di autorità e quindi della
Chiesa alla quale non si debbono pagare le decime. Dolcino, ad esempio,
predicava la povertà come distacco dal potere e dalla gerarchia, la
comunione dei beni materiali, l’assenza di vincoli formali di obbedienza.
La sua era una dottrina radicale che incontrandosi con le esigenze
emergenti dalla disperata condizione dei servi della gleba e del popolo
minuto delle città porta ad una rivolta che per le autorità religiose e
civili del tempo rappresentò una terribile minaccia per l’ordinamento
istituzionale e sociale.
I dolciniani raccolsero consenso tra masse povere rurali ed urbane e,
anziché “farsi massacrare inermi, si armarono, espropriarono per
sopravvivere i ricchi, inventarono la guerra di guerriglia, in pianura e
in montagna”.

Un’occasione per parlare di eretici e ribelli, gente la cui memoria,
dannata per i potenti, continua a vivere nel ricordo e nelle lotte degli
sfruttati e degli oppressi.

25 aprile 2010. Oggi il fascismo ha il volto della Lega

Oggi il fascismo ha il volto della Lega, del razzismo di Stato che il
ministro leghista di polizia incide, giorno dopo giorno, sui corpi dei
migranti rinchiusi nei CIE.
Alla vigilia dello scorso 25 aprile davanti alla sede della Lega apparve
un fantoccio con la faccia di Borghezio appeso a testa in giù, come
Mussolini a piazzale Loreto. Manifesti analoghi vennero attaccati in
città. Un gesto simbolico per mostrare che il fascismo non è morto nel
1945 ma è al governo e in parlamento, tra coloro che hanno promulgato le
nuove leggi razziali, quelli che hanno deciso la precarietà per legge, che
giorno dopo giorno stringono in una morsa ogni forma di opposizione. Dalle
squadracce alle ronde, dalle camice nere alle camicie verdi, dalle leggi
razziali a quelle razziste, da ebrei e rom a immigrati e rom. La musica è
sempre la stessa. Come la Resistenza.
Per quell’episodio due anarchici della FAI torinese, Maria Matteo ed
Emilio Penna, sono stati rinviati a giudizio – si va in aula il 18 giugno
- per minacce e diffamazione nel confronti dell’europarlamentare leghista
Mario Borghezio.

Il fascismo di oggi ha il volto di uno come Borghezio, lo stesso che
disinfettava le carrozze dei treni dove avevano viaggiato ragazze
africane, lo stesso che diede fuoco ad un ricovero per senzatetto rumeni
sotto il Ponte Mosca a Torino.
Ogni anno i nostri mari si ingoiano le vite di migliaia di immigrati,
vittime delle leggi razziste del nostro paese. Quelle leggi che i
Borghezio vorrebbero sempre più dure, sempre più feroci. Campi di
concentramento e deportazioni non sono ricordo di un infame passato ma
stanno mettendo radici nelle nostre città, a pochi metri dai giardinetti
dove giocano i nostri figli. Ribellarsi è giusto, l’indifferenza è
complicità.

Anche quest’anno un 25 aprile antirazzista ed antileghista.

Programma:
Mercoledì 21 aprile.
Bicchierata benefit anarchici sotto processo,
proiezione del film “Welcome” di Philippe Lioret.
L’odissea di un giovane curdo attraverso le frontiere dell’odio della
Fortezza Europa, tra trafficanti d’uomini e leggi razziste.
Poi assemblea di piazza
in piazza Madama Cristina.
Dalle ore 20,30.

Sabato 24 aprile.
Ore 10: punto info antirazzista/antifascista al Balon – via Andreis angolo
Borgodora.
Ore 16: deposizione di fiori, ricordo e bicchierata alla lapide del
partigiano anarchico Ilio Baroni.
Appuntamento in corso Giulio Cesare angolo corso Novara.

per info e contatti:
Federazione Anarchica Torino
corso Palermo 46 - la sede è aperta ogni giovedì dalle 21.
fai_to at inrete.it 338 6594361