Il lavoro stabile, un principio e un impegno. Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sulla stabilità del lavoro; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato. Gl'indirizzi:

Min.Giulio Tremonti, ufficio.stampa at tesoro.it

Pres. Emma Marcegaglia, presidenza at confindustria.it

Segr. Guglielmo Epifani, lavorosocieta@cgil.it

Segr. Raffaele Bonanni, segreteriagenerale at cisl.it

Segr. Luigi Angeletti, info at uil.it

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti

alla Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia

ai Segretari di CGIL, CISL, UIL, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti

 

Il lavoro stabile, un principio e un impegno

 

Il Ministro Tremonti ha parlato della necessità per la persona umana – e per la famiglia in cui la persona si espande – di un lavoro stabile, come dell’unico che corrisponde alla sua dignità e diritto, così come ai suoi compiti, alla conduzione ed espansione della sua esistenza, e infine a quel diritto alla felicità invocato per la prima volta nella Dichiarazione d’indipendenza delle colonie inglesi d’America nel 1776.

 

Al Ministro si è contrapposta negativamente la presidente di  Confindustria Marcegaglia, con una posizione che ha profondamente stupito in quanto negava quei fondamentali diritti, o li riconosceva solo ad alcuni e non ad altri, discriminando l’umanità. Una posizione di egoismo e arroganza capitalistica, posizione inumana.

 

I Sindacati hanno reagito debolmente; forse non hanno preso sul serio l’affermazione del Ministro; forse l’hanno considerata un’affermazione di principio, astratta, che non comportava nessuna decisione ed azione.

 

È appunto quello che il Movimento chiede al Ministro. La coerenza. Se quelli sono i principi in cui crede, e credendo li afferma, ai principi deve seguire l’azione, l’attuazione.

Deve seguire un riordino della legislazione italiana in proposito, una riconsiderazione e correzione dei dispositivi di legge Treu, Biagi, della legge Maroni, degl’interventi di Prodi; una riproposta organica del quadro legislativo del lavoro informato a quel fondamentale principio di stabilità. Corredato poi delle misure e delle strutture che a questo devono provvedere.

 

E il Sindacato deve premere in tal senso sul Ministro, in uno spirito e volontà di collaborazione; deve mobilitare i propri centri di ricerca, elaborare i progetti e le proposte che possono contribuire alla costruzione di quel quadro legislativo.

 

Ne deve uscire una legislazione giusta, non più al servizio del capitale e del suo egoistico interesse, del suo uso strumentale del lavoro, dei lavoratori come fossero merce usa e getta.

Una legislazione esemplare anche per le altre nazioni, per lo più succubi del liberismo che è poi l’ideologia del capitale, la pseudoscienza economica al capitale asservita. Mentre la nostra legislazione attuale è oggetto di richiamo da parte degli organi europei e internazionali.

 

Il Movimento riconosce la bontà e il coraggio delle affermazioni del Ministro, e però gli chiede coerenza, e ulteriore coraggio.

Lecce, il 2 novembre 2009

                                                                       per il Movimento il Responsabile

                                                                              Prof. Arrigo Colombo  

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

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