Documento inviato alla Corte Europea dei Diritti Umani



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 come avete sentito, la Corte Europea dei Diritti Umani ha accettato il ricorso italiano sulla presenza del Crocifisso nelle scuole e in altri pubblici uffici.
Il Movimento era pure intervenuto presso la Corte, dopo essere intervenuto presso le autorità italiane con un documento simile a quello che voi avete ricevuto e su cui si è discusso. La fondamentale ragione da noi addotta era il rapporto tra stato e società civile, come nel documento è spiegato. V'inviamo qui il testo  come testimonianza. 
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Au Président de la Cour Européenne des Droits de l’homme Monsieur Jean-Paul Costa

au Vice-président Christos Rozakis

aux Juges Françoise Tulkens et Vladimiro Zagrebelsky

 

Présence du Crucifix et laïcité de l’État

 

La présence en Italie du crucifix dans les écoles et les bureaux publics, en particulier dans les tribunaux, dans ces dernières années a été un objet de conflits. En  particulier dans le mois de Novembre dernier la Cour de Strasbourg a condamné la présence du crucifix dans les salles de classe italiennes ; elle l’a considéré  comme contraire au droit des parents d´éduquer leurs enfants selon leurs convictions et au droit des enfants à la liberté de religion.

 

Le Mouvement estime qu'il convient de faire quelques considérations.
L’État est laïque parce que son pouvoir se constitue par une cession de pouvoir des citoyens, non par une puissance divine qui lui est transmise par l'Église ; ce que l'Église a revendiqué pendant la plupart du deuxième millénaire de notre ère (voir le fameux textes de Grégoire VII, Innocent III, Boniface VIII). Un pouvoir, donc, qui n’a pas des racines religieuses, mais il est autonome, il est autre du pouvoir religieux.

 

L'État, cependant, est une _expression_ de la société civile, avec son histoire, sa tradition, sa foi.
Ainsi, la société italienne est une société chrétienne-catholique, avec des franges d'autres confessions et religions ; avec une couche agnostique et athée, qui est d'environ de 5%. Donc, elle est une société chrétienne dans sa grande majorité, même si la pratique rituelle est plus faible, et les décisions de la hiérarchie sont souvent contestées, selon la liberté de conscience.

 

C’est pourquoi l'État italien reconnaît le dimanche comme un jour de repos et de fête. Il reconnaît les fêtes chrétiennes majeures, à commencer par Noël et Pâques. Il reconnaît à l'Église une contribution économique. Et la présence du crucifix doit être placée dans ce contexte expressif d'une société chrétienne, tandis qu’il constitue une présence de grande valeur humaine, qui parle du rôle et de la puissance rédemptrice du sacrifice. C’est là sa valeur éducatrice et formative dans l’école. Pour tout le monde.

 

Sa présence ne contredit pas l'État laïc, qui exprime et doit exprimer cette société ; ni elle est offensant pour les autres religions et confessions minoritaires ou marginales ; quand même leur esprit devrait les conduire à partager d’une certaine façon la religion chrétienne et ses formes.

Elle n’offense pas  les esprits agnostiques et athées, qui sont plutôt tenus de respecter la religion des autres ; comme le religieux doit respecter la conscience athée. Dans le moderne esprit de tolérance et de fraternité universelle de l'homme.
Lecce, le 25 Janvier 2010

                                                                       Pour le Mouvement son Responsable

                                                                                   Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

 

 

(testo italiano)

Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato

 

La presenza del Crocifisso nelle scuole e nei pubblici uffici, in particolare nei tribunali, è stata negli ultimi anni oggetto di contestazione. Nel 2003 il ricorso di Adel Smith; nel novembre scorso l’intervento della Corte di Strasburgo; nei giorni scorsi il rifiuto del giudice Luigi Tosti.

Si è detto che era contro la libertà di religione, offensiva dei non credenti, contraria alla laicità dello Stato.

 

Il Movimento ritiene opportuno fare alcune considerazioni.

Lo Stato è laico in quanto il suo potere si costituisce per una cessione di potere dei cittadini, non per un potere divino trasmessogli attraverso la Chiesa; come la Chiesa stessa pretese per buona parte del secondo millennio dell’era volgare (si vedano i testi di Gregorio VII, Innocenzo III, Bonifacio VIII). Un potere, dunque, che non ha radici religiose ma è autonomo, e altro da ogni potere religioso.

 

Lo Stato è però l’espressione di una società civile, con la sua storia, la sua tradizione, la sua fede.

Così la società italiana è una società cristiano-cattolica, con frange di altre confessioni e religioni,

e con uno strato agnostico-ateo che si aggira sul 5%. Perciò è una società cristiana nella sua stragrande maggioranza, anche se la pratica rituale è più bassa, e le decisioni della gerarchia sono talora contestate; in base alla libertà di coscienza.

 

Perciò lo Stato italiano riconosce come giorno di riposo e di festa la domenica. Perciò riconosce le grandi feste cristiane a cominciare dal Natale e dalla Pasqua. Perciò riconosce alla Chiesa un contributo economico. E la presenza del Crocifisso si colloca in questo contesto espressivo di una società cristiana, mentre costituisce una presenza di  grande valore umano, che parla del ruolo e della potenza redentrice del sacrificio.

 

Non contrasta la laicità dello Stato che esprime e deve esprimere quella società; né è offensiva di altre religioni e confessioni minoritarie o marginali; che anzi il loro spirito dovrebbe portarle a condividere in qualche misura la religiosità cristiana e le sue forme. Né offende gli spiriti agnostici ed atei che sono piuttosto tenuti al rispetto della religiosità altrui; come il religioso al rispetto della coscienza atea. Nel moderno spirito di tolleranza e di universale fraternità umana.

Lecce, il 25 gennaio 2010