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Re: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Re: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Fri, 5 Feb 2010 15:35:57 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la speranza Caro Davide,i cambiamenti di cui tu parli se li è dati la società civile stessa attraverso i suoi rappresentanti, il parlamento. Così il divorzio ( ma teologi anche maggiori, come Haering, dubitano che nel vangelo si affermi il matrimonio indissolubile come norma; solo come ideale!), l'aborto (che lo stato ha rinunziato a colpire per la sua complessità); la convivenza prima del matrimonio è spesso consigliata; l'omosessualità, secondo i maggiori teologi, non ha alcuna valenza morale, è un modo d'essere, secondo il quale si vive (vedi il rapporto della Società teologica americana, in italiano col titolo "La sessualità umana"). Questo per chiarire che v'è una società civile in maggioranza cristiana che evolve e matura, e che è distinta dal potere ecclesiastico e dalle sue posizioni spesso retrograde. Questa società cristiana ha pieno diritto di esporre il crocifisso nei pubblici uffici come segno della sua identità, e anche della sua moralità e dei suoi ideali, che sono poi ideali universalmente umani. Se poi vorrà rinunziarci, lo farà attraverso il parlamento. Ci sono anche le interferenze del potere ecclesiastico, che devono essere condannate perché ledono l'autonomia dello stato, sancita pure dal concordato.
Un saluto fraterno da Arrigo Qui non si tratta di negare la storia e la società, fuori dalle scuole è pieno di chiese che possiamo anche visitare come turisti! I libri di storia possono parlare ampliamente del ruolo che ha avuto la chiesa nella cultura italiana ma questo è un altro discorso. Tu potresti anche aver ragione ma il tutto può funzionare finchè la società non muta: cambiano i modi di vedere e di pensare. In 40 anni è stato accettato il divorzio, l'aborto, la convivenza prima del matrimonio, ora si stanno accettando anche l'omosessualità (tranne alcuni casi di cronaca isolati) e i figli in una coppia non sposata. Cambiano le mentalità per cui non dovrebbe essere un dramma accettare cambiamenti che prima erano intoccabili. Altrimenti non capirei perchè il crocifisso deve restare e invece non circolare nelle scuole certi insegnamenti universali del vangelo: tipo non ammazzare e ama il prossimo tuo. Ciao, Davide Il 02/02/2010 23.48, Arrigo Colombo ha scritto:
Movimento per la società di giustizia e per la speranza Caro Davide, il punto chiave del nostro discorso è il rapporto stato società civile; lo stato non inteso come una struttura sovrapposta ma come la società civile che si organizza, attraverso la cessione di diritto che fa lo stato. Si organizza secondo la sua storia, tradizione, cultura; che è quella di una società in grande prevalenza cristiana. Perciò le grandi feste, perciò il crocifisso. Con ciò non fa nessuna offesa né alle altre religioni minoritarie né ai non credenti, coi quali ha in comune i diritti fondamentali, la libertà di coscienza, il rispetto della dignità di ognuno. Perché voler negare la storia e la cultura di una società? Penso che i non credenti, più che adontarsene, dovrebbero partecipare a quanto di buono e di giusto la società cristiana porta in sé. Così come le altre religioni. Così come penso debba essere rispettato e ammirato il Buddha nella via che ha tracciato per ovviare al dolore umano e raggiungere una suprema saggezza. Un saluto fraterno da Arrigo ----- Original Message ----- From: "Davide Bertok" <davide.bertok at tiscali.it> To: <dirittiglobali at peacelink.it> Sent: Tuesday, February 02, 2010 1:52 AM Subject: Re: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condiviso Arrigo, non mi pare un esempio lampante il tuo. Il Natale posso scegliere di non farlo entrare in casa mia, io posso evitare la chiesa durante il Natale e persino evitare una piazza e un negozio con i relativi addobbi. Ma la scuola per un figlio (se l'avessi, diciamo di si in questo esempio) non la posso evitare, quella è obbligatoria. O meglio potrei se avessi i soldi e lo mando in una scuola privata. Ma siccome da umile plebeo non ho abbastanza soldi lo mando in una scuola pubblica, una scuola laica dove se voglio posso anche far saltare la religione a mio figlio e se in famiglia non festeggiamo il natale la maestra non ne farebbe una colpa e darebbe un tema diverso a mio figlio. Perchè è espressione di una scuola per tutti, di una repubblica democratica (almeno apparentemente) che deve rispettare le diversità. Ma non lo è se impone il simbolo di solo una parte della società. Avrebbe più senso mettere una foto di Berlusconi in una scuola dove la maggioranza dei genitori di sinistra: almeno si potrebbe dire "è stato eletto democraticamente, ma anche se non ci piace rappresenta il nostro governo". Il Cristo, per quanto portatore di un messaggio universale, non è uscito dalle urne elettorali (perdonatemi, non voglio risultare blasfemo con questa frase, spero di non offendere nessun credente ma anzi essere piuttosto capito nel mio concetto). Comunque è più "su