L'Impero






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  L ' I m p e r o
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Gentilissimi Presenti, auspicanti quanto di meglio per gli esseri umani,

vi porgo il mio più caldo saluto.


Per millenni noi umani siamo dipesi da "esperti" professionisti per dotarci di una visione interpretativa del mondo. Oggi, grazie ad Internet, abbiamo però finalmente la possibilità di effettuare una osservazione diretta, personale, non mediata da alcuno, dei fenomeni sociali. Cambiando così profondamente il nostro approccio di conoscenza, giungeremo a delle conclusioni che non potranno non stupirci per la loro diversità rispetto a quelle reperibili nella visione tradizionale delle cose.

Gentilmente, vi prego, permettetemi una esposizione.

Oggi possiamo qualificare, con ben maggiore aderenza alla realtà, gli elementi fondamentali di quel "capitalismo", di quella abnorme crescita economica che ancora s'eleva ad oltranza, che tutto il mondo e gli esseri viventi sta sopraffacendo. Guardando le cose da noi stessi, coi nostri propri occhi resi liberi da lenti ideologiche fatteci indossare a volte fin dai primi anni di vita, vedremo che quattro sono gli insospettati pilastri di ciò che viene chiamato "imperialismo":


1) Lo statalismo, sarebbe a dire l'ordinamento dell'assunzione/fidelizzazione a vita nei ruoli della Funzione Pubblica di una minoranza della popolazione, automaticamente venendo così creata una casta di statali designata a mantenere, imponendoli, la cultura e l'ordine del sistema imperante.

2) Il culto superstizioso fatto assurgere a sistema religioso, per rendere inoffensive le masse, disabituandole all'osservazione della realtà, al pensiero critico e quindi all'autodeterminazione, precipitandole invece in una tomba di vacuo buonismo e dipendenza dai potenti del cielo e della terra.

3) L'inconsapevolezza demografica, dello straboccamento di umani nei vari territori, per ottenere una crescita delle popolazioni iperveloce e senza posa, per dare costante sviluppo, con sempre nuove forze lavoro e sempre nuovi consumatori, alla crescita economica, al liberalismo ch'è necessario per alimentarli.

4) L'espropriazione dello ius edificandi alle singole persone, per elargirlo alle Imprese dei privati ed agli Enti finto pubblici in mano agli statali, allo scopo di privare il maggior numero possibile di esseri umani di una naturale fonte di sostentamento e di un luogo dove esercitare la piena libertà di pensiero e di azione, potendoli così asservire come e quanto più si vuole ai fini dell'Impero.


Statalismo, superstizione, inconsapevolezza demografica, privazione del diritto di vivere sulla propria terra: con questi quattro caposaldi le due pinze della tenaglia imperialista, quella che pensa soltanto a produrre un profitto economico e quella che pensa soltanto a produrre nuovi asserviti, mantiene florido un complessivo sistema destinato a fagocitare, attraverso infinite sofferenze, l'intero Universo.

A seconda dei tempi che si attraversano, le due complementari pinze della tenaglia politica che serra l'umanità in un'unica morsa si alternano al potere perfino dando mostra di non sopportarsi, disorientando coloro che cercano di liberarsi dall'una o dall'altra. In realtà le due pinze, la destra e la sinistra, sono inseparabili e l'una, anche se all'apparenza contrasta l'altra, ne è socia a tutti gli effetti e con pari responsabilità.

Oggi però, appunto grazie ad Internet, noi esseri umani abbiamo la possibilità di affrancarci da questo sistema duale, mascella/mandibola, che tutto divora senza rispetto per nulla e nessuno. Divincolandoci dalle due pinze, iniziando a pensare ognuno con la propria testa ed agendo per proprio conto, senza più dipendere da gruppi, partiti od associazioni (che han carattere politico anche se non viene detto) possiamo avviare un unico progetto di liberazione umana ed universale.


Precisamente:

1) la partecipazione democratica nei ruoli della Funzione Pubblica può dissolvere lo statalismo;
2) l'osservazione diretta, fresca ed obiettiva della realtà può spazzar via credenze e superstizioni;
3) l'autocontenimento riproduttivo può fermare la crescita materiale dell'Impero, costituito ben più da lavoratori e consumatori che non da potenti e ricconi;
4) la riconquista del diritto di vivere sulla propria terra è in grado di liberarci dalla schiavitù.

Ciò mentre, riconducendo nella Res Publica, nella proprietà collettiva, attività economiche e beni fino a raggiungere un pari peso rispetto al settore privato, possono essere condotte in equilibrio le due fondamentali linee di esigenze: della collettività e delle singole persone, mettendo quindi a loro completo agio individuo e società.

Capiamo bene quanto sopra ragionandoci con calma ed a lungo. Capiamo bene anche perché fino ad ora c'è stata impedita una corretta visione. La più gran parte dei convegni e dei seminari è tutt'ora promossa e condotta da professori e preti, da statali e superstiziosi, dai due tipici agenti d'inculcamento e d'incultura dell'Impero. Il resto sono professionisti al soldo dei privati. Mentre il grande assente è sempre il cittadino, l'essere umano. Capiamo questo, notiamo in noi stessi l'abuso psicologico, l'ipnotico addomesticamento lungamente subìto prima dell'avvento di Internet.

E ripromettiamoci di liberarcene e di andare d'ora in poi alla scoperta, momento per momento, di ciò che vuol dire essere umani liberi che costituiscono una società evoluta!


Grato per l'attenzione concessami, a voi i miei migliori riguardi,

Danilo D'Antonio

Monti della Laga
Appennino Centrale

tel. 339 5014947
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