E ADESSO LA VIOLENZA CONTINUA



Dopo l'atto violento di cui è stato vittima Berlusconi, già stiamo assistendo alla prosecuzione della violenza, che si sta esprimendo attraverso la condanna generalizzata di chiunque osi criticare l'operato del premier e del suo governo.

Quei pochi esponenti politici che, pur condannando l'aggressione, hanno tentato di mettere in evidenza le responsabilità di questo governo nel generare l'attuale clima violento che si respira in politica, sono oggetto di un'aggressione mediatica altrettanto violenta.

E' difficile comprenderlo, ma per chi è sinceramente nonviolento le parole "vomitevole" e "ciarpame", usate per definire le affermazioni di chi si sottrae al coro di solidarietà "politica" al capo del governo, sono tanto violente quanto lo è stato il gesto di Tartaglia.

Berlusconi si domanda: "Perché tanto odio" nei suoi confronti?
Ebbene, la stessa domanda la rivolgiamo a lui e al suo governo: perché tanto odio nei confronti degli immigrati, dei nomadi, di chi osa opporsi o semplicemente contestarlo?

Le immagini del volto insanguinato del premier hanno fatto il giro del mondo. Ma che fine hanno fatto le immagini di qualche minuto prima, quando si è scagliato con violenza verbale inaudita nei confronti di chi osava contestarlo dalla piazza durante il suo comizio?

Roma, 14 dicembre 2009

Carlo Olivieri
umanista