questo che bisogna riflettere". Ciao, Davide Il 02/02/2010 1.25, Arrigo Colombo ha scritto:Caro Piervincenzo, ma quale offesa? chi viene offeso dalla presenza del crocifisso? i non credenti? ma devono essere tolleranti rispetto alla maggioranza credente. Ti offende il crocifisso e non ti offende la festa del Natale? che è poi la nascita come l'altro è la morte della stessa persona. Ma il discorso su stato e società civile è fondamentale e non facilmente discutibile; su questo bisogna riflettere. Un saluto fraterno da Arrigo Colombo ----- Original Message ----- From: "Piervincenzo Canale" <piervincenzocanale at gmail.com> To: <dirittiglobali at peacelink.it> Sent: Monday, February 01, 2010 3:54 PM Subject: Re: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condivisoBrava Elisabetta. Anche ammettendo che quest'offesa non esista per i non carttolici allora perche' non tappezziamo i muri delle scuole, dei tribunali, degli uffici comunali, insomma in breve di tutte le sedi istituzionali laiche di tutti i simboli religiosi e non? Il 01/02/10, Elisabetta<gaggiandra at yahoo.it> ha scritto:Per me è offensivo ( e non puoi stabilire tu, a priori, che per me non lo sia) ________________________________ Da: Arrigo Colombo <arribo at libero.it> A: Undisclosed-Recipient at yahoo.com Inviato: Lun 1 febbraio 2010, 13:58:48 Oggetto: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condiviso Movimento per la società di giustizia e per la speranza Cari amici, il Movimento ha preparato questo intervento sul crocifisso nei pubblici uffici; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato. Gl'indirizzi: Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it (Nome, Cognome, Indirizzo sono d'obbligo, altrimenti cestinato); Pres. Francesco Amirante, segreteria.amirante at cortecostituzionale.it Vice Presidente Nicola Mancino, segvpres at cosmag.it Segr. Pier Luigi Bersani, segr.bersani at partitodemocratico.itUn saluto fraterno da Arrigo Colombo Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce Al Presidente del CSM Giorgio Napolitano al Vicepresidente Nicola Mancino al Presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante al Segr. del PD Pier Luigi Bersani Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato La presenza del Crocifisso nelle scuole e nei pubblici uffici, in particolare nei tribunali, è stata negli ultimi anni oggetto di contestazione. Nel 2003 il ricorso di Adel Smith; nel novembre scorso l’intervento della Corte di Strasburgo; nei giorni scorsi il rifiuto del giudice Luigi Tosti. Si è detto che era contro la libertà di religione, offensiva dei non credenti, contraria alla laicità dello Stato. Il Movimento ritiene opportuno fare alcune considerazioni. Lo Stato è laico in quanto il suo potere si costituisce per una cessione di potere dei cittadini, non per un potere divino trasmessogli attraverso la Chiesa; come la Chiesa stessa pretese per buona parte del secondo millennio dell’era volgare (si vedano i testi di Gregorio VII, Innocenzo III, Bonifacio VIII). Un potere, dunque, che non ha radici religiose ma è autonomo, e altro da ogni potere religioso. Lo Stato è però l’espressione di una società civile, con la sua storia, la sua tradizione, la sua fede. Così la società italiana è una società cristiano-cattolica, con frange di altre confessioni e religioni, e con uno strato agnostico o ateo. Perciò è una società cristiana nella sua stragrande maggioranza, anche se la pratica rituale è più bassa, e le decisioni della gerarchia sono talora contestate; in base alla libertà di coscienza. Perciò lo Stato italiano riconosce come giorno di riposo e di festa la domenica. Perciò riconosce le grandi feste cristiane a cominciare dal Natale e dalla Pasqua. Perciò riconosce alla Chiesa un contributo economico. E la presenza del Crocifisso si colloca in questo contesto espressivo di una società cristiana, mentre costituisce una presenza di grande valore umano, che parla del ruolo e della potenza redentrice del sacrificio. Non contrasta la laicità dello Stato, il quale esprime e deve esprimere quella società; né è offensiva di altre religioni e confessioni minoritarie o marginali; che anzi il loro spirito dovrebbe portarle a condividere in qualche misura la religiosità cristiana e le sue forme. Né offende gli spiriti agnostici ed atei che sono piuttosto tenuti al rispetto della religiosità altrui; come il religioso al rispetto della coscienza atea. Nel moderno spirito di tolleranza e di universale fraternità umana. Lecce, gennaio 2010 per il Movimento il Responsabile Prof. Arrigo Colombo Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160 E-mail arribo at libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia-- Inviato dal mio dispositivo mobile -- Mailing list Dirittiglobali dell'associazione PeaceLink. Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/diritti Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: http://web.peacelink.it/policy.html-------------------------------------------------------------------------------- Nessun virus nel messaggio in arrivo. 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