Torino. Solidali con gli immigrati in lotta
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- Date: Sun, 29 Mar 2009 20:49:09 +0200
Torino. Solidali con gli
immigrati in lotta Sabato 28 marzo si sono
svolte due iniziative in sostegno alle lotte degli immigrati chiusi nei
CIE. In mattinata si è tenuto un
punto info, promosso dalla FAI torinese al Balon con mostra, distro, musica e
volantinaggio. Presenti anche alcuni lavoratori immigrati in lotta contro il
caporalato. Nel pomeriggio l’Assemblea
Antirazzista di Torino aveva proposto un presidio al CIE di Corso Brunelleschi.
Vi hanno partecipato una cinquantina di antirazzisti. Oltre le tradizionali
battiture di ferri, all’esposizione della mostra sul pacchetto sicurezza ci sono
state alcune dirette di radio Blackout da alcune altre località dove si stavano
svolgendo analoghe iniziative. Purtroppo un violento acquazzone ha impedito allo
striscione gigante con la scritta “libertà” si librarsi in cielo sollevato da
palloncini. Non importa: ci saranno altre
occasioni. Foto del presidio al CIE a
quest’indirizzo: http://piemonte.indymedia.org/article/4527 Il 28 si è data una prima
risposta alle urla che, da qualche settimana, si levano dai CIE di mezz’Italia.
Urla nel silenzio. Quando, a fine febbraio, il
governo ha deciso di prolungare la reclusione dei CIE da due a sei mesi, è
partita una disperata resistenza. Nei CIE di Torino, Milano,
Roma, Bari, Gradisca, Bologna, Trapani ci sono stati scioperi della fame,
materassi bruciati, proteste sui tetti. A Bari in tre si sono cuciti le labbra.
Si, proprio così: con ago e filo a legare le labbra. A Trapani, al Serraino
Vulpitta, vi è stato un principio di rivolta quando in tre si sono tagliati con
le lamette. Il 21 marzo il cortile del
CIE di Torino si è sporcato di sangue. Il sangue di due tunisini che si sono
incisi a fondo le braccia per evitare la deportazione prevista quel
giorno. Il video di quel sangue è
stato cancellato da youtube perché certe brutture non si devono vedere. Robe
dell’altro mondo, il mondo separato dei “clandestini”, uomini e donne dichiarati
illegali, rinchiusi in attesa di deportazione. Per loro soprusi, pestaggi, cure
negate, sedativi nel cibo sono pane quotidiano. E, a volte, ci scappa anche il
morto. Come a Torino, il 23 maggio scorso, quando un immigrato, lasciato senza
assistenza, è morto di polmonite. A Roma un algerino stava male: è stato curato
a manganellate ed è morto nella sua cella il 19 marzo. In entrambi i casi era la
Croce Rossa a gestire il CIE, dove, come dissero la scorsa primavera alcuni
immigrati rinchiusi in corso Brunelleschi, “Si sta come cani al canile. Gridi e
nessuno ascolta”. Ovunque, alle proteste dei
reclusi, la polizia reagisce a suon di botte, minacce, perquisizioni con cani,
telefoni spaccati. Urge rompere il silenzio
intorno alle gabbie per immigrati. Piovono pietre e nessuno
può stare al riparo in attesa di tempi migliori: mettersi in mezzo è un’urgenza
ineludibile. Se non ora, quando? Se non
io, chi per me? Prossimi
appuntamenti: Lunedì 30
marzo i lavoratori ex CGS in
lotta contro il caporalato, per i salari non corrisposti e per il lavoro faranno
un presidio alla Ilte di Moncalieri. Appuntamento alle 10 via Postiglione 14. È
importante una presenza solidale. Martedì 31
marzo Punto info sulle lotte nei
CIE, lavoro nero, caporalato, pacchetto sicurezza. Dalle Sabato 4
aprile “Prendi un chiodino…”. Cena
benefit antiquaresima. Menù antipasquale e sfiziosità eretiche. Alle
Prenotatevi via mail o al
338 6594361 Mercoledì 8 aprile
Vivir la utopia.
L’autogestione dei campi e delle fabbriche nella Spagna rivoluzionaria.
Proiezione documentari e interventi sulla sperimentazione del comunismo
libertario. Seconda serata dedicata
alla rivoluzione spagnola a 70 anni dall’ultimo tragico atto: la sconfitta,
l’esilio, i massacri del marzo 1939. In corso Palermo 46 alle
21. Federazione Anarchica
Torinese – FAI Corso Palermo 46 – la sede
è aperta ogni giovedì dalle 21 fai_to at inrete.it
338 6594361 |
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