Torino. Femministe e antirazziste
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- Date: Sun, 8 Mar 2009 13:42:17 +0100
Torino. Femministe e antirazziste Non
tutte hanno apprezzato il “decreto antistupro” emanato dal governo a fine
febbraio al culmine di una pressante campagna stampa, centrata su alcuni gravi
fatti selezionati ad arte tra quelli di cui erano sospettati uomini
stranieri. Il
corteo indetto dalla Casa della Donna il 7 marzo ha avuto il suo centro nel
rifiuto di norme chiaramente razziste, delle logiche securitarie, delle ronde
fasciste e leghiste a difesa della libertà femminile. Sugli stessi temi la FAI torinese ha organizzato un
punto info al Balon la mattina di sabato 7 marzo con distro, musica e materiali
informativi. Le
Sommosse di Torino, promotrici di un appello femminista e antirazzista, avevano
chiesto che il corteo passasse da Porta Palazzo, attraversando una zona che
media e politici additano come pericolosa per le donne, perché abitata e vissuta
da moltissimi immigrati. Un modo forte per dire che le donne non hanno paura,
che si difendono da sole e che rifiutano l’equiparazione razzista tra immigrato
e violentatore. Sino all’ultimo pareva che la questura non avesse fatto
opposizione, nonostante la Lega pretendesse da settimane la proibizione di
manifestare a Porta Palazzo. All’ultimo minuto è arrivato il divieto e
l’imposizione di un percorso alternativo, molto più centrale. Evidentemente si
preferiva mollare alle femministe il salotto buono per un otto marzo da rito
collettivo piuttosto che correre il rischio di una manifestazione che portasse
la libertà femminile nel cuore di Porta Palazzo. “Contro la violenza sessista, razzista, di Stato” era
scritto sullo striscione di apertura dello spezzone libertario dietro a quello
delle Sommosse promosso dalla FAI Torinese. Nel
volantino distribuito, dove era riprodotta l’immagine del parà della Folgore che
violentava con un razzo una ragazza somala, era scritto che “Lo stupro è
corollario di tutte le guerre: violare le donne del nemico significa privarlo di
una sua proprietà, metterne a repentaglio la stirpe, renderne indegne le figlie.
In quanti paesi le vittime di stupro vengono uccise, bandite, imprigionate? Le
donne pagano due volte: subiscono la violenza e il marchio che l’accompagna
indelebilmente. Da noi tutto questo è storia recentissima, eliminata dai codici
da anni di lotte, che rischiano di venire cancellate da una risacca profonda,
una risacca che si esprime nella volgarità dei fascisti e leghisti di governo ma
ha le sue radici nel cuore stesso delle nostre relazioni
sociali. Il
ginocidio è una realtà quotidiana: non manca giorno che non sia diffusa la
notizia di uomini che ammazzano le donne a loro vicine.(…) Solo i casi più gravi di abusi salgono alla ribalta dei
media, ma la violenza in casa nei confronti di donne, bambini e bambine è molto
più diffusa di quella in strada, pure al centro dell’allarme sociale e delle
pelose attenzioni del governo. (…) Chi
legifera in difesa delle donne, legifera contro ciascuna di noi, racchiudendoci
nello stereotipo dell’eterna minore da tutelare. Quando i corpi delle donne sono
il pretesto per accelerare l’iter di alcune tra le norme più pericolose e
razziste del pacchetto sicurezza, la posta in gioco non è la libertà femminile
ma la guerra contro gli immigrati poveri, che occorre mantenere sotto un tallone
di ferro, se si vuole che lavorino senza alzare la testa.
(…) Il
percorso della libertà femminile è altrove. Lo è sempre stato. In questi anni la
libertà femminile di strada ne ha fatta tanta. Abbiamo imparato a camminare e a
difenderci da sole. Senza legge. Libere.” Per
info: Federazione Anarchica Torinese –
FAI Corso Palermo 46 La
sede è aperta ogni giovedì dopo le 21 338
6594361 |
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